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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Margherita, Angiolo e Sara - Bruxelles
NEWS

Il ''grande calcio'' dell'Arezzo. Complimenti, cicale e formiche, il pragmatismo che servirebbe

Boffelli, difensore della Pro Patria, ha elogiato la manovra degli amaranto: ''nel primo tempo ci hanno messo in grande difficoltà''. E' solo l'ultimo attestato di stima per il gioco corale della squadra: nelle scorse settimane anche Sannino, Franzini e tanti altri allenatori avevano speso parole di elogio. Dal Canto ha saputo dare un'organizzazione tattica che sul campo produce effetti positivi e l'Arezzo ha un solo modo per tirare fuori buone prestazioni: giocare senza snaturarsi. Con più cinismo però



la formazione amaranto che ha affrontato la Pro Patria"Nel primo tempo abbiamo sofferto una squadra che gioca un grande calcio, forse uno dei migliori visti a Busto. Ci ha messo in grande difficoltà''. Parole di Andrea Boffelli, difensore della Pro Patria che sabato è entrato dopo l'intervallo e che i primi 45 minuti li ha visti seduto in panchina, con una visuale ottima per farsi un'idea di quel che succedeva.

I complimenti allo stile di gioco dell'Arezzo non sono una novità. Anzi, è quasi un appuntamento fisso del post partita ascoltare allenatori e giocatori avversari che rendono merito al palleggio dell'Arezzo. Sannino del Novara era stato prodigo di belle parole, Franzini del Piacenza anche, giusto per limitarsi a un paio degli ultimi capitati dalle nostre parti. Considerando che non hanno interesse alcuno ad incensare chi si trovano di fronte, sono discorsi che hanno un peso specifico rilevante.

 

Ma nelle scorse settimane ne abbiamo sentiti diversi di pareri su questa falsariga, il che da un lato inorgoglisce e dall'altro suona un po' come una beffa. L'Arezzo, per caratteristiche, qualità degli intepreti e organizzazione, propone una manovra che in C si vede di rado. E' uno dei fiori all'occhiello della gestione Dal Canto, che ha saputo cucire addosso ai suoi calciatori un abito che ne esalta le attitudini.

E' per questo motivo che l'Arezzo ha 52 punti in classifica nonostante giochi con quattro titolari che sono debuttanti assoluti e con altri due titolari che vengono dai dilettanti. Sei giocatori di movimento su dieci si trovano alle prese con le insidie di un campionato lungo, equilibrato e competitivo. Eppure la squadra di imbarcate non ne ha mai prese (nemmeno a Carrara) ed è in zona play-off dalla prima giornata.

 

Alessandro Dal Canto in panchina a Busto ArsizioE' ovvio che giocare bene, o comunque meglio degli avversari, o comunque meglio dello standard medio del torneo, non basta. Servono anche i risultati e perfino Dal Canto, su questo, ha ribattuto spesso, a costo di passare per pragmatico all'eccesso. Bisogna badare al sodo e l'Arezzo a volte è stato più cicala che formica, sfacendo di notte (cioè nei secondi tempi) la tela che aveva tessuto di giorno (cioè nei primi tempi).

Si torna al discorso di sempre e alla difficoltà della squadra nel portare a casa partite dominate (come col Siena), giocate alla grande (come con l'Entella), in modo più efficace degli avversari (come con la Carrarese) o semplicemente meritando i tre punti più di chi c'era davanti (come col Piacenza).

 

E' comunque impossibile, visto che siamo al primo step di un progetto triennale, non mettere in evidenza gli attestati di merito che piovono con regolarità da parte di chi le doti dell'Arezzo le ha assaggiate sulla sua pelle, soffrendo in mezzo al campo, correndo a vuoto e magari arraffando qualche punticino grazie agli episodi, ai centimetri, alla muscolarità.

A sei turni dalla fine della stagione regolare, certi difetti strutturali sembrano impossibili da cancellare del tutto. Dal Canto ha l'obbligo di lavorarci, come ha l'obbligo di preservare la predisposizione della sua squadra al gioco manovrato e alla gestione della palla. C'è un solo modo per fare risultato: tirare fuori buone prestazioni. E quest'Arezzo ha un solo modo per arrivare a buone prestazioni: giocare senza snaturarsi.

 

scritto da: Andrea Avato, 01/04/2019





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