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Ferretti, cento giorni da presidente. Frasi colorite, cose fatte, passione e qualche dubbio

Il 9 gennaio, con la firma in calce al passaggio di proprietà, l'Arezzo ha cambiato timone per la sesta volta dopo l'anno zero 1993, la terza dopo l'anno zero 2010. Con la nuova dirigenza c'è stata un'evidente sferzata di stabilità e serenità, sono saltate quattro teste (Severini, Dioguardi, De Nicola e Bacis) e la squadra ha risalito la classifica. Per il futuro, però, qualcosa da mettere a posto ancora c'è



Mauro Ferretti, cento giorni da presidenteIl 9 gennaio, nel tardo pomeriggio di un freddo mercoledì, Mauro Ferretti mise la sua firma in calce al passaggio di proprietà dell’Arezzo. Con quell’atto siglato davanti a un notaio di Roma, entrò in possesso del 70 per cento delle quote sociali, diventando il sesto presidente amaranto dopo l’anno zero 1993. Il terzo dopo l’anno zero 2010.

Sono passati cento giorni e lo scenario è mutato in diversi punti. La fetta di società in mano a Ferretti è lievitata dal 70 al 98 per cento, la Sport&Events è solo un ricordo e il predecessore di Ferretti, Gino Severini, è stato messo al bando con i fatti e con le parole. Tutti ricorderanno, a tal proposito, la conferenza stampa del 10 marzo, passata alla storia grazie all’invettiva contro i “rubagalline”. Colpa, così spiegò Ferretti, di una contabilità ingarbugliata più del previsto. A oggi non risulta che Severini abbia ancora formalizzato la sua dipartita dal Consiglio d’amministrazione, ma è veramente un dettaglio marginale. La storia va avanti e la pagina è voltata.

Ben più importante è ciò che ha dimostrato di essere Ferretti in questi tre mesi e mezzo. Decisionista, pragmatico, concreto. Se c’è da fare, questo potrebbe essere il motto, si fa. E se c’è da tagliare, si taglia. Il primo a salutare fu Nello De Nicola, il capo dell’area tecnica. Era arrivato con l’altra gestione e non aveva le stimmate dell’uomo di fiducia del presidente. Rapporto risolto e via. Quindi a lasciarci le penne fu Michele Bacis, l’allenatore in prima, poi in seconda e di nuovo in prima. Perse a Gualdo e ci rimise il posto. Infine è toccato al direttore generale. E fu una sorpresa, perché Fabrizio Dioguardi aveva recitato una parte attiva nel taglia e cuci tra Severini e Ferretti, dando un impulso alla staffetta al timone del club. Comunque, dopo qualche screzio mai chiarito fino in fondo, è saltato pure lui e il presidente si è preso l’interim. Siamo già a quattro teste rotolate nel cesto. In pratica, più di una al mese.

Ferretti non ha paura di prendere in mano la situazione e questa intraprendenza, di sicuro, gli deriva da anni di attività da imprenditore, dove di tempo per rimuginare e lambiccarsi il cervello ce n’è poco. Migliaia di dipendenti e milioni di fatturato, in tal senso, induriscono il cuore e affinano l’intuito, una dote che Ferretti ha rivendicato pubblicamente. “Se seguo l’istinto – disse un giorno – scelgo bene. Se non lo seguo, sbaglio”. Sanguigno il giusto, colorito fino all’eccesso come quando mise da parte l’aplomb per attaccare la vecchia proprietà, in questi cento giorni ha preso cappello e chiesto scusa a De Nicola e Martucci, dopo averli descritti come carneadi del pallone con un curriculum “da oratorio e parrocchietta”. Lui dice che all’Arezzo si sta appassionando e chi gli sta vicino giura che è vero.

