La partita da non fallire. Approccio deciso, gli esterni, più gioco: le carte per vincere

L'Arezzo ospita il Deruta al termine di una settimana molto particolare dal punto di vista emotivo. Un risultato diverso dalla vittoria dilaterebbe il distacco dalla vetta e metterebbe l'allenatore su una graticola scomodissima. Per questo c'è un solo risultato a disposizione, che magari potrebbe dare il là al filotto tanto atteso. Occhio agli umbri, più pericolosi di quanto non dica la classifica

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Coerentemente con quanto si va ripetendo dall’estate, l’Arezzo ha uno degli organici più attrezzati per vincere il campionato. E quindi, giocando in casa contro il Deruta, il pronostico è tutto dalla parte amaranto. Qualche inquietudine però galleggia sul pelo dell’acqua, sia perché questa settimana è stata molto particolare sul piano emotivo, sia perché chi ha visto all’opera la squadra umbra sostiene che non merita la classifica che ha. Dunque quel misero punticino in graduatoria, secondo gli addetti ai lavori, è ingannevole.

Nel Deruta, oltretutto, ci sono un paio di ex come il difensore Eramo, che ogni anno di testa segna 4 o 5 gol, e l’attaccante Tomassini, che l’anno scorso col Casacastalda timbrò il cartellino sia al Comunale che al ritorno, quando firmò una doppietta. Poi c’è pure Berradi, il marocchino che quando vede amaranto si galvanizza: anche lui all’Arezzo ne ha già segnati 3 quando vestiva la maglia del Pierantonio.

Esaurita la lista dei gatti neri, veri o presunti, c’è da pensare a vincere. E Mezzanotti in settimana ha lavorato in questa direzione, prevedendo di incontrare un avversario scorbutico che negli ultimi quindici giorni è andato a pareggiare a Foligno e poi, prima della sospensione per pioggia, stava battendo il Bastia. Mattoni, allenatore del Deruta, gioca con tre difensori centrali, cinque centrocampisti, un trequartista incursore, cioè Berradi, e un centravanti che fa la boa, solido e massiccio come Gesuele. Ad Arezzo, c’è da scommetterci, la strategia sarà quella di chiudersi a ridosso dell’area, non concedere la profondità a Essoussi e, quando possibile, ripartire celermente, appoggiandosi alla palla lunga per Gesuele per allentare il forcing amaranto.

Un atteggiamento tattico, quello sopra descritto, che ha creato qualche affanno all’Arezzo nell’avvio di stagione. Lo Scandicci badò a non prenderle anche quando rimase in undici contro nove, la Pistoiese si difese con accortezza, alzando il baricentro solo dopo lo 0-1 e il Sansepolcro sappiamo bene come ha interpretato il match. In tutti e tre i casi gli amaranto non hanno vinto e hanno fatto una fatica boia a tirare in porta. Dunque se qualcuno sostiene che domani sarà una passeggiata di salute, parla solo con il cuore e non con la testa.

 

Detto ciò, la piazza si attende uno scatto d’orgoglio da parte degli amaranto, una reazione virile alla mazzata del Borgo e qualche progresso sul piano del gioco. Superfluo dire che tutti, da Ferretti a Mezzanotti, si aspettano pure una vittoria, unico risultato che metterebbe un fermo alle polemiche. L’Arezzo ha i mezzi per piegare la resistenza avversaria, ha le qualità per incanalare il match sui binari più favorevoli e ha anche l’esperienza per portare in fondo il risultato pieno, gestendo le varie fasi di partita.

E’ chiaro, tornando all’incipit, che la condizione psicologica avrà un peso decisivo. La prima sconfitta è sempre un punto interrogativo e solo il campo dirà se la reazione nervosa dei giocatori sarà stata quella giusta. Mezzanotti in questi giorni ha lavorato con la solita determinazione e domani chiederà ai suoi un approccio spaccatutto come quello con la Narnese. Sarebbe troppo importante sbloccare in fretta la partita, aprirsi spazi per le ripartenze e costringere il Deruta a uscire dal guscio.

Il ritorno di Martinez può dare più razionalità alla manovra d’attacco, specie se Rubechini e Disanto riusciranno a ricevere palla coi tempi giusti, in modo da affondare il dribbling e sfruttare l’uno contro uno. Un gran lavoro toccherà a Carteri e Carfora, che in teoria dovranno opporsi all’uomo in più del Deruta in mezzo al campo. Molto, quindi, dipenderà dalla velocità del palleggio amaranto e dalle giocate dei singoli.

Un risultato diverso dalla vittoria sarebbe una iattura, perché dilaterebbe il distacco dalla vetta della classifica e getterebbe benzina sul fuoco di una tifoseria già in allarme. Inoltre metterebbe l’allenatore su una graticola scomodissima.

Vada come vada, quella di domani sarà ricordata come una domenica fondamentale. Perché chi vince il campionato transita sempre da partite delicatissime che sono crocevia. E passare indenni l’ostacolo, magari potrebbe dare il là a quel filotto di risultati che ancora non c’è stato.

 

Aggiornamento ore 13 - Carfora è in dubbio per la partita di domani a causa di una contusione al polpaccio con conseguente ematoma. Le sue condizioni saranno valutate domattina nel provino decisivo prima del match. Cubillos invece a Sansepolcro ha riportato la lesione del menisco legamentoso del ginocchio sinistro. Probabile che si renda necessario l'intervento chirurgico. 

Questi i 22 convocati per domani. Portieri: David, Scarpelli. Difensori: Bellavigna, Carminucci, De Martino, Dierna, Labate, Pecorari, Ruggeri, Zaccanti. Centrocampisti: Bricca, Carfora, Carteri, Ciogli, Disanto, Idromela, Rubechini, Frasca. Attaccanti: Dieme, Essoussi, Invernizzi, Martinez.

 

scritto da: Andrea Avato, 05/10/2013

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