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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Luca e Alessio sulle nevi di Folgarida
NEWS

Il vero tabù, rigoroni e rigoricchi, il pubblico plaudente, Nofri due mesi prima

L'Arezzo ha finalmente conquistato tre vittorie in fila, ma soprattutto ha preso tre punti giocando malino e con un penalty a favore in zona Cesarini. Schirru ha toppato diverse decisioni (vedi il rosso a Sereni), dentro una partita in cui gli amaranto ci hanno messo la solita voglia. E la gente, come mercoledì in Coppa, ha apprezzato l'atteggiamento. Dopo il cambio di panchina, la squadra ha trovato continuità, vedendo i play-off da vicino. Peccato solo per gli infortuni: adesso proprio non ci volevano



giocatori e pubblico festeggiano la vittoria1. Tre vittorie di fila non cadevano dal ramo da tre anni e passa. Gennaio 2010, l’Arezzo vinse 6-1 a Monza, poi piegò di misura il Varese di Ebagua e dette seguito al 3-0 dicembrino sull’Alessandria. Era la squadra di Chianese, Maniero, Erpen, Togni e compagnia bella, tutta gente di un certo valore che si era salvata dalla Chiana perché sì e che rischiava di conquistare la promozione. Difatti Mancini, come al solito, non era troppo contento e Galderisi era il suo bersaglio preferito. Va beh, altri tempi.

2. Il tabù infranto è comunque segno buono. 9 punti su 9 in serie D li aveva fatti solo l’Arezzo di Nofri 95/96, a testimonianza che corsi e ricorsi storici non tradiscono mai. Soprattutto, ieri si è visto vincere una partita giocando male e con un penalty in zona Cesarini. Il vero tabù mandato in pezzi è stato questo.

3. Il rigore su Pecorari era un rigoretto, guadagnato d’esperienza e concesso da Schirru solo perché poco prima aveva dato un rigoricchio al Todi, ancora più fumoso dell’altro. Il vero rigorone, quello su Martinez a inizio ripresa, Schirru giustamente non l’ha fischiato.

4. Se Baratteri, un argentino che all’andata aveva randellato come un fabbro e che ieri ha fatto ancora meglio (o peggio), doveva essere espulso senza se e senza ma, il rosso a Sereni lì per lì non l’ha capito nessuno. Poi la gente è andata a guardarsi la tivù e c’ha capito ancora meno. Adesso il giudice gli darà anche due turni di stop, perché quando si decide di sbagliare, bisogna sbagliare fino in fondo.

5. Quando Nofri è arrivato, l’obiettivo numero uno era trovare continuità, visto che la squadra alternava prestazioni e risultati con una nonchalance irritante. Con sette partite alle spalle e sei davanti, si può dire che l’obiettivo è stato centrato. Da evitare i play-out siamo passati a puntare i play-off e questo, al di là di tutte le opinioni, è l’unico dato di fatto che conta.

6. Ricapitolando. La classifica degli ultimi sette turni di campionato è questa: Casacastalda e Viterbese 17, Arezzo, Sansepolcro e Flaminia 16, Spoleto 13, Castel Rigone 12. Numeri che contano solo per mangiarsi i gomiti, ma che comunque dicono qualcosa.

 

Bianchini tenta la sfondamento in area avversaria7. Alzi la mano chi avrebbe mai immaginato di vedere il pubblico in tribuna applaudire a scroscio l’Arezzo eliminato dalla Coppa. E poi, quattro giorni dopo, concedere il bis per una vittoria soffertissima, dopo novanta minuti bruttini, contro l’ultima della classifica già retrocessa in Eccellenza. Il clima è molto cambiato (in meglio) e se esiste una spiegazione più o meno logica, esistono pure fattori irrazionali che governano le emozioni. Di sicuro vedere undici giocatori che si fanno il culo fino all’ultimo secondo, per esempio, un po’ di benevolenza la suscita.

8. Prendiamo Bianchini. Magari rimedia solo un 5.5 in pagella perché non la butta dentro e fa fare sempre bella figura ai portieri. Ma alla fine della partita, un applauso convinto e sincero a Bianchini non glielo fai?

9. La nuova società ha contribuito a rasserenare il clima. E’ indubbio. Ma la vera svolta c’è stata nella gestione del campo. Una dirigenza nuova con lo staff vecchio, forse non avrebbe dato uno scrollone così intenso e rigenerante. Viceversa, Nofri al lavoro qualche mese prima, anche con una società dal futuro incerto, avrebbe cominciato la spremitura in anticipo. E oggi chissà. Ma sono pippe mentali, ragionamenti tanto per.

10. Per non far apparire Nofri come un taumaturgo, va detto pure che la squadra gli ha dato risposte solide, forse insperate e importanti. Molti giocatori sono saliti di tono (vedi Pecorari), è cresciuto il rendimento globale, ma non è che d’un tratto siamo passati dai brocchi ai fenomeni, come se fosse arrivato mago Merlino con la bacchetta magica. Di errori l’Arezzo continua a commetterne, eppure adesso il risultato lo tira quasi sempre dalla sua. Non succede per caso. Come non è un caso che l’atteggiamento sia diverso rispetto a prima. E per ottenere certi cambiamenti bisogna saper toccare le corde giuste, che, questa sì, è una qualità che serve per diventare allenatori veri.