 

con il vicepresidente De Martino e il direttore tecnico BonafedeLa sferzata di serenità e stabilità che la nuova presidenza ha portato in dote, è sotto gli occhi di tutti. La squadra, grazie al cambio di panchina, ha dato una svolta decisa al suo tran tran e ha risalito la classifica. La salvezza non è cosa fatta ma a gennaio c’erano quattro squadre dietro e tutte le altre davanti. Adesso il quadro è un po’ diverso. Migliore. Stipendi puntuali e conti in ordine sono un altro merito che non va sottaciuto. E se è vero che un’amministrazione ordinata può essere ritenuta un atto dovuto, è pur vero che nel calcio le società virtuose sono mosche bianche. E che solo alimentando la virtù si può pensare di costruire qualcosa di positivo e duraturo. Fin qui le cose portate a termine.

Sul resto, sul futuro e sui prossimi cento giorni, Ferretti andrà giudicato alla prova dei fatti. La campagna acquisti, il settore giovanile, i rapporti con il Villaggio Amaranto, la festa per i 90 anni dell’Arezzo, gli investimenti sulle strutture, la disponibilità in caso di ripescaggio a versare i 400mila euro di fidejussione: tutti temi caldi e delicati. Riportare questi colori in alto presuppone organizzazione, competenza, programmazione e denari.

In questo senso, restano i dubbi che su queste colonne erano già stati posti in evidenza qualche settimana fa. In vista di un campionato, il prossimo, da vincere assolutamente, in cui ci si potrà concedere un margine d’errore minimo, in cui le pressioni si faranno alte al primo intoppo, all’Arezzo servirebbe un organigramma tecnico più capillare e presente, in grado di tenere una linea coerente, cosa che ora non sta accadendo. Dopo aver letto e sentito che “Nofri è confermato”, che “le indicazioni di mercato le darà Nofri” e che “all’allenatore abbiamo già chiesto la lista dei giocatori da tenere”, adesso si legge e si sente che “sono tutti sotto esame, compreso l’allenatore”. Un’analisi ondivaga e umorale, figlia esclusivamente dei risultati. Perché può pure essere giusto tenere sulla corda il mister insieme ai giocatori. Ma delle due l’una: o si è stati troppo ottimisti prima o si è troppo pessimisti adesso.

La realtà è che nell’ultimo mese la dirigenza dell’Arezzo si è vista al campo quattro o cinque giorni, due dei quali dedicati ai provini dei ragazzi. Non basta vedere due partitelle del giovedì e due partite la domenica per formarsi un’idea compiuta su un allenatore, un giocatore, un preparatore atletico. Come allena Nofri durante la settimana? Che rapporto ha con i calciatori? Dal punto di vista tattico come imposta il lavoro? I giocatori durante la seduta sono attenti o no? Come si relaziona col preparatore? Di dettagli da cogliere ce ne sarebbero milioni. Ma non possono essere raccontati per interposta persona o captati a distanza. Certe cose devono essere viste, ascoltate e vissute sul campo. Altrimenti tutto ruota intorno a Zuppardo che col Fiesole, a tre minuti dalla fine, ha la palla della vittoria. Se segna siamo tutti bravi. Se la mette fuori sono tutti sotto esame.

Sotto questo profilo, l’Arezzo può e deve crescere. A Ferretti magari manca un po’ d’esperienza. Di tempo, per fortuna, ce n’è tanto.

 

scritto da: Andrea Avato, 19/04/2013





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: mino27, il 19/04/2013 alle 11:46

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Bravissimo Andrea,aggiungo che ancora aspettiamo la Famosa Sorpresa annucciata qualche settimana fa........Comunque serve chiarezza su quello che vorrà fare il Presidente forse arriverà con la salvezza matematica? Vedremo aspettiamo fiduciosi,FORZA AREZZO!

Commento 2 - Inviato da: Jappy7, il 19/04/2013 alle 11:59

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Alo Pres..Appena raggiunta la salvezza, vogliamo chiarezza sul futuro dell'Arezzo..deve essere un futuro di grandi prospettive..di questa categoria non ne possiamo piu'..vogliamo la B..ma spero sempre in qualcosa di piu' in Alto..che finora abbiamo solo sfiorato..Alo Pres. Forza Arezzo.. e domenica tutti a civita castellana.

