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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
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Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
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Trillini 17 anni dopo il duello. "Quell'Arezzo e quel Sansepolcro oggi stravincerebbero"

A distanza di quasi un ventennio, l'ex tecnico della squadra che contese agli uomini di Cosmi la promozione in serie C2, si ritrova contro gli amaranto. Sul passato: "Senza la penalizzazione, non so come sarebbe andata a finire. Ma una cosa è certa: quelle due squadre erano molto più forti delle più forti di adesso". Sul presente: "Il mio Bastia non deve fare calcoli ma punti. Sabato per noi sarà durissima, Nofri è praticamente salvo e può anche pensare ai play-off"



Sauro Trillini, classe '58, allenatore del BastiaIl 31 marzo 1996, giorno della matematica promozione amaranto in C2, lui stava seduto di là, sull’altra panchina, dalla parte opposta della barricata. Sauro Trillini, classe ’58 come Cosmi, allenava il Sansepolcro e in squadra aveva gente coi piedi buoni e un carattere indomito. Tant’è che fu battaglia fino alla fine, tra mille polemiche e un campanilismo destinato a durare negli anni.

Trillini allena il Bastia e sabato, per la prima volta, si ritroverà di fronte l’Arezzo. La faccia di Nofri, capitano amaranto dell’epoca, non potrà non ricordargli il film di quella stagione: la partenza sprint, la penalizzazione, il sorpasso subìto nello scontro diretto, il tentativo di rimonta, il terzo posto.

Mister, a distanza di quasi vent’anni la ferita è cicatrizzata oppure no?

“Ma sì, il dispiacere è mitigato. Eravamo tutti più giovani e comunque, al di là del fatto che a noi andò male, conservo tanti buoni ricordi. Anche di Cosmi e del presidente Graziani”.

Addirittura?

“Ci fu rivalità per un anno intero, però sempre nei limiti della correttezza e della civiltà”.

Se li ricorda ancora i giocatori del suo Sansepolcro?

“Certo che sì. Tardioli in porta, Masi in attacco dopo la squalifica di Guidotti, Recchi e Bocchini in difesa, Cucchi a centrocampo. Potrei citarli tutti”.

E quelli dell’Arezzo?

“Idem. Nofri me lo ricordo proprio bene perché mi aveva colpito la sua combattività. Era il corrispettivo del nostro Cucchi: stessa grinta, stessa voglia di vincere. Difatti hanno entrambi giocato tra i professionisti”.

E poi?

“Poi cito quelli che ho allenato in seguito: Battistini, che venne a Sansepolcro e si infortunò alla prima giornata. Mattoni, penalizzato da qualche guaio fisico. E Bifini: l’ho avuto alla Samb, bel giocatore”.

Due grandi squadre quelle.

“Quell’Arezzo e quel Sansepolcro erano più forti delle più forti di oggi. Il regolamento imponeva meno under e anche questo vuol dire molto. Se si potesse prenderle e portarle nella serie D attuale, vincerebbero a mani basse. Anzi, farebbero bene pure in C2”.

Ha mai pensato a come sarebbe finita se il Sansepolcro non avesse dovuto scontare la penalizzazione?

“Ci ho pensato per tanto tempo e sono arrivato alla conclusione che nella vita occorre anche essere fatalisti. Io e Serse all’epoca eravamo due allenatori emergenti con un obiettivo da raggiungere: il patentino da professionista. Non avevamo punteggio, per accedere al corso di Coverciano bisognava vincere il campionato. Andò bene a lui, io ho dovuto attendere qualche anno in più. Però, se mi guardo indietro, non ho rimpianti. Alla fine mi sono tolto le mie soddisfazioni”.

 

Federico Nofri, allenatore ed ex capitano amarantoCosmi ha sempre detto che il campionato lo avrebbe vinto comunque l’Arezzo. E’ d’accordo?

“Non lo so, è difficile dirlo. La notizia della penalizzazione venne fuori ai primi di novembre, quando noi eravamo diversi punti avanti. Non so se ad Arezzo avrebbero retto la pressione di stare dietro alla squadra di paese, se l’ambiente non si fosse spaccato. I mal di pancia ci sono adesso ma c’erano pure a quei tempi. Però non esiste riprova. Esiste solo un dato certo”.

Quale?

