Cori e battimani nel palcoscenico nobile dell'Ardenza. Nel ricordo delle vecchie battaglie di tifo

Erano circa un centinaio i sostenitori aretini presenti ieri a Livorno per il turno infrasettimanale di campionato. La maggior parte di loro è arrivata nel settore ospiti alla mezz'ora del primo tempo, facendosi sentire nello stadio semideserto. Alla fine applausi reciproci con la squadra

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Il nobile palcoscenico richiamava i ricordi di vecchie e combattute battaglie del tifo. E forse è anche per questo che ieri i sostenitori amaranto presenti all'Ardenza hanno cantato a gran voce, facendosi sentire dentro gli spalti semideserti.

Erano un centinaio circa gli aretini arrivati a Livorno per il turno infrasettimanale di campionato. La maggioranza di loro è entrata nel settore ospiti alla mezz'ora del primo tempo e l'urlo "Arezzo, Arezzo" è subito rimbombato potente, seguito da "curva sud Lauro Minghelli".

I tifosi della sud hanno incitato la squadra, applaudito i tre gol segnati per arrotondare il punteggio (i primi due, Persano e Benedetti li avevano già messi dentro) e, alla fine, abbracciato idealmente i giocatori che sono andati a salutarli. Una scena che non si vedeva da un po'.

All'inizio della ripresa nel settore è anche comparso lo striscione "come fosse domenica", accompagnato da canti e battimani che hanno vivacizzato una partita a quel punto già virtualmente segnata.

In tribuna un gruppetto di livornesi, dopo il novantesimo, ha salutato i rivali con un "ci vediamo l'anno prossimo, con il Livorno vero però''. Un appuntamento che, tramite ripescaggio, l'Arezzo preferirebbe saltare a piè pari.

 

scritto da: Andrea Avato, 15/04/2022

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