Commento 3 - Inviato da: taxiamaranto, il 19/04/2013 alle 12:09

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DAI FERRETTI........apri i CASSETTI e riportaci trà i CADETTI,credo veramente che sia possibile.....altrimenti GAME OVER.

Commento 4 - Inviato da: Amarantegnene, il 19/04/2013 alle 12:36

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Io ribadisco di avere fiducia a Ferretti per numerovoli motivi!! Il fatto che in maniera diretta nn partecipi agli allenamenti o quant altro di spogliatoio lo reputo normale. Certo qualche dirigente in più nn farebbe male per assolvere certi compiti. Comunque preferisco sempre un buon giocatore in più, che un dirigente che fa lo spettatore!!

Commento 5 - Inviato da: il ferro, il 19/04/2013 alle 14:13

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AVATO: giustamente"cerchio-bottista".

visto che la tua disamina è per te completa vorrei farti alcune domande su argomenti  che ancora non ho ben compreso: posso?

  mi rispondi te o chi ne sa più di me??

 

1) quando uno taglia teste di chi gli sta vicino è un decisionista come reputi  ferretti o uno che si fa il vuoto intorno come reputavi altri?

2)hai mai visto uno che compra il 98% di una qualsiasi società e i primi 3(tre) mesi non paga regolarmente tutti e con precisione e ha i conti in disordine???

3)se uno insulta pesantemente e gratuitamente è sanguigno o maleducato?

4)l'atteggiamento tenuto nei tuoi confronti l'hai evitato di proposito? ovvero come consideri i presidenti che indicono silenzi stampa "punitivi" se un giornalista o tifoso dice qualcosa che non gli torna?

5)hai mai visto un direttore sportivo più assente di bonafede?

6)hai mai visto una società di D composta solo di debuttanti persino nei ruoli più delicati?

7)come consideri REALMENTE le parole da rosa dei venti sul mister??

8)un fazioso potrebbe dire che nofri è stato rimesso in discussione non appena tutti hanno compreso che l'aveva scelto Dioguardi e non altri?

9)ritieni esauriente il lavoro svolto finora per il settore giovanile dalla società?

10) mi dici in 100 giorni cosa stracazzo avrebbe fatto ferretti di CONCRETO, visto che tu per primo lo definisci concreto?

apparte tagliare teste e pulire i viottoli dico. lì si è visto che è un luminare. prima di tagliarle però le ha sempre lisciate bene....ricordi bacis???

11)i silenzi continui e la mancanza di intenti e programmazione ritieni giovino alla lunga alla serenità e stabilità della squadra?

12) non ritieni che alcuni giocatori avrebbero avuto bisogno di rassicurazioni sul loro futuro per giocare più tranquillamente il finale di stagione?(te lo dico io: si. e non lo dico a caso)

13)non ritieni RIDICOLO avere un dt e ds che "di calcio ne capisce" eppure addossare l'onore/onere del lato tecnico e campagna acquisti a un allenatore che nemmeno conosci, nemmeno hai scelto te  e alla fine nemmeno sai se agli allenamenti ci va o no????

è uno scaricabarile o un insignimento onorifico?

14)le facce di bonafede e de martino ti sembrano rassicuranti?

15) hai mai sentito ferretti dire quanto e come investirà e se ha intenzione di fare una squadra per vincere la d?

16)il merito della risalita in che percentuale è di nofri e dei nuovi sereni e calzola (persone non scelte da ferretti)?? e in che percentuale della serenità portata da un tagliateste?

17) sei realmente fiducioso? perchè la gente no. e nemmeno alcuni che a voce magari si aprono di più e poi magari nei blog(commenti,eh! non articoli!!Wink) si trattengono

DICIASSETTE DOMANDE . 17 COME LE REGOLE DEL CALCIO.

LA DICIOTTESIMA SI DICE CHE DOVREBBE ESSERE IL BUON SENSO.

p.s.

in realtà ho apprezzato le iniziative su biglietti e promozioni, nonchè la chiusura della curva. credo che non sia una cattiva persona e che sia un ottimo imprenditore.

ma occorre dire le cose come stanno, senza fumo negli occhi e senza alimentare vane speranze.

qui ancora non è stato nè fatto nè detto niente. e la gente si spazientisce. anche severini stava sempre zitto e si è visto come ha finito la novella.......

già so che risponderebbero: noi facciamo i fatti non le parole!!