“Che noi in totale facemmo 74 punti, l’Arezzo 72. E per il finale di stagione, siccome stavamo rimontando, Graziani acquistò Presicci in difesa, un rinforzo che voleva dire tante cose. Ci temevano”.

Sabato potrà parlarne di persona con Nofri.

“Perché no? Tra l’altro lo stimo molto come allenatore, me ne parlano tutti bene. Mi aspetto un Arezzo carico, che ci darà battaglia”.

Non è che alla fine un pareggio potrebbe andare bene a tutte e due le squadre?

“Non credo. Noi non dobbiamo fare calcoli ma punti. Non siamo salvi e c’è poco da scherzare. Oltretutto ci aspettano tre partite in nove giorni”.

Quanto le brucia dover tornare a Piancastagnaio e ricominciare da 0-0?

“Una cosa devo dirla: quando l’arbitro ha sospeso la gara, sul 2-0 per noi, in effetti non si poteva giocare. Non si vedeva da qui a lì. Poi in Italia esiste un regolamento per i professionisti e uno per i dilettanti. E non capisco bene perché. Ma è così e non ci si può fare niente”.

L’Arezzo a 40 punti è salvo?

“Direi di sì. Per me ha anche la possibilità di guardare ai play-off ed è questo che mi preoccupa per sabato. Affronteremo una squadra tranquilla e al contempo ambiziosa, sarà dura per noi”.

Però Nofri ha quattro assenze importanti.

“Anche a noi manca Oresti. Ma l’Arezzo ha un organico competitivo, ai miei ragazzi ho detto che ci vorrà una signora prestazione”.

Lei l’anno scorso allenava l’Ancona ed è arrivato terzo. Com’è che queste grandi piazze fanno fatica a tornare in Lega Pro?

“Perché la serie D è il campionato più ibrido e difficile. Ma l’Arezzo alla fine ce la farà, abbiate fiducia. Il suo posto non è fra i dilettanti, lo sanno tutti”.

 

scritto da: Andrea Avato, 04/04/2013





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: DaM, il 04/04/2013 alle 11:10

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Una cosa devo dirla: quando l’arbitro ha sospeso la gara, sul 2-0 per noi, in effetti non si poteva giocare

azz, non é da tutti dire una cosa del genere

Commento 2 - Inviato da: Toni, il 04/04/2013 alle 11:26

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bacis l'avrebbe detto!

Commento 3 - Inviato da: DaM, il 04/04/2013 alle 11:30

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doppppppo!

Commento 4 - Inviato da: il ferro, il 04/04/2013 alle 13:05

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quell'arezzo avrebbe fatto 32 vittorie.

quel sansepolcro 34.

Commento 5 - Inviato da: il ferro, il 04/04/2013 alle 14:11

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con l'onestà che mi contraddistingue(aahahhaah)

devo dire che senza quella ridicola sentenza chissà cosa sarebbe successo......

è vero, in casa si vinse, ma se gli rendi 14 punti arrivano primi loro.

e coi risultati alla mano smentisco chi dice che NOI si tirò i remi in barca.....

in realtà LORO, sfumato l'obiettivo fecero regali a destra e a manca......

noi le ultime 10 partite si fece 6 vittorie!

per zittirli avremmo dovuto vincere l'ultima di campionato in casa loro e arrivare a +15.

 ma fu 0-0. tante toppe e stadio tritato ma 0-0.

 

certo che quelle squadre oggi farebbero la c1......

Commento 6 - Inviato da: chiana, il 04/04/2013 alle 17:23

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bacis l'avrebbe detto!

Sul 2-0 con bacis in panchina la nebbia non si sarebbe nemmeno sognata di disturbare una tale cavalcata vincente...

Commento 7 - Inviato da: Andrea Avato, il 04/04/2013 alle 20:58

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E comunque è difficile, quasi impossibile, dire come sarebbe andata senza la penalizzazione. L'Arezzo nel girone di ritorno, dall'alto del vantaggio, amministrò un po'. La sconfitta con la Rondinella, il pari di Recanati, lo stesso 1-1 con la Sestese (bastava un punto per andare di sopra) furono figli della contingenza. Dopo la bisboccia, si perse anche 1-0 a San Giovanni. 

Poi è chiaro che se a novembre, come dice Trillini, il Sansepolcro non fa giocare Guidotti e rimane in testa, forse arriva fino in fondo. Ma quando vinci un campionato, c'è sempre qualche episodio fortunato che ti dà la spinta.