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La vera sfida di Ferretti: imparare dagli errori, restare ad Arezzo, programmare, vincere

Quello che si augurano gli sportivi è che il presidente faccia tesoro dell'esperienza accumulata nel primo anno di gestione e rilanci il club verso grandi traguardi, migliorando anche l'approccio con i mass media. Perché domenica le figure di Mezzanotti e Diomede sono uscite incrinate dalle frasi pronunciate in conferenza stampa, mentre invece ci sarebbe stato necessità di rafforzarle. E nel calcio, è una regola non scritta, sono sempre le grandi società che fanno grandi le squadre e gli allenatori



Diomede, Mezzanotti, Ferretti e De Martino seduti in panchinaQuel che si augurano gli sportivi, senza eccezioni di sorta, è che a prescindere da come andrà a finire il campionato, Ferretti faccia tesoro degli errori commessi in un anno di gestione, resti al timone del club e lo guidi verso traguardi importanti. E’ superfluo aggiungere che una promozione diretta, sul campo, renderebbe tutto più facile tranne che comprendere ciò che è stato sbagliato in questi dodici mesi. E qualcosa c’è. Ma il primo posto in classifica vale più dell’autoanalisi, almeno nel breve periodo.

Se uno è un po’ malato di Arezzo, come lo sono tutti o quasi qua dentro, si sarà rivisto più volte il video della conferenza stampa di domenica, quella in cui Ferretti ha sbombolato contro Severini, giornalisti e, più velatamente, contro squadra e tifosi. Il tutto con Mezzanotti e Diomede seduti lì accanto con un’espressione che parlava più delle parole. Il presidente, lo sanno anche i sassi, va giù d’impeto e a volte gli escono frasi che travalicano il significato esatto dei suoi concetti, ma il cui effetto è devastante.

Lui e il management, per esempio, non si sono mai accorti che confermare la fiducia al mister nel modo con cui l’hanno fatto, senza mai un’analisi tecnica approfondita, ha nuociuto terribilmente alla popolarità di Mezzanotti. Il quale adesso è diventato sì il capro espiatorio di tutta la situazione, anche al di là delle sue effettive responsabilità. Ferretti domenica ci ha piazzato un paio di carichi da novanta, del tipo che cambiare panchina non dà garanzia di vincere il campionato e quindi si va avanti con l’allenatore che c’è, per arrivare all’ormai gettonatissima locuzione sul campionato che è “più no che sì”, una roba che si può pure pensare ma mai si dovrebbe dire, specie se il tuo mister è a pochi centimetri da te.

In più, come se non bastasse, a Mezzanotti e Diomede non è stata risparmiata la gogna nel post gara. Convocati, si fa per dire, da un cospicuo gruppo di tifosi inferociti per l’ennesima occasione gettata al vento, allenatore e diggì sono stati esposti al pubblico ludibrio, presi a suon di vaffa dalla gente avvelenata per lo 0-0 e per il terzo posto in classifica, in mezzo al piazzale e sotto la pioggia. Il calcio è questo, magari domani i sassi e gli sputi (metaforici) si trasformano in applausi e carezze: lo sanno anche Mezzanotti e Diomede. Però santo Dio, al presidente qualcuno glielo poteva anche spiegare che forse era il caso che sul piazzale, se faccia a faccia doveva essere, poteva andarci solo lui, che con la gente ha un rapporto buono e che così facendo avrebbe mitigato il malumore e risparmiato a due cardini della struttura dieci minuti di insulti che non fanno bene all’autostima e, per la verità, nemmeno all’immagine complessiva dell’Us Arezzo.

 

il presidente Ferretti domenica in conferenza stampaInesperienza, si dice. Probabilmente è così, anche se dopo un anno più che un’attenuante comincia a diventare un’aggravante. Tantopiù che pure la figura del direttore generale è uscita incrinata dall’ultima domenica calda. Quando Ferretti spiega che non sarà mai un presidente che stacca gli assegni e basta, che è lui a tenere il volante, a stabilire se girare a destra e sinistra, e che per cambiare marcia si consulta con Enrico (che sarebbe De Martino, il vice, che annuiva alla destra del pres), è chiaro che riduce del cento per cento o quasi il potere decisionale di Daniele Diomede. E così si arriva al paradosso, nemmeno troppo imprevisto, di una società che non cambia il suo organigramma nemmeno di fronte alle cannonate ma che pubblicamente lo delegittima, anche se in modo involontario.

Per non parlare dell’Arezzo che, comunque vada, l’anno prossimo sarà in Lega Pro. Un’affermazione che, nei sottili equilibri psicologici di una squadra di calcio, potrebbe tramutarsi in un attimo nell’alibi perfetto di un’eventuale (e malaugurata) sconfitta.

