Discriminazione, razzismo e settori chiusi. La curva sud sceglie la strada dell'ironia

In un periodo in cui alcuni stadi hanno rischiato di rimanere vuoti per i cori offensivi, ad Arezzo si predilige il sarcasmo come avviene ormai da anni: da quando la protesta contro la tessera del tifoso venne organizzata grazie alla bandierine sventolate dal treno in transito accanto al campo di Figline. Ieri ecco i cartelli e lo striscione dedicati alle rivali storiche

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In un periodo caratterizzato da curve chiuse per razzismo (o presunto tale), da stadi interi sigillati per punire la discriminazione territoriale (o presunta tale), da capoccioni federali piegati sulle carte per studiare commi e cavilli, al fine di ridefinire la normativa e le sanzioni, si segnalano anche sprazzi d'ironia che arrivano da vari angoli d'Italia.

A Napoli, per esempio, si sono autocantati ''Vesuvio lavali col fuoco'', al fine di solidarizzare con i colleghi-rivali che erano stati punti per gli stessi cori. Offensivi e discriminanti secondo molti, soltanto canzonatori e irridenti secondo altri. Ma il discorso è complesso e coinvolge i soliti nervi scoperti del nord contro il sud, dei bianchi contro i neri, degli stanziali contro gli zingari, dei musulmani contro gli ebrei e via elencando.

Arriverà il giorno, forse, in cui intonare ''chi non salta è un perugino'' verrà giudicato discriminante o in cui ''aretino contadino zappa la terra'' comporterà la chiusura dello stadio per sei mesi. Chi lo sa?...

Per il momento i tifosi amaranto continuano a tenere la linea del sarcasmo, in equilibrio sul sottile confine dell'irriverenza, senza mai sbracare. Impresa non facile ma nemmeno impossibile per chi ebbe la geniale pensata di manifestare contro la tessera del tifoso sventolando le bandierine dai finestrini del treno in transito accanto al campo di Figline, dove l'Arezzo stava giocando senza sostenitori al seguito. O per chi l'anno scorso è andato ad affiggere lenzuoli di civile e giustificata protesta negli impianti interdetti dal Casms (motivo? boh), senza vedere la partita e sobbarcandosi viaggi A/R non proprio comodi.

Ieri nella tribuna laterale sud, prima di Arezzo-Spoleto, i gruppi della sud hanno esibito cartelli con i nomi delle rivali storiche Perugia, Pisa, Livorno, Pistoia, Cesena, Terni, Siena, Empoli, Bologna, completati da un eloquente ''mica è colpa nostra se non sono aretini''. E poi, per la seconda parte del messaggio, lo striscione ''tessera del tifoso e biglietto nominale, la vera discriminazione territoriale''.

Presa di posizione sferzante ma non offensiva, salvo diverse interpretazioni dello zelante commissario di turno. Arezzo-Montemurlo, il 3 novembre, dovrebbe giocarsi a porte aperte. 

 

scritto da: Andrea Avato, 21/10/2013

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