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L'Heysel trent'anni dopo. Lezioni di fair-play a scuola. ''Una lancia d'oro per Otello Lorentini''

Il 29 maggio ricorrerà il trentesimo anniversario della strage di Bruxelles, dove persero la vita gli aretini Giuseppina Conti e Roberto Lorentini. Il Comune ne ricorderà il sacrificio con una giornata di memoria e riflessione, in collaborazione con l'Associazione Familiari delle vittime e il liceo scientifico. Proposta l'intitolazione di una lancia d'oro della Giostra del Saracino a Otello Lorentini, che si è battuto negli anni per avere giustizia



la targa che ricorda la strage dell'Heysel in piazzale Lorentini ad ArezzoIl prossimo 29 maggio ricorrerà il 30° anniversario della tragedia dell'Heysel. Prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool morirono 39 persone di cui 32 italiani. La città di Arezzo ha pagato un grave tributo a quella strage. A Bruxelles persero la vittima Giuseppina Conti, studentessa di 16 anni, e Roberto Lorentini, medico di 31 anni. Medaglia d'argento al valor civile per aver perso la vita mentre soccorreva un bambino ferito sugli spalti. Era già salvo, tornò indietro e pago con la vita il gesto di estremo altruismo.

Il Comune di Arezzo insieme all'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel, con la collaborazione del Liceo Scientifico “Francesco Redi”, ricorderà il sacrificio dei due nostri concittadini attraverso una giornata che sia al tempo stesso momento di memoria e di riflessione. Mercoledì 20 maggio, a partire dalle ore 11, presso l'aula magna del “Liceo Scientifico” si svolgerà l'iniziativa “Heysel – 30 anni dopo”. Un incontro che vedrà come protagonisti gli studenti, ma aperto all'intera cittadinanza. Verranno ricordarti Roberto e Giuseppina con la consegna di una targa da parte del Comune di Arezzo all'Associazione fra i familiari delle vittime. Interverranno Franceso Romizi, assessore allo sport del Comune di Arezzo, Andrea Lorentini, presidente nazionale Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel, Giorgio Cerbai, delegato provinciale Coni, Anselmo Grotti, dirigente scolastico Liceo Scientifico “Francesco Redi.” Saranno proiettate le immagini della tragedia e verrà presentato un lavoro curato dagli studenti del Liceo Scientifico sul tema del fair play. A seguire ci sarà la presentazione del libro di Francesco Caremani “Heysel – Le verità di una strage annunciata” con dibattito. All'incontro parteciperà anche la classe del Liceo Classico intitolata a Giuseppina Conti.

“Uno degli obiettivi dell'Associazione è quello di instillare il seme della non violenza nelle giovani generazioni e costruire insieme a loro una cultura sportiva migliore – spiega Andrea Lorentini – per questo abbiamo ritenuto fin da subito che la scuola fosse il luogo più idoneo per ricordare Roberto e Giuseppina. Sarà anche l'occasione per raccontare loro cosa è stato l'Heysel e perchè è accaduta una tragedia simile”.

 

uno dei biglietti per la curva Z, scena della tragedia“L'Heysel non è successo per caso – sottolinea Francesco Caremani – nel mio libro racconto le verità di quella strage che troppo spesso in Italia si è voluto cancellare e dimenticare perchè scomoda. Gli hooligans sono gli assassini materiali e con le loro cariche provocano il panico e la morte nel settore Z, ma Uefa e autorità belghe sono i mandanti morali di quella strage. Nel libro sono spiegate tutte le negligenze commesse e che hanno portato alla carneficina”.

“Per il Liceo Scientifico è un privilegio ospitare un evento del genere - afferma Anselmo Grotti – i ragazzi sono stati preparati dai professori e in queste settimane hanno curato e presenteranno nell'occasione un lavoro sul tema del fair play e su quelli che devono essere i veri valori dello sport prendendo spunto dalla tragedia dell'Heysel”.

 

Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa “Heysel 30 anni dopo” Francesco Caremani ha ricordato al figura di Otello Lorentini, fondatore dell'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel e per tanti anni in prima linea per una calcio non violento. “Se oggi l'Uefa è obbligata a rispettare standard di sicurezza ben precisi nella manifestazioni che organizza e se quindi la sicurezza nel calcio europeo è migliorata lo si deve a Otello Lorentini che insieme all'Associazione è riuscito a far condannare l'Uefa nel processo inchiodandola alle proprie responsabilità,. Una sentenza che ha fatto giurisprudenza. Otello è un aretino illustre e per questo mi aspetto che possa essere intitolata a lui una Lancia D'oro. Mi auguro che l'Istituzione Giostra gli renda il giusto e doveroso tributo”.

Un auspicio ribadito anche da Andrea Lorentini che ha aggiunto: “Proporrò alla nuova amministrazione comunale l'istituzione di una borsa di studio in memoria di Otello. Il suo impegno civile contro la violenza nello sport rappresenta un esempio da seguire per ogni studente”.

 

scritto da: La Redazione, 18/05/2015





La strage dell'Heysel trent'anni dopo

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