PRESIDENTE: ci faccia vedere i fatti. son passati 100 giorni. non siamo ancora salvi e il futuro è un'incognita grande così. si deve essere ottimisti?

allora il Ferro sarà il primo ad avere l'onore di stringerle la mano e darle tutto l'affetto che solo gli aretini sanno dare quando rispettano e vogliono bene a una persona.

Commento 6 - Inviato da: Andrea Avato, il 19/04/2013 alle 14:54

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JAPPY7 (2)

Chiedere la serie B a Ferretti è appena appena pretenzioso. Intanto usciamo dai dilettanti, che non è semplice. Questo è un campionataccio.

AMARANTEGNENE (4)

Non è Ferretti che deve presenziare agli allenamenti. Per vincere, oltre al buon giocatore in più, serve anche una struttura efficiente. per quel che sto vedendo adesso, ancora non ce l'abbiamo.

FERRO (5)

Benedetto te, non bastavano due o tre domande? Comunque provo a rispondere.

1) Se questo qualcuno è all'inizio di una nuova avventura, lo reputo decisionista. Si chiude una pagina, se ne apre una nuova. Tantopiù che accanto a sé ha messo altre persone. L'altro qualcuno, se ho ben intuito il riferimento, vicino non voleva nessuno: i suoi collaboratori (direttori o allenatori che fossero) duravano quanto il bercio di un gatto. Un presidente deve delegare e deve delegare alle persone giuste.

2) Magari da qualche parte è anche successo. Però quando uno paga tutto e paga puntuale, specialmente oggi, è sempre segno di merito.

3) E' colorito fino all'eccesso, come ho scritto. A me quelle parole lì non sono piaciute per niente.

4) L'ho evitato perché voglio considerarlo un capitolo chiuso. Dei silenzi stampa in genere non penso né bene né male, se sono punitivi dipende dal presupposto. Se un giornalista scrive e/o dice una fila di fandonie tutti i giorni, alla fine ci sta che una società si tuteli e chiuda i rapporti. Se chiude i rapporti perché uno scrive che serve un organigramma più presente e più completo, allora farebbe una sciocchezza colossale.

5) Ti rispondo così: nel momento più delicato della stagione, il direttore sportivo dell'Arezzo dovrebbe stare dentro al campo tutti i giorni.

6) Beh, il primo Arezzo di Graziani era formato da quasi tutti debuttanti. E' chiaro che Ciccio però conosceva il calcio. E per vincere, comunque, dovette prendere uno come Falasconi.

7) Umorali. Credo e spero che siano state pronunciate solo per tenere tutti sulla corda. In caso contrario, le troverei sbagliate e fuori luogo. 

8) Non credo sia per quello. Nofri in questi due mesi e mezzo si è costruito una credibilità molto forte. E l'ha fatto con i risultati. Però se uno non ha chiara la linea da seguire, bastano tre giornate con 2 punti in tasca e cambia il vento.

9) Il settore giovanile è un argomento complesso. Ricordiamoci che c'è un milione e passa di euro che ballano sull'accordo con il Villaggio Amaranto. Severini ha lasciato in eredità la bozza di un accordo che poi era stato disatteso. Rimettere insieme i cocci non è semplice.

10) Il comunicato in difesa di Bacis fu anche un errore di Dioguardi. Il cambio di panchina, che Ferretti comunque avallò, è un segnale di concretezza.

11) Guarda, la programmazione spero che la stiano elaborando. E' chiaro che adesso hanno in mano poco: manca l'ultima parola del campo e manca un accordo finale con Zerbini. Ottenuti questi, bisognerà giudicare dai fatti.

12) Una volta scrivesti che non bisogna dare alibi ai giocatori. Non penso che adesso non siano tranquilli. Qualcuno è un po' giù fisicamente, ma non credo sia un fatto di motivazioni.