11. E’ un peccato, adesso che la squadra sta girando e che dal campionato si poteva tirare fuori qualcosa di più della salvezza, che si perdano pezzi a destra e a manca. Gli infortuni fanno sempre dispiacere, ma adesso in particolar modo. Di sicuro questa non è una stagione nata sotto la buona stella.

 

scritto da: Andrea Avato, 25/03/2013





Arezzo-Todi 2-1, le immagini della partita

Arezzo-Todi 2-1
COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Andrea Avato, il 25/03/2013 alle 11:05

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Riporto qua il commento del lettore Paolo Galletti, inviato ieri sera alla posta di Amaranto magazine.

 

Finalmente una squadra di “Hombre verticales” ! Onore e merito a Federico Nofri che in due mesi poco più ha trasformato l’indole di un gruppo che ai primi venti contrari perdeva bussola e cammino e finiva con il collezionare ingloriose comparsate anche davanti a squadre ben più modeste.

L’Arezzo di qualche tempo fa in una partita come quella di oggi si sarebbe persa. Un avversario spigoloso e per nulla arrendevole, la fatica ad annebbiare le idee, un arbitro che ci ha messo del suo: forse ne avremmo tirato fuori un punto misericordioso ma non ne sono certo. Questo pomeriggio invece anche quando la lucidità è venuta meno ( spesso ) e il solito Tarpani continuava a far dannare Secci ed a guidare i suoi verso la porta amaranto s’è vista tanta voglia e tanta rabbia come non si ricordava.

Dalla panchina si è intervenuti con logica per cercare di ridare a seconda delle circostanze equilibrio e profondità ma anche per dare la carica e poi per invitare alla calma e a non perdere i riferimenti dopo il rigore (?) a favore del Todi. Insomma una gestione logica e se a qualcuno pare scontato si riveda il film di certe partite di inizio anno…..

Quanto conti Piccolo nei tempi e nei ritmi dell’Arezzo s’è visto anche oggi. Mastromattei può forse giocargli a fianco ma certamente non sostituirlo; non ne ha né la personalità ne il passo e infatti la squadra annaspava un po’ sfilacciata tra difesa ed attacco con il reparto di mezzo spesso scavalcato con lanci lunghi e una cerniera che si chiudeva abbastanza ma che non riusciva poi a dettare ritmi e schemi vuoi per la costante manganellatura dei mediani biancorossi a danno dei nostri (qualcuno ha contato i falli su Mastromattei e Idromela ? ) vuoi perché Gentili se ne stava quasi costantemente fuori dalla manovra. E fortuna che là davanti Martinez sembra nuovo ( speriamo non sia troppo grave lo strappo..) e Bianchini combatte come un ossesso su ogni pallone dando profondità e facendo da sponda ad ogni possibile pallone che superi la metà campo. Peccato per i piedi da stopperaccio anni cinquanta…se qualcuno lo convince a trascorrere le vacanze a palleggiare contro il muro potremmo ritrovarci l’anno prossimo con una punta coi fiocchi…

Intanto con questi tre fanno 40 punti…da una parte pare di sognare dall’altra ti mangeresti le mani fino ai gomiti… Adesso l’obiettivo quinto posto non è poi così lontano e possiamo e debbiamo arrivarci. L’estate e la crisi che non se ne va porteranno ancora tanti fallimenti tra le società medio piccole di serie C e l’importante sarà essere lì con le carte in regola. La società adesso c’è. La squadra comincia ad esserci. L’allenatore ce l’abbiamo…sempre che non subentri la “mancinite” che porta a “disfar di novembre quel che d’ottobre fili”…

Ultima considerazione: il presidente Ferretti aveva storto il naso dopo l’arbitraggio dell’ultima partita in casa vinta 3 a 0 e tutto sommato abbastanza tranquilla. Immagino che stasera avrà la bile nera…Forse sarebbe il caso di cominciare a far capire negli ambiento giusti che sarebbe ora di portarci un po’ di rispetto…

Commento 2 - Inviato da: DaM, il 25/03/2013 alle 11:15

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9. La nuova società ha contribuito a rasserenare il clima. E’ indubbio. Ma la vera svolta c’è stata nella gestione del campo. Una dirigenza nuova con lo staff vecchio, forse non avrebbe dato uno scrollone così intenso e rigenerante. Viceversa, Nofri al lavoro qualche mese prima, anche con una società dal futuro incerto, avrebbe cominciato la spremitura in anticipo. E oggi chissà. Ma sono pippe mentali, ragionamenti tanto per.

ora capisco l'affetto Wink

Galletti merita una rubrica!

Commento 3 - Inviato da: il ferro, il 25/03/2013 alle 13:06

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e il solito Tarpani continuava a far dannare Secci

??????come????

SECCI 6.5 Tarpani ormai si muove dentro un quadrato e arginarlo, nonostante malizia ed esperienza, non è così difficile.

che palle non poter vedere le partite e farsi l'idea corretta da soli......

