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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Gufo all'Amsterdam Arena
NEWS

Dalla disfatta di Cesena al possibile arrivo di Giovannini. L'Arezzo cerca un'altra strada

Il 2 maggio di un anno fa la sanguinosa sconfitta del ''Manuzzi'' che costò la retrocessione tra i dilettanti, un buco nero i cui effetti non si sono ancora diradati. Oggi la squadra, che ha fallito l'obiettivo primo posto, insegue i play-off e la società confida nel ripescaggio per riconquistare il professionismo. Il primo tassello sarebbe la ristrutturazione dell'area tecnica e in queste ore sono attese novità da Pontedera. Con il direttore del grande decennio granata l'accordo sembra vicino



Un anno fa l'Arezzo perdeva 3-1 a Cesena e diceva addio alla serie C. Una retrocessione che sanguina ancora e che ha riaperto le porte dei dilettanti a distanza di sette anni da quello che si era sperato fosse un addio definitivo.

L'ultimo posto in terza serie, come quello che si materializzò il 2 maggio 2021, non fu una novità. Anche nel 2003 era finita allo stesso modo, ma all'epoca c'era il cuscinetto della C2 ad ammortizzare la caduta. Anzi, ci sarebbe stato, perché in estate la società sfruttò il ripescaggio per annullare il capitombolo e poi, per quelle strane congiunzioni astrali che capitano nel calcio, andò addirittura a prendersi la serie B.

Oggi gli effetti della discesa negli inferi non si sono ancora diradati. L'Arezzo per cicatrizzare la ferita avrebbe dovuto mettere le mani sul campionato e invece ha fallito l'obiettivo. Resta una via d'uscita, complicata ma non impossibile, che passa dalla vittoria dei play-off e dal ripescaggio (sarebbe il terzo dopo quelli del 2003 e del 2014).

In questo senso, gli ultimi tre mesi hanno riportato un barlume di ottimismo. La squadra ha alzato il rendimento e ha marciato con un passo più spedito. Fuori dal campo, il presidente Guglielmo Manzo sembra aver capito che c'è bisogno di un'inversione di rotta sul piano economico e dei rapporti. L'aumento di capitale, le scuse pubbliche riguardo gli errori di gestione (compresi quelli che portarono alla disfatta di Cesena), il riavvicinamento con la tifoseria e con Orgoglio Amaranto, sono emblematici di un nuovo modus operandi.

 

Siamo ancora a metà del guado, ma si intravede un trend diverso. E l'arrivo di un direttore tecnico come Paolo Giovannini segnerebbe una bella accelerata, un forte segnale di rottura con il passato e di ottimismo per il futuro.

Questo inizio di settimana, al riguardo, potrebbe portare novità interessanti. Oggi è attesa la fumata bianca per il passaggio di proprietà del Pontedera, con conseguente risoluzione di contratto per Giovannini, vincolato fino al 2024. Senza intoppi imprevisti, l'uomo che ha segnato il decennio granata con una serie di apprezzabili risultati sportivi ed economici, sarebbe libero di accasarsi ad Arezzo.

Le indiscrezioni che filtrano raccontano di un accordo di massima raggiunto tra le parti, con gli ultimi dettagli da mettere a punto. Non siamo ancora al nero su bianco ma c'è una certa serenità su entrambi i fronti, anche se Giovannini è corteggiato da diversi club e Manzo ha in piedi un altro paio di soluzioni.

Il pomeriggio avvelenato di Cesena continua a rappresentare un buco nero che tira tutto dentro. E sarà così fino a quando l'Arezzo non rimetterà piede in Lega Pro. Forse a settembre, se le cose andranno per il verso giusto, o forse l'anno prossimo, se Giovannini sposerà questa causa e conquisterà un'altra promozione dopo quelle di Castelnuovo Garfagnana, Massa, Lucca e Pontedera. La gente confida di avere presto, oltre alle speranze, anche qualche certezza.

 

scritto da: Andrea Avato, 02/05/2022





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