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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

Riecco quel volpone di Indiani. ''Noi siamo primi ma l'Arezzo è favorito. Non finirà 0-0''

Intervista all'allenatore del San Donato, specialista in promozioni. Dal 2007 a oggi per lui nove incroci con gli amaranto e soltanto una sconfitta. ''Stiamo facendo bene e siamo contenti, anche se tra i due organici c'è grande differenza. I 5 punti di vantaggio? L'Arezzo ha cambiato tutta la rosa, noi soltanto due o tre giocatori. Ma i campionati non si vincono e non si perdono a novembre. Domenica non ci snatureremo, verremo a fare la partita. Il fattore pubblico potrebbe fare la differenza''



Paolo Indiani, 67 anni, allenatore del San Donato (foto pagina fb San Donato)Ha quasi 70 anni Paolo Indiani, ma sta sul campo come un ragazzino alle prime armi. E soprattutto, continua a ottenere risultati. Classe 1954, nato a Certaldo, ha un curriculum lungo così e un palmarès di tutto rispetto: tra Eccellenza, serie D e C2, ha conquistato sette promozioni in piazze diverse come Castelfiorentino e Certaldo, Rondinella e Poggibonsi, Massese e Pontedera. Prima di tornare tra i dilettanti, si è goduto diverse stagioni da professionista, anche se gli è mancato il grande salto. A Crotone non andò granché, a Perugia finì ancor prima di cominciare. Ma sono gli incerti del mestiere. In generale, Indiani è sinonimo di garanzia, tant'è che l'Arezzo in più occasioni lo ha messo nel mirino ma poi, per un motivo o per l'altro, non se n'è mai fatto nulla. E lui, forse per questo o forse no, si è vendicato diventando una sorta di bestia nera. Gli amaranto, dal 2007 a oggi, li ha affrontati nove volte e ha perso solo all'esordio, quando venne al Comunale con il Crotone: 3-0 firmato Myrtaj (doppietta) e Martinetti. Di lì in avanti cinque vittorie e tre pareggi, sempre contro il pronostico, alla guida di Foligno, Pontedera e Pistoiese.

 

Mister, stavolta però i favoriti siete voi del San Donato. Primi in classifica e miglior attacco della serie D.

Calma. Siamo primi ma non siamo favoriti per niente. Non scherziamo. Ma li avete visti i due organici? I confronti sono impossibili per quantità e qualità.

Sta mettendo le mani avanti.

Non è mia abitudine. Dico solo che il nostro numero di under è pari al numero di over dell'Arezzo. Noi a volte giochiamo anche con sei o sette ragazzi, l'Arezzo no.

E i 5 punti di vantaggio del San Donato come si spiegano?

Quanti giocatori ha confermato l'Arezzo rispetto all'anno scorso?

Due. Cutolo e Pinna.

Ecco. Noi ne abbiamo aggiunti due o tre. Per il resto la rosa è rimasta quella. La spiegazione sta tutta qui.

Non si aspettava di essere in testa?

No. E non mi aspettavo nemmeno di segnare così tanto. Ero fiducioso, abbiamo fatto innesti mirati, gli under sono praticamente gli stessi della stagione passata ma con un anno di esperienza in più che si vede. 

 

gennaio 2018, l'ultimo incrocio con gli amaranto (Pistoiese-Arezzo 1-0)Che tipo di partita sta preparando per domenica?

Per noi sarà un bel banco di prova. Finora abbiamo giocato solo lo scontro diretto con il Gavorrano che è finito 3-3. A Montespaccato invece abbiamo perso. Domenica avrò altre risposte.

Si aspettava l'Arezzo a -5 dopo 9 giornate?

No, ma la classifica è bugiarda ancora. Noi giochiamo con il 433, lo stesso modulo dell'anno scorso, lo stesso gruppo, gli stessi concetti. Questo conta. Poi alla distanza vengono fuori i valori.

Lei è considerato un sacchiano ma gioca 433. Come mai?

In carriera li ho utilizzati tutti i moduli. Ho giocato 3412, a Pontedera spesso facevo il 352. Il 433 però è quello che mi piace di più perché copre meglio il campo.

Sarà una partita aperta secondo lei? O l'importanza del risultato diventerà un freno?

Per quanto mi riguarda, verremo a giocare come sempre, per attaccare e prendere in mano la partita. Questo potrebbe anche essere uno svantaggio per noi e un vantaggio per l'Arezzo, ma non cambieremo pelle. A dirla tutta, mi stupirei se finisse 0-0. E sono convinto che per fare risultato dovremo segnare più di un gol. C'è pure il fattore pubblico da considerare.

Dice che avrà un peso?

Molti dei miei non hanno mai giocato in uno stadio come quello di Arezzo, con una cornice importante di tifosi. Non so come reagiranno in campo. Voglio ricordare che nelle ultime due gare avevo 6 under dentro.

Gli under sono una risorsa o un problema?

Dipende dove si trovano. Noi lo scotto l'abbiamo pagato l'anno scorso. E comunque a San Donato sbagliano, risbagliano, poi risbagliano e continuano a giocare. Ad Arezzo è diverso. Bisogna aspettarli e farli crescere. Non è facile ma è necessario.

Mi dà un suo giudizio sull'Arezzo?

Grande squadra. Impressionante per qualità e varietà di soluzioni in fase di possesso. Qualche problema in più in fase di non possesso. Lo dicono i numeri. E noi siamo simili. Di diverso c'è la panchina. L'Arezzo si permette di tenere fuori Cutolo e ho detto tutto.

 

 

Come si limita Strambelli?

Strambelli è un top. Si limita giocando di squadra. L'ho detto, noi non ci snatureremo.

Il fatto che vincendo potreste andare a +8 sull'Arezzo è uno stimolo in più?

Per noi o per l'Arezzo? Chi lo sa... In questi casi è difficile prevedere i risvolti psicologici della situazione. Di sicuro il campionato non finisce domenica, comunque vada la partita.

Insomma...

Un po' d'esperienza ce l'ho. La serie D non si vince e non si perde a novembre. I periodi positivi e negativi passano, le cose cambiano, il segreto è tenere la barra dritta sempre. Questo è un torneo tosto in cui bisogna andare sopra i 70 punti per la promozione. E poi in novanta minuti può succedere di tutto. Io ne so qualcosa.

Perché?

A Montespaccato abbiamo perso 4-0 e loro, giuro, hanno superato la metà campo sei volte. Però sono sicuro che a fine stagione gli staremo davanti.

A cosa punta il San Donato?

A fare meglio possibile. L'anno scorso siamo arrivati quarti e abbiamo fatto i play-off. Quest'anno vediamo.

Ad Arezzo non perde da 14 anni, lo sa?

Lo so, lo so. Fu un brutto giorno quello, con la morte di Gabriele Sandri.

Il primo ricordo che le viene in mente di Arezzo qual è?

L'1-1 con il Pontedera. Moscardelli ci aveva fatto gol su punizione da centrocampo quasi. Bellissimo. Eravamo in dieci, pareggiò Kabashi al novantesimo. Le mie squadre di solito non mollano. Anche il San Donato è così.

 

scritto da: Andrea Avato, 18/11/2021





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