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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Beatrice, Paolo, Rachele, Elisa ed Emanuele a Ischia
NEWS

Egregio presidente, con lei speranze e amarezze. Adesso porti i fatti. E le daremo una mano

Lettera aperta a Mauro Ferretti dopo la conferenza stampa di stamattina. Fuori c'è una tifoseria disposta ad accettare, sia pure a denti stretti, la penalizzazione per gli stipendi in ritardo. Una tifoseria che non dimentica le ambiguità del passato ma che sa anche tenere a mente quello che di buono è stato fatto. Però niente credito in bianco: prenda un allenatore all'altezza e giocatori di qualità. Se l'Arezzo disputerà una stagione con le palle, l'ambiente sarà unito al suo fianco



Egregio presidente Ferretti, la conferenza stampa si è conclusa da poco e mi viene spontaneo rivolgermi a lei per cercare di rappresentarle lo stato d’animo di un tifoso che ha nel cuore questa città, questi colori e questa maglia.

Nel corso di questi quattro anni e mezzo sotto la sua gestione siamo passati quasi senza soluzione di continuità dall’entusiasmo all’amarezza, dalla sfiducia alla speranza, dal sogno al disincanto.

 

I capitoli di questa storia hanno i nomi di Nofri (confermato prima e poi spedito a casa), di Mezzanotti (delusione epica con esonero tardivo), della rinuncia al ripescaggio poi rimediata per la pressione congiunta di un allenatore cocciuto e di una piazza incalzante, di un campionato e mezzo tutto orgoglio e carattere e poi di una rottura (quella con Capuano) sanguinosa e dolorosa, con episodi calcisticamente ed eticamente almeno poco eleganti.

Portano i nomi dei De Martino, delle sparate contro la gente di Arezzo ma anche di Moscardelli e del nuovo entusiasmo, della vittoria dopo oltre cinquant'anni in terra di Siena e poi della delusione dei play-off (si tornava comunque a giocarsi qualcosa di importante dopo sei anni) che ancor ci offende e che, per quanto ci dice, brucia ancora anche sulla sua pelle.

 

 

In questi anni si sono rincorse con cadenza periodica le voci di una imminente crisi societaria per mancanza di liquidità che hanno trovato sponda in vicende come quella di Nuccilli e parzialmente in quanto appena accaduto. Resta il fatto oggettivo che nessuno può discutere: se l’Arezzo oggi esiste ed è in serie C è perché lei, presidente Ferretti, ci ha messo i soldi. Tanti o pochi ma ce li ha messi. Lei e nessun altro.

Non è un dato banale e non è nemmeno scontato, sebbene a volte la passione ed il cuore ci spingano ad affermazioni oltre le righe. Molti, dopo l’epilogo della trattativa che ha fatto saltare i primi accordi di mercato conclusi o avviati dall’ottimo Gemmi, manifestano sconforto e sfiducia. Nelle sue parole però mi è parso di vedere oggi una determinazione, una convinzione ed una rabbia nuove, finalmente non indirizzate contro gli aretini (la stampa, i tifosi, le autorità) ma verso la sorte da sfidare sul campo, allestendo una squadra come ci aveva promesso, come ci aspettiamo, come abbiamo a lungo sognato.

 

Non abbiamo voglia, però, di dare credito in bianco; veniamo da una lunga storia che ci ha insegnato come questo non si debba fare e quando abbiamo provato di nuovo a concedere fiducia, come col gruppo Sottili da febbraio a maggio, abbiamo ricevuto l’ennesima conferma che non si deve. Per questa ragione prendiamo atto, presidente, delle sue spiegazioni di oggi; accettiamo a denti stretti anche quella relativa a stipendi e penalizzazione, ma ora vogliamo i fatti e che siano fatti conseguenti alle parole.

Un allenatore all’altezza del progetto, giocatori che facciano fare il salto di qualità alla squadra, una stagione con le palle, da protagonisti veri. Su queste basi saremo tutti con lei e con i suoi collaboratori, pronti ad applaudire il giusto merito ma anche inflessibili nel sanzionare la fuffa. Vediamo se davvero dopo oltre quattro anni riusciremo a finalmente a creare quell’unità di ambiente che è la base di ogni successo. Noi siamo pronti a crederci. Ce ne dia motivo e conferma.

Buon lavoro

 

scritto da: Paolo Galletti, 23/06/2017





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