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Trestina4 set15Pianese
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Tutto lo sport dell'assessore

L'Arezzo, il calcio dei professionisti e quello giovanile, le altre discipline, lo stadio, il Play Art festival. E poi la politica ("mio padre è il mio ispiratore"), le passioni ("la musica di Mina, i viaggi, il mio cane Sissi"), i sogni ("più spazi per tutti per fare sport"), le diffidenze da superare ("noi donne ci siamo abituate") e un messaggio per Piero Mancini. Un'intervista a tutto tondo con Lucia De Robertis



l'assessore Lucia De Robertis nel suo ufficio in ComuneNon solo calcio, per fortuna. Il pallone resta l’oggetto che più di tutti muove pubblico, soldi e interessi, ma le altre discipline sportive sono vive e godono di buona salute, pur in mezzo alle difficoltà logistiche ed economiche che devono affrontare. Per offrire maggiore visibilità agli sport che riescono con fatica a conquistarsi il giusto spazio sui mezzi di comunicazione, Amaranto magazine dedicherà le due pagine centrali, ogni mese, alle iniziative del Comune di Arezzo, finalizzate proprio al sostegno dell’attività sportiva nella sua accezione più ampia. Di tutto questo abbiamo parlato con l’assessore Lucia De Robertis, titolare delle deleghe alle politiche giovanili, ai rapporti con il volontariato e alle politiche dello sport e del tempo libero.

Che tipo di rapporto ha l’assessore allo sport con il calcio in generale e con l'Arezzo in particolare?

Il calcio è uno degli sport che più mi appassionano e da moltissimi anni seguo l’Arezzo quasi domenicalmente. Ancora prima di essere nominato assessore allo sport, ho seguito diverse trasferte degli amaranto. Certo, alcuni aspetti del mondo del pallone non li ho proprio digeriti, ma poi la passione e l’attaccamento ai colori amaranto fanno passare in secondo piano anche le amarezze.

Riesce a separare la razionalità del politico dalla passione del tifoso quando parla o si occupa dell'Arezzo?

Quando mi trovo a dover prendere decisioni nella mia veste di assessore allo sport non posso che scrollarmi di dosso la passione e il tifo. Così quando si deve decidere sullo stadio o su altri temi che riguardano l’Arezzo non posso non tener conto di un principio di equità nei confronti delle altre società che operano nel mondo del calcio e delle altre discipline sportive. Ovviamente si deve anche tener conto che l’Arezzo muove molti interessi, ovviamente quelli degli sportivi, e disputa campionati di livello nazionale.

Ci sono dei personaggi legati all'Arezzo, del passato o del presente, ai quali è particolarmente affezionata?

Sicuramente alla memoria di Pinella Rossi, un personaggio che ha davvero dato tanto alla squadra della sua città, sia come giocatore che come allenatore. Quando le cose non andavano, i dirigenti dell’epoca chiamavano Pinella e Pinella era sempre disponibile. Buoni rapporti e ricordi li ho di molti giocatori della prima scalata alla serie B.

Come ha vissuto la retrocessione del giugno scorso, cui hanno fatto seguito polemiche feroci che hanno lasciato strascichi pesanti?

Da tifoso li ho vissuti molto male, anche se fino alla fine ho sperato in un miracolo. Purtroppo non è avvenuto. Ancora non sono riuscita a digerire il modo con cui la retrocessione è maturata, prima con la severa punizione per il mai accertato illecito (e per questo come Comune abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere fare, purtroppo senza molti risultati) e poi con l’andamento delle ultime giornate con risultati che gridano vendetta. Ed è proprio di questi giorni la nuova penalizzazione. Ma questa era in un certo senso attesa. Speriamo che ora si possa dire basta con le aule di tribunale e tornare a fare calcio solo sul campo.

Come le sembra oggi il clima intorno alla squadra e alla società?

Non mi sembra che ci sia un buon clima, la retrocessione, la nuova campagna acquisti e i primi risultati sembra abbiano allontanato molti sportivi, basta vedere le presenze allo stadio. E l’indifferenza in alcuni casi è addirittura peggiore della critica. Ovviamente la squadra finisce per risentire del clima che si è creato attorno alla società.

I suoi rapporti con Piero Mancini possono essere definiti cordiali, di reciproca simpatia, burrascosi o in qualche altra maniera?

Sono sicuramente cordiali. Io lo rispetto e lo stimo come imprenditore e lui, spero, mi stimi come assessore. Mi auguro di poter ottenere anche una sua collaborazione nella gestione del problema stadio. Se ci fosse, nel giro di un anno rimetteremmo lo stadio completamente a posto e a norma con le prescrizioni del decreto Pisanu. Il Comune non ha tutte le risorse necessarie e mi auguro che Mancini ci darà una mano. Per ora il Presidente non ha ritenuto di poterlo fare. Peccato!

Cosa si potrebbe fare per ricreare feeling tra la presidenza Mancini e il pubblico aretino?

