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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

Capuano, scongiurata la squalifica. Maxi ammenda per le frasi sulle ''checche''

Le parole pronunciate in diretta radiofonica dopo la sconfitta di Alessandria, e rimbalzate su tutti i siti nazionali, sono costate un procedimento disciplinare al tecnico amaranto, che ha rischiato il confino in tribuna. Alla fine, dopo il patteggiamento davanti alla Procura Federale, il mister se l'è cavata con 5mila euro di multa. Sanzione di 10mila per l'Us Arezzo per responsabilità oggettiva



Ferretti e Capuano nel prepartita di AlessandriaLa notizia doveva restare sottotraccia, invece di segreto nel mondo del calcio non c'è nulla. E così il titolo di giornata riguarda la maxi ammenda inflitta dalla giustizia sportiva all'Us Arezzo e a Ezio Capuano: 10mila euro per la società, 5mila euro per il tecnico.

L'antefatto. Tutto risale a domenica 2 novembre. Nella sala stampa del ''Moccagatta'', dopo la sconfitta per 1-0 contro l'Alessandria, Capuano in diretta su Radio Groove se la prende con Montini, reo di aver perso palla e innescato il contropiede fatale, e lo invita ad andare ''a pettinare le bambole'' oltre che ''a lavare i panni''. Ma soprattutto tira fuori una frase destinata a finire sulla ribalta mediatica nazionale: ''le checche non possono giocare a calcio, in campo servono uomini con le palle''

Apriti cielo, spalancati terra. Lo sfogo di Eziolino fa il giro del web e scatena la reazione furibonda dell'Arcigay. Ne segue una conferenza stampa chiarificatrice di Capuano, con spiegazioni e scuse incorporate, e un comunicato stampa dei calciatori amaranto che si schierano a difesa del loro condottiero, ridimensionando la portata delle parole incriminate: ''servono solo per spronarci'' scrive capitan Gambadori a nome dello spogliatoio intero.

Nel frattempo però la Procura Federale ha già aperto un procedimento disciplinare contro Capuano e, per responsabilità oggettiva, contro l'Arezzo. In viale Gramsci, negli uffici della sede, arrivano gli incartamenti con il deferimento e il rischio per il mister, accusato di aver violato i princìpi di ''lealtà, probità e correttezza sportiva'', è di beccarsi una squalifica fino a un massimo di 4 mesi.

Capuano viene convocato in via Allegri a Roma, dove si presenta con il presidente Mauro Ferretti e un legale di fiducia. Fornisce delucidazioni, si spiega, porta a propria difesa la sua totale buonafede e anche il documento sottoscritto dai giocatori, compreso quel Montini che l'episodio se lo è fatto scivolare addosso senza traumi. ''Non volevo offendere nessuno'' argomenta il mister, ma il clamore intorno alla storia è stato assordante. La prima ipotesi della Procura è un'ammenda di 5mila euro al club, 5mila euro più un mese di squalifica a Capuano. Troppo. Alla fine, dopo una sorta di patteggiamento, il dado è tratto: la multa per la società si fa più cospicua, ma Capuano non dovrà saltare nemmeno una partita.

Magari, questo sì, dopo una sconfitta in zona Cesarini salterà il rito delle interviste in sala stampa. E tutti capiranno perché.

 

scritto da: Andrea Avato, 18/11/2014





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