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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

Sarcasmo e videogiochi, fantasia al potere, Pecorari e Martinez, porte chiuse alle Caldine

Arezzo è una piazza veramente unica: 1.535 abbonamenti per la serie D e un'autoironia corrosiva e feroce, come testimoniano i cori intonati durante la partita con la Flaminia. In ogni caso, meglio una vittoria striminzita che un altro pareggicchio, anche se i nodi da sciogliere restano tanti. Chiappini ha diverse attenuanti, come quella di essere arrivato a campionato già compromesso. Però l'eccessiva rotazione di ruoli e giocatori sta condizionando pure le prestazioni



sarcasmo dei tifosi a inizio partita1. Arezzo è veramente unica. Una piazza che sottoscrive 1.535 abbonamenti in serie D ha pochi eguali da Aosta a Lampedusa. Inimitabile, poi, la tifoseria amaranto lo è quando c’è da dispensare ironia e sarcasmo, sia nei confronti degli avversari che dei propri colori. Come ieri. A un certo punto la partita contava zero, tutti stavano ad ascoltare cosa cantava la gente. Roba corrosiva, feroce, dal classico ‘’vergognatevi’’ a un amaro ‘’meritiamo di più’’, dal già sentito ‘’fate ridere’’ all’originale ‘’fate piovere’’ (quando ha cominciato a venir giù l’acquazzone), fino alla cantilena ‘’ma che squadra di m… che s’ha’’. Anche lo striscione ‘’non ve se pol vedere’’, con i tifosi che indossavano la maschera di Ray Charles, farà epoca. Senza contare che qualcuno, come dimostra il filmato qua sotto, la playstation allo stadio l’ha portata davvero. Militello, volesse, da noi troverebbe materiale per ‘’Striscia la notizia’’ ogni settimana.

2. Di Chiappini si può pensare tutto e il contrario di tutto a livello tecnico. Riguardo ciò che ha detto a fine gara, invece, tanto di cappello. ‘’I fischi? Qua siamo ad Arezzo, una squadra che era partita per vincere e che è a -12 dalla Pistoiese. E’ normale che il pubblico protesti. Se un giocatore si fa condizionare da una contestazione e non rende, allora non può giocare ad Arezzo. Ricreare un clima positivo dipende da noi’’. Parole sante.

3. Meglio una vittoria striminzita, e su rigore, che un altro pareggicchio. Questo per dirla alla Catalano. Pensando in prospettiva, la partita di ieri ha sciolto pochi dubbi. E se per schiodare lo 0-0 la prima scelta diventa Pecorari centravanti, i casi sono due: o la fantasia è andata al potere veramente oppure c’è qualcosa che non va.

4. Davanti al suo procuratore Zavaglia, si è visto un discreto Dieme per un’oretta. Mobile, vispo, anche se con la convergenza da rifare. Poi, esaurito l’abbrivio, è tornato il solito Dieme. Grandi qualità, lunghe pause e il solito punto di domanda: è tutto fumo o c’è pure l’arrosto?

5. In questo periodo in cui l’Arezzo perdeva di media un punto alla settimana dalla Pistoiese, c’era di buono che gli avversari tiravano nello specchio molto di rado. Adesso che qualcuno comincia ad avvicinarsi all’area amaranto, possiamo prendere atto che Scarpelli è un signor portiere. Per la serie: consoliamoci con quello che c’è di buono.

 

un tentativo acrobatico di Essoussi sventato sulla riga di porta6. Il caro, vecchio 4-4-2 alla fine ha dato i risultati migliori. Prima che la Flaminia facesse valere la sua maggior vitalità, l’Arezzo qualcosina di apprezzabile l’ha costruito. E se Rubechini non si fosse mangiato il gol dell’anno, chissà… Ad ogni modo, considerando l’evoluzione della stagione e l’organico disponibile, Chiappini su questo assetto potrebbe lavorarci. Mencarelli-Rubechini a sinistra e Bellavigna-Disanto a destra, pur con tutti i difetti da limare che ci sono, formano due trenini niente male. Tutto sta a metterli sui binari giusti.

7. Quando Martinez, dopo mezz’ora di riscaldamento, è stato rispedito a sedere in panca e al posto di Dieme è entrato Pecorari, salito al centro dell’attacco tra lo stupore generale, tutti hanno pensato a cosa stesse pensando Martinez.

8. Adesso in molti sostengono che questa squadra è scarsa e che loro l’avevano sempre detto. Ci sta. Del resto i risultati non è che danno indicazioni contrarie. Ma resta sempre il dubbio su cosa avrebbe potuto combinare l’Arezzo se: a) chi di dovere gli avesse dato una coralità di gioco che non ha mai avuto; b) fosse stata ritoccata nel modo giusto al mercato; c) avesse ricevuto la scossa del cambio d’allenatore al momento corretto. Perché provare il tutto per tutto quando sei a -10 dalla vetta è appena appena complicato oltre che, evidentemente, anche inutile.

9. Il punto 8 va a parziale discolpa di Chiappini, che poi però su qualche dettaglio non sta convincendo appieno. Per esempio: quest’abitudine di centrifugare ruoli e giocatori a partita in corso è deleteria. Già la squadra fa fatica a livello mentale, già le gambe girano mezz’ora e poi, non si sa perché, l’acido lattico trionfa, già l’undici titolare cambia ogni domenica e di punti fermi ce ne sono pochissimi. Se poi, dentro i novanta minuti, i calciatori vengono frullati da una posizione all’altra, il bailamme aumenta. Il caso Rascaroli, in tal senso, è emblematico: terzino destro, terzino sinistro, mediano, mezz’ala, laterale. Riuscirà questo ragazzo a giocare una gara intera senza avere una crisi d’identità?

10. Domenica l'Arezzo gioca alle Caldine contro il Fiesole. A porte chiuse perché il club fiorentino non pagava l'affitto dell'impianto al Comune e quindi, molto intelligentemente, i capoccioni del calcio hanno stabilito che a vedere il Fiesole non deve andarci nessuno. Benvenuti in Italia!

 

scritto da: Andrea Avato, 24/03/2014





Arezzo, un rigore da playstation

Arezzo-Flaminia 1-0
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