Credo che se la squadra iniziasse a ingranare, a fare con continuità risultati e a lottare per il pronto ritorno in serie B il feeling sicuramente migliorerebbe. E poi forse tutti dovrebbero abbassare i toni. I tifosi nella contestazione e il presidente dovrebbe limare alcune spigolosità e considerare gli sportivi che vanno allo stadio una risorsa, perché il calcio non può essere solo uno spettacolo televisivo. Così facendo si snatura uno sport bellissimo.

Città più piccole di Arezzo sono riuscite ad arrivare fino ai vertici del calcio o di altre discipline sportive. L'esempio di Siena o di Treviso è particolarmente penalizzante per la nostra città. E' d'accordo sul fatto che da noi ci sia una forte mancanza di cultura sportiva che tarpa le ali a chi vuol fare sport di livello? Quali sono i rimedi che l'amministrazione comunale potrebbe realisticamente proporre?

Se è vero che manca una cultura sportiva tale i tempi per recuperare questo svantaggio rispetto ad altre località non sono certo brevi. Per creare una cultura, sia essa sportiva o di altro genere, serve tempo e bisogna lavorare soprattutto sui bambini. Ma l’esempio di Treviso e Siena non mette in mostra solo uno svantaggio culturale. Per ottenere risultati importanti in più discipline servono anche molti soldi e imprenditori che decidano di investire sullo sport. Al Comune spetta il compito di creare impianti per dare a tutti la possibilità di praticare una disciplina sportiva. Questo lo stiamo facendo. Ma in momenti di vacche magre, senza l’aiuto dei privati anche gli impianti diventano una chimera. Noi siamo abbastanza soddisfatti di quello che stiamo facendo e di quello che abbiamo in progetto di realizzare a breve. Però vorrei ricordare che negli sport individuali abbiamo molte eccellenze, primo fra tutti Daniele Bennati.

allo stadio con il sindaco Fanfani e con il presidente ManciniLe donne e la politica, le donne e il calcio: dove ha incontrato le maggiori difficoltà per farsi ascoltare?

Nel mondo del calcio qualcuno ha sorriso pensando a una donna assessore, ma ormai siamo abituate a questa sorta di ironia di alcuni uomini. Nello sport come nella politica le donne devono faticare molto più degli uomini per dimostrare il proprio valore. Speriamo che tutti questi pregiudizi scompaiano in breve tempo.

Quanto toglie la politica a una donna nella vita privata? Toglie più che a un uomo? C'è un personaggio politico a cui si ispira o che ha influenzato in qualche modo la sua attività?

La politica toglie ovviamente tempo alla vita privata. E fare l’amministratore in un comune come Arezzo è un impegno notevolissimo, se lo si vuole assolvere con puntualità. Ma alla fine anche questo è un sacrificio che viene ripagato dalla consapevolezza di fare qualcosa per la collettività. Un personaggio che ammiro moltissimo è Giorgio La Pira. Il vero ispiratore della mia grande passione politica è mio padre che mi ha insegnato l’unico modo in cui far politica serve a qualcosa: attenzione per gli altri, amore per i valori in cui si crede e gratuità dell’agire.

Come è maturata la scelta di assegnare a una donna la delega allo sport? E lei avrebbe preferito qualcos'altro?

A questa domanda dovrebbe rispondere il sindaco Fanfani. E’ stato lui che me lo ha proposto. A lui che aveva accettato di rappresentarci tutti con grande sacrificio personale e grandissima generosità non potevo certo dire di no. Il sindaco mi conosce bene e mi ha affidato forse quello che sapevo fare meglio. Spero di non deludere né lui ne la città. Sono felice di fare quello che sto facendo.

Il calcio professionistico, quello dei dilettanti e quello giovanile: che rapporto c'è?

Il calcio giovanile è la vera palestra dove i ragazzi praticano attività fisica e dove emergono i talenti che andranno poi a formare il professionismo. Purtroppo i settori giovanili vengono troppo spesso ignorati o sottovalutati dalle società sportive per le quali è più facile acquistare un giocatore già affermato. Invece ritengo che un buon settore giovanile, e in Italia ci sono molti esempi, possa consentire anche a piccole realtà come Arezzo di militare in serie B o serie A. Il calcio dei dilettanti è praticato da migliaia di ragazzi e quindi una realtà altamente attiva nel nostro territorio.

Il calcio e gli altri sport nell'aretino: come si comporta l'assessore?

Cerco di essere attento alle esigenze di tutti gli sport, di essere presente alle manifestazioni sportive organizzate dalle società o dalle federazioni per promuove lo sport. E’ un modo per stare vicini e ringraziare le migliaia di volontari che tutti i giorni con i nostri bambini e ragazzi cercano di trasmettere e diffondere la pratica sportiva. Purtroppo la vicinanza non sempre si traduce in azione amministrativa perché questo non è sempre possibile a causa delle risorse economiche a disposizione. La nostra azione però, una volta sistemato lo stadio, si dedicherà agli impianti sportivi per quegli sport cosiddetti minori ma che io preferisco chiamare troppo spesso dimenticati.

Questione stadio: qual è la situazione attuale, quali saranno i prossimi passi dell'amministrazione?

