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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Mirko e Enrico sulla riviera romagnola
NEWS

Giù in campionato ma con la Coppa in bacheca e una rosa competitiva. Occhio alla Viterbese

Analisi del prossimo avversario dell'Arezzo. Il presidente Piero Camilli, che ha fatto cominciare a giocare la squadra a novembre perché contestava l'inserimento nel girone sud, si è confermato un mangia allenatori: in panchina si sono alternati Lopez, Sottili, Calabro e Rigoli. I laziali sono rimasti fuori dai play-off ma hanno vinto la Coppa Italia grazie anche a tre ex amaranto: il difensore Rinaldi e gli attaccanti Bismark e Polidori. Domani probabile 3-5-2



la Viterbese con la Coppa ItaliaL’urna ha detto che sarà la Viterbese l’avversaria dell’Arezzo nel primo turno nazionale dei playoff. I laziali sono testa di serie, in questo turno, grazie alla conquista della Coppa Italia di categoria, ottenuta nella finale contro il Monza di Berlusconi e Galliani.

 

ALLENATORE. In sella alla società c’è sempre Piero Camilli. A inizio stagione è andato in contrasto con la Lega perché non accettava lo spostamento della sua squadra nel girone C, difatti i gialloblù hanno iniziato il campionato addirittura a novembre. Anche quest’anno ha riconfermato la sua fama di “mangia allenatori”. Sono ben quattro i tecnici che si sono alternati sulla panchina laziale. Giovanni Lopez è stato esonerato dopo due sole giornate con altrettante sconfitte. Gli è subentrato Stefano Sottili, ex amaranto, ancora sotto contratto dalla stagione precedente, che è stato sollevato dall’incarico a gennaio dopo la pesante sconfitta casalinga con la Juve Stabia (0-4). A quel punto in panchina si è seduto Antonio Calabro. Il mister ex Carpi è stato licenziato lo scorso 30 aprile dopo la sconfitta nell’andata della finale con il Monza (2-1) e un calo vistoso in campionato. Adesso la squadra è guidata da Pino Rigoli, in precedenza allenatore anche di Juve Stabia, Catania e lo scorso anno della Sicula Leonzio. Classe ’63, siciliano di Raccuja, le sue squadre hanno una discreta organizzazione di gioco.

 

FORMAZIONE. Dovrebbe essere schierata col 3-5-2: Valentini; Sini (Coda), Atanasov, Rinaldi; De Giorgi, Palermo, Tsonev, Damiani (Cenciarelli), Mignanelli; Polidori, Luppi (Pacilli).

 

Alessandro Polidori, attaccante, ex amarantoPUNTI DI FORZA. Senza considerare gli ex Rinaldi, Bismark e soprattutto Polidori, da tenere d’occhio ci sarà Zvikov Atanasov (’91), difensore centrale nato in Bulgaria, in Italia dal 2016, forte fisicamente, bravo nel gioco aereo, arcigno in marcatura, uno di quelli che non mollano mai: sua la rete che nei minuti finali ha permesso alla Viterbese di vincere la coppa; Daniele Mignanelli (’93), esterno mancino arrivato a gennaio da Ascoli, dinamico, grossa corsa, buoni tempi d’inserimento, temibile anche in zona gol; Simone Palermo (’88), mezz’ala con tanta esperienza in categoria, prestante a livello fisico, caratteriale, ottimo recupera palloni e lucido nella costruzione della manovra; infine Davide Luppi (’90), attaccante centrale o seconda punta, arrivato nella Tuscia dopo sei mesi da spettatore all’Entella: rapido, cattivo in area di rigore, fisico compatto, generoso, in stagione per lui solo due marcature, ma molto temibile, soprattutto negli ultimi 16 metri.

 

PREGI E DIFETTI. La squadra è arrivata a questa post-season grazie alla Coppa Italia, perché il cammino in campionato non era stato proprio dei migliori. Dodicesima posizione in classifica, con l’annata conclusa con ben sei sconfitte consecutive. In campionato la Viterbese ha conquistato l'ultima vittoria il 3 marzo, ovvero quando fu capace di espugnare, con Calabro in panchina, il Massimino di Catania. Questo però non illuda, non sarà una gara facile. La Viterbese è compagine esperta, con giocatori importanti per la categoria in ogni reparto, strutturata a livello fisico e con diverse soluzioni tattiche a disposizione.

La difesa che con l’arrivo di Rigoli si è sistemata a 3, è reparto esperto, prestante a livello fisico con giocatori come Sini, Atanasov, Rinaldi e Coda (ex Samp), forti sulle palle alte, pericolosiquando si sganciano in proiezione offensiva in area avversaria. Tra i pali ci sarà Alex Valentini, ex Triestina, arrivato a gennaio, molto reattivo. Come tutti i reparti con una certa struttura fisica, soffre gli attaccanti rapidi e le squadre che riescono ad allargare i tre centrali facendoli scivolare sugli esterni. Comunque non ha brillato a livello di prestazioni, perché sono ben 44 le reti al passivo.

 

tifosi della Viterbese al Comunale nella scorsa stagioneIn mediana, dove non sarà della sfida Baldassin (rottura del crociato), la manovra sarà dettata dal bulgaro Tsonev, dotato di corsa, tecnica, grinta, qualità. Lo affiancheranno Palermo e probabilmente il baby Damiani (’98 scuola Empoli), che potrebbe essere preferito a Cenciarelli, centrocampista tascabile, grande agonista, reduce da un infortunio.

Sulle fasce a destra De Giorgi e a sinistra Mignanelli dovranno dare il loro contributo in entrambe le fasi di gioco, garantendo copertura e spinta.

In avanti Polidori, 8 reti in campionato, forte di testa, temibile in area di rigore, dovrebbe far coppia con Luppi, ma le frecce all’arco di Pino Rigoli sono diverse. Le alternative sono di qualità: Pacilli, attaccante rapido, cattivo agonisticamente, autore di 7 gol, il belga Vandeputte (’96), esterno offensivo o seconda punta , bravo nel dribbling, o dell’altro ex Ngissah Bismark (’98), centravanti potente, forte in campo aperto, che in campionato è stato capace di realizzare 4 reti.

La qualità tecnica della rosa dei laziali è di livello la categoria, anche se la stagione ha detto fino ad oggi un’altra cosa, almeno fino alla vittoria contro il Monza. Una stagione iniziata in ritardo, vissuta con troppe difficoltà, che hanno fatto si che i gialloblù non fossero mai veramente protagonisti nel loro campionato. I quattro allenatori che si sono alternati in panchina, non sono riusciti a dare alla Viterbese un'identità vera e propria, pagando tutti la mancanza di continuità nei risultati. L’Arezzo dovrà giocare senza remore, contro un avversario si forte, che merita rispetto, ma che è alla portata dei ragazzi di Dal Canto. Lontano dal Rocchi i laziali non hanno raccolto molto: 5 vittorie, 3 pareggi e ben 10 sconfitte, anche se in Tim Cup, ad agosto, erano stati capaci di infliggere a domicilio una pesante sconfitta all’Ascoli (0-4).

 

ULTIMO PRECEDENTE. Risale allo scorso torneo di serie C, 29 ottobre 2017, quando le due squadre impattarono per 1-1. Vantaggio amaranto firmato da Moscardelli e pari ospite di Razzitti su calcio di rigore.

 

scritto da: Mauro Guerri, 18/05/2019





La Viterbese vince la Coppa Italia di serie C

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