13) Lo ritengo un problema. Nofri conosce benissimo la categoria, sa cosa servirebbe e dove andarlo a prendere (anche con gli under, vedi esempio Calzola). Però a noi serve uno che incanali le indicazioni dell'allenatore e ci metta del suo. Un direttore deve conoscere giocatori, altri direttori, procuratori, avere l'occhio lungo. Ad Arezzo non puoi permetterti un Ds che fa un altro lavoro e due giorni alla settimana si dedica alla squadra.

14) La fisiognomica nel calcio non conta. Walter Sabatini, barba lunga e sigaretta in bocca, sembrava una faccia da "wanted". Era il più bravo di tutti.

15) Non l'ho sentito. Ma ciò non vuol dire che non lo farà. Bisogna anche dargli un minimo di fiducia.

16) Mi pare di averlo già scritto un'altra volta. Per come la vedo io, Nofri preso a novembre, quando la situazione societaria era ancora difficile, avrebbe comunque salvato la squadra. Un cambio di società a gennaio, senza la svolta in panchina, non avrebbe dato gli stessi frutti. 

17) Un tempo ero ottimista e fiducioso molto più spesso di ora. Da qualche anno ormai sono diventato realista e pure un po' pessimista, specie per le vicende calcistiche dell'Arezzo. A me comunque Ferretti sembra ambizioso, facoltoso e determinato. Sono cose che contano. L'errore che sta facendo, ma è una mia impressione, è considerare il calcio un'altra azienda del gruppo, da gestire con un paio di persone di fiducia. No, serve qualcosa in più. Finora è stato tutto relativamente semplice, in riferimento alla cosa tecnica. Il difficile comincia a luglio. Ecco, da un punto di vista prettamente calcistico questa società va ancora pesata. 

 

Commento 7 - Inviato da: il ferro, il 19/04/2013 alle 21:06

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avato ma mica mi dovevi rispondere sul serio erano provocazioni.....

benedetto te.......t'ho rubbato minimo un quarto d'ora!!!

 

ma ti ci sei perso te:

esempio domande n. 2-5-9-11-14-15   basatava un bel NO.

Commento 8 - Inviato da: il ferro, il 19/04/2013 alle 21:06

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Wink

Commento 9 - Inviato da: Andrea Avato, il 20/04/2013 alle 00:07

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Alla fine l'argomento è importante. Se c'è da scrivere due o tre cose in più, mi diverte anche.

Commento 10 - Inviato da: Amarantegnene, il 20/04/2013 alle 01:06

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Per leggere tra domande e risposte mi s è anchilosato il dito!! Certo che se io resto ottimista su Ferretti, la disamina del Ferro fa riflettere. Io penso che fino a quando la salvezza nn sAra" matematica, la società nn si vuole sbilanciare!! Poi a salvezza raggiunta( nn se vede l ora) mi auguro che parlino. Se nn parlano inizierò a mugugnare e bestemmiare...

Commento 11 - Inviato da: il ferro, il 20/04/2013 alle 02:34

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spero sia come dici te

Commento 12 - Inviato da: Amarantegnene, il 20/04/2013 alle 10:02

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Si anche perché dobbiamo rimanere ottimisti. Se nn fosse come spero, inorridisco poiché sarebbe la fine. Quindi incoraggiamo il presidente e speriamo che l amministrazione comunale faccia il suo dovere.... Capisci a me!!

Commento 13 - Inviato da: il ferro, il 20/04/2013 alle 13:12

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sieeee l'amminostrazione comunale...ahahahahah

e che devono fare??? comprare i giocatori???

ormai si sa che chi prende l'Arezzo deve contare solo sulle sue forze. del resto sono imprenditori.

Commento 14 - Inviato da: baicol, il 20/04/2013 alle 15:56

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L'amministrazione comunale deve tenere lo stadio in condizioni decenti e cercare di non ostacolare (sarebbe meglio agevolare) la dirigenza nel realizzare i propri progetti, poi meno fa e meglio e', purtroppo.