In questo mese sono partite le gare di appalto dei lavori per la messa a norma dei settori agibili dello stadio, secondo il troppo famoso decreto Pisanu. Si tratta dei famosi tornelli e della video sorveglianza. I lavori partiranno a inizio 2008. I tempi di esecuzione sono previsti in 75 giorni lavorativi. All’inizio del prossimo campionato, terminati i lavori, la capienza sarà di circa 9.500 posti a cui andranno successivamente aggiunti i 3.000 della maratona, i cui lavori sono previsti nel 2009. Naturalmente bilancio permettendo.

durante la presentazione del Play Art FestivalIl dopo Arezzo Wave. Cosa è cambiato?

Non lo avete visto? E’ arrivato Play ed è iniziata una nuova stagione. Play è un neonato che è venuto al mondo in buona salute, ora si deve formare e crescere.

L'assessore Lucia De Robertis fuori dal palazzo: hobby, passioni e amicizie.

Mi diverte moltissimo viaggiare, conoscere persone e luoghi diversi e lontani. Leggere è il mio passatempo preferito e forse anche il mio rifugio preferito. Mi ritengo molto fortunata ad avere molti amici anche di lunghissima data con i quali condivido molte delle mie scelte e gran parte del mio tempo libero. Il mio migliore amico è sicuramente il mio adorato e anziano pastore scozzese Sissi.

I tre personaggi della musica che ha ammirato, o ammira, di più.

Amo ascoltare tutta la musica ma adoro Renato Zero, Gianna Nannini e sopra tutti Mina.

I tre episodi legati allo sport che le sono rimasti particolarmente impressi nella sua vita.

Sono moltissimi gli episodi che mi hanno fatto soffrire, gioire. La strage dell'Heysel del 29 maggio 1985 durante la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Anche adesso è molto doloroso ricordare. La storica tappa dell’ 81° Giro d'Italia di ciclismo, nel 1998, dove Marco Pantani stravinse su Pavel Tonkov all’arrivo di Plan Montecampione. Per ultima ma solo in ordine cronologico la vittoria ai mondiali di calcio del 2006. Una straordinaria serata in piazza Grande. Il bagno di folla e di acqua nella fontana di piazza.

I tre personaggi sportivi che ha ammirato, o ammira, di più.

Non è possibile limitare a tre il numero di coloro che suscitano la mia ammirazione. Farò l’elenco il più breve possibile. Ogni disciplina presenta al pubblico dei personaggi che hanno fatto la storia dello sport. E’ straordinario Yuri Chechi, campione nella specialità degli anelli. Parlando, invece, del mondo della Formula 1 non posso non citare Ayrton Senna, celeberrimo campione degli anni 80. Famoso campione del mondo del calcio è Valentino Mazzola che perì insieme al Grande Torino. Legati al mondo del calcio sono dei miti Maradona e Pelé. Hanno fatto la storia dello sport italiano personaggi come Bartali, Coppi, Panatta, Novella Calligaris, Gigi Riva, Gustav Thoeni, Tazio Nuvolari, Pulici, Graziani, Sala, Bearzot, il “pirata” Pantani. Venendo ai giorni nostri Valentino Rossi, Max Biaggi, Alberto Tomba, Melandri, Fioravanti, Rosolino e Totti, per citarne solo alcuni.

Gioco della torre. Chi butterebbe di sotto: Mauro Valenti o il suo predecessore in Comune, Francesco Macrì?

Questo è un giochino che si faceva da bambini. Oggi siamo cresciuti. Io non ucciderei nessuno e per nessun motivo. Valenti è uno straordinario imprenditore che ha scelto platee più grandi per i suoi progetti e a cui auguro tutta la fortuna che merita. Macrì non è un nemico ma un avversario politico che rispetto.

L'ex sindaco Lucherini o la Juventus che perde in casa con lo Spezia?

Restando valida la premessa di cui sopra, questa volta mi concedo la scelta e butto di sotto la Juve, dalla quale mi sarei aspettata un fine campionato più leale.

La politica sempre più lontana dalla gente o il calcio sempre più lontano dalla gente?

Non metterei insieme calcio e politica. Il primo è un gioco e tale deve rimanere anche se sta muovendo troppi interessi. La politica è invece la scienza e l’arte di governare gli uomini organizzati in uno Stato. L’unica cosa che hanno in comune è la necessità di una maggiore trasparenza e di un maggior rispetto degli “spettatori”.

Il desiderio che vorrebbe veder realizzato da assessore e quello da tifosa di calcio.

Da assessore vorrei poter intervenire per sistemare tutti gli impianti sportivi esistenti. Veder realizzato il nuovo palazzetto dello sport, il campo scuola, la pista da ciclismo eccetera. Vorrei che non mancassero a nessuno gli spazi e i luoghi dove praticare sport. E’ un sogno, vero? Spero che alla fine del mio mandato possa dire di avercela messa tutta e di aver portato qualche risultato. Il sogno sportivo? L’Arezzo in serie B. 

scritto da: Andrea Avato, 25/10/2007