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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Marco e Niccolò a Campo Tures - Bolzano
NEWS

Il Pisa più forte, l'addio di Cori, l'inesperienza, un difensore in meno. Siamo nell'era dell'Arezzo3

La sconfitta all'Arena Garibaldi ci poteva stare ed è nata più per un deficit di personalità, di abitudine a giocare certe sfide, piuttosto che per un vero gap tecnico. Dopo l'ultima campagna acquisti, quella amaranto è squadra che ha perso alcuni connotati da battaglia, aumentando la qualità. Tant'è che adesso gioca con la difesa a quattro e non più a cinque, anche perché Monaco non è stato sostituito. Tatticamente siamo entrati in una nuova fase della gestione Capuano



sconfitta rotonda per gli amaranto contro il PisaBentornati nel frullatore. Dopo un bel gennaio con risultati e buon gioco, il nuovo mese si è aperto con la sconfitta di Pisa e soprattutto con le solite vicende trasversali che ci fanno dannare l’anima e inquinano l’ambiente. L’evento più logico e meno grave è quello agonistico. La vittoria del Pisa ci poteva stare e per fortuna ci sono i mezzi e gli uomini per poterla superare riprendendo il nostro cammino. Due gli episodi “collaterali”. Il primo è l’intervista di Cori; libero lui di esprimere il suo pensiero, liberi società ed allenatore di prendere le loro decisioni, anche considerando che l’attaccante scuola Cesena ha sì onorato la maglia amaranto con molto impegno, però è altrettanto vero che non ha mai fatto il salto di qualità auspicato, iniziando anzi il 2016 con prestazioni abbastanza incolori. Le motivazioni per un cambio tecnico ci stanno tutte. Poi sicuramente avrà influito anche la diatriba del dopo L’Aquila con una contestazione alla sostituzione che non posso condividere perché, per come la vedo io, le decisioni dell’allenatore (il primo a rischiare ed a pagare se i risultati non arrivano) si accettano anche se ti chiamassi Cristiano Ronaldo, figuriamoci se non lo sei.

 

Ma la sconfitta più grave, quella che fa più male, è quella che deriva dall’oscena aggressione tentata dai “De Martino’s” nei confronti del direttore Avato, reo solo di fare il proprio lavoro con onestà intellettuale e schiena diritta. Un episodio che testimonia una volta di più la concezione volgarmente ed impropriamente proprietaria e personalistica che qualcuno ha dell’Arezzo, una vicenda quasi grottesca che chiama il presidente Ferretti ad un intervento deciso ed improrogabile.

 

Veniamo ora a parlare dell’aspetto tecnico-agonistico, quello più degno di essere commentato. L’analisi esatta l’ha fatta, con la consueta schiettezza, mister Capuano a fine partita: abbiamo incontrato un avversario più forte. La sconfitta è maturata più nell’atteggiamento con il quale la squadra ha affrontato la partita che per un sostanziale gap tecnico. I ragazzi di Gattuso sono entrati in campo con una voglia ed una consapevolezza maggiore della nostra. Noi invece timorosi e nervosi (Capuano ha più volte invitato alla calma i suoi per frenare l’improvvida fretta nel battere punizioni e giocar palla).

 

debutto così così per Mendicino in amarantoMancanza di maturità? Inesperienza in tanti giovani per la prima volta davanti ad una partita importante, in un contesto importante, accompagnata da una pressione psicologica notevole? Probabilmente anche questo, ed in più la considerazione che l’Arezzo scaturito dal mercato di gennaio ha caratteristiche meno da battaglia di quelle che conoscevamo.

 

Il più coperto 3-5-2, vecchio cavallo di battaglia del mister, retrocede a seconda scelta perché Milesi, Panariello, Madrigali non offrono (soprattutto davanti ad avversari esperti e di livello) le garanzie che avrebbe offerto lo stesso schieramento con uno come Monaco in campo. Il mancato rimpiazzo nel mercato di gennaio del difensore passato “oltre-Trasimeno”, è una pecca evidenziata da più parti e non si può escludere che nella circostanza abbiano influito anche pressioni differenti da quelle meramente tecniche. Resta il fatto che la squadra attuale è costruita per giocare prevalentemente con il rombo a centrocampo e la difesa a 4, anche se questo assetto fa soffrire (magari per desuetudine) sia Sabatino che Carlini. Cambia dunque l’assetto e cambia giocoforza il modo di affrontare l’avversario; più propositivo ed aggressivo, più legato al gioco palla a terra che ai rilanci lunghi ed alla rimessa. Con Tremolada perno del gioco offensivo, devono essere creati codici che privilegino lo scambio breve, veloce e ficcante con Greco, Defendi o Mendicino.

 

Sicuramente un Arezzo diverso da quello a cui ci siamo abituati in questo anno e mezzo, una sorta di “Arezzo 3” dell’era Capuano, anche se ciò da cui non si potrà mai prescindere sono determinazione e grinta che in questa categoria (ce lo ha confermato il Pisa di domenica) fanno la vera differenza sul campo. La positività sulle prospettive future espressa da Benedetti durante la trasmissione Bloc Notes di lunedì fa ben sperare sull’assorbimento senza traumi della sconfitta e sulla consapevolezza del gruppo. Fin da sabato dobbiamo riprendere il filo del discorso interrotto a Pisa, anche se il Savona non va affatto sottovalutato dato che senza le penalizzazioni avrebbe 24 punti e dal mercato di gennaio è uscito rinforzato. Se l’Arezzo gioca come sa, unendo alle qualità tecniche la “garra” che è tratto caratteristico delle squadre di Capuano, possiamo ripartire e guardare avanti. Una partita dietro l’atra ad inseguire i tre punti ed i conti si fanno alla fine.

 

Capuano in conferenza stampa sul folle dopo partita di Pisa

 

scritto da: Paolo Galletti, 11/02/2016





Capuano parla di De Martino, Pisa e Savona

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