Mauro Ferretti, per chiudere il ragionamento, ha tutt’oggi un grande credito fra i tifosi, che gli riconoscono impegno, passione, passionalità, investimenti e buone idee. Da quando ha preso il timone della società, ha portato avanti progetti interessanti e ammirevoli riguardanti il contorno, ma ha approcciato con leggerezza la cosa tecnica. Invece è proprio lì il cuore di tutta la questione. Ecco, la speranza che coltiva l'ambiente, al di là dei diversi punti di vista e delle reazioni colorite ai risultati del campo, è che finalmente l'Arezzo diventi un club strutturato, in grado di programmare, che non dia la sensazione di barcamenarsi ma di governare gli eventi. Anche perché, è una legge non scritta del calcio, sono sempre le grandi società che fanno grandi le squadre e gli allenatori. Di rado succede il contrario. E quindi, in bocca al lupo.

 

scritto da: Andrea Avato, 23/01/2014





I tre minuti più intensi della conferenza di Ferretti

COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: spiblo, il 23/01/2014 alle 11:01

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il presidente Ferretti ha oggettivamente grandi meriti. Il primo e principale quello di averci tolto da una situazione pericolosissima ( pensate se per avventura Severini fosse stato ancora presidente dell'Arezzo nel momento in cui gli sono state mosse le pesanti contestazioni amministrative e penali cui è oggetto..) Quello che continua ad ignorare, è che una società di calcio non è solo patrimonio di chi detiene la maggioranza del capitale, ma è molto di più perchè coinvolge sentimenti, sensazioni, ricordi, affetti e identità di una città intera.  Nello specifico la città ha ormai raggiunto da tempo il limite della sopportazione in quanto ad umiliazioni sportive e ( lo dimostrano gli abbonamenti ) non chiede di meglio che tornare ad entusiasmarsi ed a seguire un presidente che riporti il principale sodalizio sportivo cittadino ai livelli che merita. Su questo Ferretti ha ed avrà la fiducia di tutti, ma deve imparare a considerare anche le opinioni altrui, sopratutto quando sono pressochè unanimi e disinteressate ( e mi riferisco ai casi Mezzanotti e Diomede ) che non sono mai mancanze di rispetto ma solo dichiarazioni d'amore per i colori di Arezzo e vogli di vincere; la stessa che lui dice di avere   

Commento 2 - Inviato da: Arretium Amaranthus, il 23/01/2014 alle 11:36

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Speriamo in una svolta decisiva in questa travagliata annata altrimenti sarà questa tiritera fino a maggio.Il presidente deve trovare un uomo anzi un professionista del mondo del calcio ed a lui affidargli il timone.Se deve avere  dei  fantocci per essere  lui stesso a virare a destra e a sinistra credo che andremo poco lontani.

Commento 3 - Inviato da: aretinodoc, il 23/01/2014 alle 13:47

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"L'unica saggezza che possiamo sperare di acquistare è quella dell'umiltà"  Thomas S. Eliot

Commento 4 - Inviato da: ocio, il 23/01/2014 alle 14:01

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comunque siete duri come le pine verdi, se vi ha detto che da qui fino alla fine del campionato Diomede e Mezzanotti rimangono perche continuate co sta tiritera che devono essere cambiati, orami l'hanno capita anche i sassi!!!

Quindi chi ci crede ancora venga allo stadio e tifi chi non ci crede o si adegua o sta a casa

Commento 5 - Inviato da: filippo, il 23/01/2014 alle 14:17

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Ocio, ti quoto in pieno! Ben detto e ben fatto! E poi li voglio vedere tutti uno ad uno quando alla fine del campionato saremo in lega Pro. Non posso scordare il fatto che quando retrocedemmo in C2 eravamo in 42 allo stadio..... Tutti i tecnici e i parolai erano a casa a vedere i cartoni animati e poi quandi ci ripescarono e salimmo in B erano tutti allo stadio a esultare...... Ma abbiamo proprio bisogno di sostenitori cosi'?

Commento 6 - Inviato da: Andrea Avato, il 23/01/2014 alle 14:27

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SPIBLO (1)

Analisi condivisibile la tua. E' chiaro che a Ferretti non possono essere addossate le responsabilità dei primi tre anni in cui l'Arezzo ha mancato il salto tra i prof. Ma a lui adesso spetta il compito, tra gli altri, di farsi carico delle aspettative e dell'insofferenza della piazza, che nascono da lontano. E' così.

ARRETIUM (2)

Diomede, per come la vedo io, sarebbe un ottimo collaboratore in una situazione più chiara e meno nebulosa. E ha una professionalità che va valorizzata nel modo giusto. Quest'anno lo hanno infilato nel tritacarne.

OCIO (4)

Rispondo per me: nell'articolo ho parlato di altro, analizzando quei temi che il pres ha messo in tavola domenica. Ferretti a volte (spesso) si fa prendere dall'adrenalina e mette qualche parola in più quando ne dovrebbe mettere qualcuna in meno. Se si riguarda in video, magari avrà modo di concordare su questo. 