 

comunque complimenti di nuovo al commento di galletti!!!

Commento 4 - Inviato da: andrea_amaranto, il 25/03/2013 alle 13:42

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X Andrea

Ma a cosa si riferiva il presidente quando parlava di sorpresa?

Commento 5 - Inviato da: Andrea Avato, il 25/03/2013 alle 14:25

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DAM (2)

E' un concetto del quale sono convinto.

FERRO (3)

Stamani ci sono state molte diversità di giudizio sui giudizi e sui voti. Secci era andato così così in Coppa. Ieri ha fatto una buona prestazione.

ANDREA (4)

Onestamente non lo so.

Commento 6 - Inviato da: unodivoi, il 25/03/2013 alle 18:39

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Ho ascoltato proprio adesso l'intervista del Presidente e mi ha fatto molto piacere sapere che ha chiarito con il Dir. Gen. Martucci, e altrettanto piacere sapere che riprenderà a parlare con il Dott. Zerbini per il futuro del settore giovanile. Sono proprio contento perchè Arezzo ed i tifosi dell'Arezzo meritano un altro calcio (Professionistico). Penso che L'Arezzo e gli Aretini abbiano trovato il GIUSTO PRESIDENTE, Sanguigno e Deciso, quello che mancava. Mi farebbe piacere un giorno incontrarlo e fare una chiacchierata con Lui.  Dalla Sicilia un FORZA AREZZO!!!!!!

Commento 7 - Inviato da: unodivoi, il 25/03/2013 alle 18:41

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Ciao Andrea, un saluto ed un abbraccio affettuoso lo mando a te e lo rivolgo a tutti i tifosi Aretini e clienti del tuo blog. Ciao!!!!!!! UNODIVOI

Commento 8 - Inviato da: taxiamaranto, il 25/03/2013 alle 19:28

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Caro Unodivoi/noi, un saluto per chi ama l'Arezzo in primis, poi spero vivamente che il Presidente Ferretti continui con la sua marcia di cambiamento e di rinnovamento con l'amore che sta facendo adesso in soli due mesi ho visto e sentito cose da lui che nessuno aveva mai pronunciato,il Villaggio Amaranto deve essere uno dei traguardi che il Presidente deve conquistare se veramente vuole fare calcio ad Arezzo.......,Avanti Ferretti sciarpa al collo e via in alto con la Sud.Chiaramente nel Vilaggio gente competente dall'alto in basso,remember un certo Angelo Alessandro farebbe comodo!

Commento 9 - Inviato da: il ferro, il 25/03/2013 alle 20:04

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le sorprese io le lascerei a l'ovo de pasqua!!!!!

la sorpresa forse è che viene un ds vero???

Commento 10 - Inviato da: aloee, il 25/03/2013 alle 20:09

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arieccoli

Commento 11 - Inviato da: RICK57, il 25/03/2013 alle 22:20

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E’ Paolo Ponzo, per due stagioni capitano del Savona Calcio e ora responsabile del settore giovanile, l’atleta che si è sentito male nel corso della Maremontana e che è stato soccorso sulle alture di Balestrino, in una zona impervia, dove militi del 118, vigili del fuoco e soccorso alpino hanno lavorato per ore per trasportarlo con la barella verso un mezzo che potesse portarlo al Santa Corona di Pietra Ligure. Qui Ponzo è giunto in condizioni disperate ed è deceduto. Inutili i tentativi di rianimazione: un arresto cardiaco non gli ha lasciato scampo. Un lutto inimmaginabile nel mondo sportivo. Classe 1972, Ponzo era originario di Cairo Montenotte e viveva con la moglie e i tre figli a Bardineto. Da centrocampista, aveva iniziato la sua carriera nel Vado: in maglia rossoblù ha disputato 3 stagioni in Eccellenza, tra il 1988 e il 1991. In seguito ha collezionato 43 presenze in serie A in 2 stagioni con la maglia del Modena e 215 presenze in serie B, in particolare nel Cesena e nel Modena, ma anche con i colori di Ravenna, Montevarchi, Savoia e Spezia. La militanza in fasce alte, però, non gli ha mai assicurato stipendi da capogiro, tanto che gli era stato dato simpaticamenti il soprannome di “calciatore proletario”. Nella stagione 2008-2009 in Prima Divisione con la Reggiana, ha collezionato 29 presenze e segnato una rete. Dopo due stagioni giocate da capitano in Lega Pro Seconda Divisione nel Savona si è trasferito all’Imperia Calcio, squadra che milita in Eccellenza Ligure. TRATTO DA IVG.IT Condoglianze alla sua famiglia..... Morire a 40 anni .... mah.....

Commento 12 - Inviato da: il ferro, il 26/03/2013 alle 01:43

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quando el signoraccio (aello) gne gira i coglioni te pu' essere anche el meglio omo del mondo.......

forse gn'avrà dato noia quel"proletario"......

e pu fa campa' fino a cent'anni certe merde che manco li doveva fa' nascere......

 

non è giusto un cazzo in questa palla de merda che gira......

rip