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Dioguardi: "Nessuna gelosia, lascio per motivi miei". No comment di Severini e De Nicola

L'ormai ex direttore generale ha dato la sua versione sull'uscita dall'organigramma: "Mai sofferto di complessi d'inferiorità, questa decisione è ponderata, sofferta ed è mia". Sempre più probabile che l'ex presidente Severini abbandoni anche il Consiglio d'amministrazione dopo aver ceduto le quote di Sport&Events. Nessun commento dal direttore tecnico che a dicembre ha ceduto Parigi all'Atalanta



Dioguardi e Ferretti fianco a fianco in una delle ultime uscite pubbliche“Non sono più il direttore generale della società, le parole del presidente le avete sentite tutti. Mi dispiace moltissimo, perché in quest’avventura ci credevo e perchè qualche equivoco si è messo di mezzo, ma è così”. Il giorno dopo la conferenza stampa di Mauro Ferretti, prende parola anche Fabrizio Dioguardi, l’uomo che ha dato un contributo fondamentale per traghettare l’Arezzo dalla vecchia alla nuova proprietà. Di spazio per le dichiarazioni, comunque, ce n’è poco, il minimo indispensabile. “Oggi mi sono incontrato con il presidente, abbiamo parlato soprattutto di lavoro e un po’ di calcio, in maniera franca e aperta. Diciamo che ho dovuto fare un passo indietro per motivi personali e professionali”. Dioguardi non va oltre e alla domanda se la definizione del nuovo organigramma abbia in qulche modo influito sul suo addio, risponde così: “Non ho mai sofferto di gelosie né di complessi d’inferiorità. Dentro l’Arezzo ci sono tutte persone di fiducia del presidente e questa è stata una decisione mia, sofferta ma ponderata”.

L’ossatura dirigenziale del club risulta quindi composta da Mauro Ferretti, che accorpa su di sé le cariche di presidente e direttore generale, dal vicepresidente Enrico De Martino e dal direttore tecnico-sportivo Massimo Bonafede.

Dopo la cessione del 28 per cento delle quote e la conseguente fuoriuscita dalla società amaranto di Sport&Events, ma soprattutto dopo quel “rubagalline” che ancora riecheggia dentro la sala stampa, è probabile, quasi certo, che Gino Severini lascerà il suo posto all’interno del Consiglio d’amministrazione. Vi resteranno Ferretti, De Martino, Bonafede, Patrignani (amministratore di Programma Mutuo, la srl che detiene il 98 per cento) e Cucciniello (in rappresentanza di OA), mentre potrebbe fare un passo indietro anche Roberto Fortunati, socio in affari di Dioguardi.

Oggi Severini ha lasciato squillare a vuoto il suo cellulare per tutto il pomeriggio, poi in tarda serata ha voluto pronunciare poche frasi: "Non voglio replicare nulla a Ferretti, mi auguro solo che riporti l'Arezzo tra i professionisti. In due anni di presidenza avrò sicuramente commesso degli errori, ma credo di aver combinato anche qualcosa di buono. E qua la chiudo, non voglio spingermi oltre".

Nello De Nicola, l’ex responsabile dell’area tecnica che ha ceduto Parigi all’Atalanta e condotto un mercato al risparmio, si è trincerato dietro il più classico dei “no comment”, così come Walter Martucci. Ferretti aveva definito i curricula dei due da "oratorio e parrocchietta".

 

scritto da: Andrea Avato, 11/03/2013





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: il ferro, il 11/03/2013 alle 20:59

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de nicola ora se hai le palle lo quereli a sbirulino.....

Commento 2 - Inviato da: DaM, il 12/03/2013 alle 09:27

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Dioguardi alla fine pareva pure competente. Tra tutti finirá che é quello della vecchia dirigenza che ne esce meglio, insieme a Severini.

Comunque, mille volte meglio un padre padrone che una cordata. Le aziende che funzionano meglio sono quelle con un numero di soci dispari e minore di tre.

Commento 3 - Inviato da: il ferro, il 12/03/2013 alle 14:41

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quoto.

dillo a me..... ma se l'unico comandante sbaglia o è inesperto e incompetente (o in un unico caso storico sfortunato e tradito) spesso finisce fucilato e appeso a capo in giù......