FILIPPO (5)

Se alla fine del campionato saremo in Lega Pro grazie al primo posto, l'unica cosa che dovremo fare è un monumento a Davide Mezzanotti!

Commento 7 - Inviato da: contedimontecrisco, il 23/01/2014 alle 14:40

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Ben Detto Direttore,bell'articolo.I complimenti si, ma addirittura un monumento ,di solito si fa ad altre persone, mi sembra eccessivo e' solo Serie D!!Mister meglio un giorno da leone che cento anni da pecora!

Commento 8 - Inviato da: Arretium Amaranthus, il 23/01/2014 alle 14:44

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Andrea hai perfettamente ragione  e per come la vedo io a Diomede non sono imputabili particolari errori anche perchè avendo minimi margini di manovra(e di parola all'interno dello Staff)cosa gli vuoi rimproverare?Per quello che ne sappiamo fra dieci anni diventerà il DG del Real Madrid ma oggi la sua figura e veramente impalpabile perchè il Presidente vuole così commettendo un madornale errore.

Commento 9 - Inviato da: amarantodentro, il 23/01/2014 alle 16:09

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Avato, nel tritacarne quest'anno è stato infilato Mezzanotti che si è trovato a gestire tutto da solo vista la mancanza di un Direttore Sportivo d'esperienza.

Diomede, seconde me, se ambisce a diventare un D.G. o un D.S. deve iniziare in una piazza meno importante di Arezzo perchè qui, si è visto, non riesce a gestire la situazione.    

Commento 10 - Inviato da: Perfido, il 23/01/2014 alle 16:27

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Niente da eccepire, tutto condivisibile, bravo Andrea!

Commento 11 - Inviato da: ocio, il 23/01/2014 alle 16:27

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Aritonfa

Commento 12 - Inviato da: botolo rompipalle, il 23/01/2014 alle 19:20

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certo che queste immagini tutte torte ci vuole un genio a farle

Commento 13 - Inviato da: calzino79, il 23/01/2014 alle 20:36

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filippo (5) parla per quelli che conosci tu di persona perche io ci sono stato in tutte le promozioni e retrocessioni degli ultimi 15 anni..quindi non tutti quelli che criticano il mister sono finti amatori dell'AREZZO.

Commento 14 - Inviato da: calzino79, il 23/01/2014 alle 20:43

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non credo a babbo natale ne alla cicogna o il gatto mammone..non credo ai politici e nemmeno alla chiesa..e per il discorso su DIO posso dire che quando moriro' forse avro delle spiegazioni in merito,ma per ota non ho fretta..per quel riguarda l'AREZZO io ci spero ancora perche amo la MAGLIA ma non ci credo,e continuero a tifare come ho sempre fatto..anche se il detto dice che chi visse sperando mori........

Commento 15 - Inviato da: Sava, il 24/01/2014 alle 10:09

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Commento 7 - Inviato da: contedimontecrisco:

Ben Detto Direttore,bell'articolo. I complimenti si, ma addirittura un monumento, di solito si fa ad altre persone, mi sembra eccessivo e' solo Serie D!!

Magari, forse, era una battuta... per dire.

Commento 7 - Inviato da: contedimontecrisco:

Mister meglio un giorno da leone che cento anni da pecora!

Anche 50 da antilope non sarebbe male... o 70 da gazzella... e perchè non 54 da gnu?

Commento 16 - Inviato da: Vidok, il 24/01/2014 alle 12:03

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Per il presidente: sei di Roma hai comprato l'arezzo non rompere i coglioni tira fuori i soldi e allestisci una società per poter raggiungere traguardi importanti altrimenti cavati dalle palle che fai più bella figura basta parole!

Commento 17 - Inviato da: vipamaranto, il 24/01/2014 alle 13:37

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Caro Vidok, mi sembri un tantino esasperato dunque ti dico di andare insieme a Severini a vedere il Montevarchi, stai sicuro che ti divertirai di più,ad Arezzo non abbiamo bisogno di finti tifosi. 

Commento 18 - Inviato da: il ferro, il 24/01/2014 alle 16:49

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ahhhh o vai....

ora risortono i sorci dalle tane....

ferretti la domenica è allo stadio.

le cose li si possono tranquillamente dire in faccia.

certo, bisogna andare allo stadio,quello si.....

 

Commento 19 - Inviato da: il ferro, il 24/01/2014 alle 16:51

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IO PERSONALMENTE COMINCIO A ESSERE STANCO DEI TANTI TIFOSI FASULLI CHE IMPESTANO L'AREZZO,I SITI E I BAR. MENO LO STADIO,PER FORTUNA.

p.s.

avato, articolo al vetriolo mischiato con stricnina e tritolo.....

e io che ti davo del democratico cristiano.....

me sa che hai sbombolato anche te stavolta!!!

Commento 20 - Inviato da: walter, il 25/01/2014 alle 15:46

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Articolo ineccepibile, da stampare in triplice copia e da inviare a chi di dovere...