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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Gufo all'Amsterdam Arena
NEWS

Prime risposte per Chiappini: più occasioni e porta inviolata. Adesso dieci giorni di fuoco

Il lavoro del nuovo allenatore, analizzando la partita con la Pontevecchio, si è visto nei dettagli più che nell'insieme. E si è capito che se gli esterni bassi (entrambi sostituiti) aiutano la fase offensiva, non compromettono in automatico la tenuta della difesa. Le prossime partite con Spoleto, Pomigliano e Pianese diranno molto sul destino di questa stagione



l'Arezzo schierato contro la PontevecchioLa partita con la Pontevecchio ci ha detto delle cose, in buona parte positive, anche se forse sono fuori tempo massimo. E poiché uno dei mali cronici dell’Arezzo di quest’anno era il numero spesso esiguo di occasioni da gol costruite, cominciamo dal fatto che la porta di Scarpelli è rimasta inviolata, evento che si era verificato solo una volta nel 2014, nello 0-0 interno contro l’Ostia Mare. Questo per dire che se i terzini aiutano la fase offensiva non significa automaticamente compromettere la solidità del reparto arretrato, anzi.
La difesa a quattro, rodata da un anno intero di gioco, è stata giustamente mantenuta dal mister Chiappini nell’undici iniziale. Chiappini che ha tenuto fede a quanto detto durante la settimana, proprio sui terzini: Carminucci fuori dopo 45 minuti – purtroppo, disputati non benissimo –, Mencarelli dopo 56. E qui c’è stata un’altra novità. Dopo meno di un’ora di gioco, in cui la Pontevecchio si è difesa bene e ha cercato di ripartire creando anche qualche pericolo dalle parti di Scarpelli, l’uscita di Mencarelli non ha visto entrare il pari ruolo Tonetto, ma Essoussi. Una punta per un terzino: non un cambio “della disperazione”, tuttavia, ma una sostituzione figlia di un ragionamento tattico. Aumentare il peso offensivo (inserendo una punta “di ruolo” ad assistere Dieme e Disanto) di un reparto avanzato che non aveva dato punti di riferimento agli avversari, ma che aveva bisogno di qualcuno che tenesse maggiormente in apprensione la difesa rossoverde, avanzando il baricentro della squadra nonostante Rubechini fosse poi di fatto scalato a fare il terzino. Tempo dodici minuti e l’Arezzo è andato in vantaggio, sciupando poi proprio con Essoussi e Dieme due ghiotte occasioni per raddoppiare.
Il lavoro di Chiappini, per il momento, si è visto proprio qui, nei dettagli più che nell’insieme. Lavoro che comincerà a delinearsi meglio, speriamo, già dalla trasferta di Spoleto. Una partita che vede gli amaranto chiamati a confermare quanto di buono abbiamo visto nella prima uscita, con qualche freccia in più all’arco (Carfora e Martinez, appiedati dal giudice sportivo per la gara contro la Pontevecchio), qualche nodo da sciogliere (da valutare le condizioni di Rubechini, uscito anzitempo domenica), e il rischio che la testa sia già in parte a Pomigliano, dove c’è da giocare la partita dell’anno, provando a ribaltare il risultato dell’andata ma dovendo fare a meno sia di Essoussi che di Pecorari. Senza contare che domenica 9 marzo al Città di Arezzo arriverà la Pianese, diretta concorrente per la corsa al secondo posto nonostante un ultimo periodo non proprio brillantissimo (solo 2 punti nelle ultime 4 partite per gli amiatini).

Insomma, nel breve volgere di una decina di giorni potremo avere un’idea piuttosto precisa riguardo al finale di stagione che ci aspetta. Purtroppo per l’ultimo arrivato, il mister Chiappini, tempo non ce n’è: in questi prossimi dieci giorni c’è già una bella fetta di riconferma da meritarsi. Speriamo, per il bene dell’Arezzo, che anche la squadra gli dia una mano.

 

scritto da: Roberto Gennari, 26/02/2014





L'Arezzo di Chiappini, prime risposte

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