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Mezzaroma-Ferretti, c'è lo stop. Su Capuano il tifo si divide, ma decisiva sarà la società

Il presidente del Siena ha interrotto il suo periodo di silenzio con una nota ufficiale: ''Il 3 giugno ho ricevuto da Ferretti una manifestazione d'interesse per il Siena, ma poi con lui non ho più avuto contatti''. Intanto ad Arezzo tiene banco il dibattito sulla scelta di portare Eziolino in amaranto: una scommessa con qualche rischio, anche se a contare veramente saranno le scelte e il lavoro della dirigenza



Massimo Mezzaroma, presidente del SienaDopo un periodo di silenzio, preoccupante soprattutto per i tifosi della Robur, Massimo Mezzaroma ha pubblicato sul sito del club bianconero una nota personale per raccontare gli ultimi giorni di lavoro e per fare luce sulla trattativa (o presunta tale) con Mauro Ferretti. Ecco cosa ha scritto il presidente del Siena.

''In relazione ad alcuni articoli pubblicati in data odierna, riportanti tra l’altro dichiarazioni del dottor Mauro Ferretti, desidero precisare che non ho mai condotto alcuna trattativa con lo stesso Ferretti avente a oggetto la cessione dell’Ac Siena, pur essendo a conoscenza di iniziative dello stesso in tale direzione. Proprio per agevolare questa situazione, ho preferito mantenere il silenzio nei giorni scorsi, nella speranza che si concretizzasse qualcosa, considerato che mi sono messo in disparte.

Non conosco i contenuti del piano presentato da Ferretti, ma continuo a dichiarare tutta la mia apertura a un dialogo qualora venisse richiesta. Ho ricevuto da Ferretti, in data 3 giugno, una manifestazione di interesse ad acquistare la partecipazione di maggioranza nell’Ac Siena, cui ho dato riscontro il giorno successivo con una lettera nella quale ho dichiarato la mia piena disponibilità a un incontro. Da quel momento non ho avuto alcun contatto con Ferretti e apprendo dalla stampa che lui stesso considera venuta meno la sua iniziativa.

Preciso che sono sempre stato e sono tuttora pronto a farmi da parte per mettere la Robur nelle mani di imprenditori – si tratti del dottor Ferretti o di chiunque altro – in grado di assicurarle il futuro che merita nel panorama calcistico italiano, restando forte il mio impegno a risolvere la situazione compatibilmente con le opportunità del momento attuale e con le mie possibilità, che spero possano ricevere un supporto da chi ha veramente a cuore le sorti del calcio a Siena''.

 

Eziolino Capuano, sesto allenatore dell'era FerrettiUna versione, quella di Mezzaroma, che sembra confermare lo stop a ogni possibilità di vedere Mauro Ferretti con la sciarpa bianconera al collo. E questo è senz'altro un bene per l'Arezzo (forse anche per Ferretti), visto che in casa amaranto ci sono diverse cose da fare e da fare nel modo giusto.

Quella di Ezio Capuano, per esempio, è una scelta che già sta dividendo l'opinione pubblica. E si sapeva. Ma soprattutto è una scelta che la società dovrà tutelare in maniera intelligente. Non come è accaduto con Mezzanotti, per intendersi, abbandonato al suo destino e senza quello schermo indispensabile per ottenere risultati. Come è andata a finire si sa: un tecnico in difficoltà nello spremere la squadra e diventato il bersaglio di ogni critica, con la dirigenza arroccata sulle sue posizioni senza saper interpretare ciò che avveniva (e non avveniva) in campo. 

Con Capuano sarà diverso. Uno, perché il suo bagaglio d'esperienza è più ampio e più variegato di quello di Mezzanotti. Due, perché stavolta nell'organigramma c'è un direttore generale teoricamente con pieni poteri che un anno fa non c'era. Pagni è uomo di calcio e sa cosa bisogna fare per mettere un allenatore nelle condizioni migliori. Dal livello che raggiungerà la sua autonomia operativa, dalla bontà delle sue intuizioni, dipenderanno le sorti della prossima stagione, che sia Lnd o che sia Lega Pro.

Poi c'è Capuano, un personaggio diverso da tutti gli altri che l'hanno preceduto. Anche qua l'analisi da fare è duplice e riguarda sia il carattere che il modo di vedere il calcio del neo allenatore amaranto (il sesto della gestione Ferretti). Capuano è vulcanico, passionale, istrionico e per certi versi pittoresco. Ma non è uno sprovveduto. Ha allenato in piazze calde, spesso è stato amato dai suoi tifosi, a volte è stato detestato. Dipenderà da lui trovare il feeling con l'ambiente di Arezzo, che al quinto anno di serie D è disilluso, sfiduciato e diffidente. E il feeling lo porteranno il modo di rapportarsi con la gente più i risultati. Quindi il calcio da fare dovrà per forza di cose essere propositivo, ficcante, non certo sparagnino e ostruzionistico. Vincere è più difficile che non perdere, Capuano lo sa.  

Non nascondiamoci: aver portato Eziolino in amaranto è una bella scommessa. Ci sono i contro e ci sono i pro e il confine tra la macchietta e l'uomo della riscossa è molto sottile. Per spostare la bilancia dalla parte giusta, Capuano dovrà metterci del suo. La piazza anche. Ma decisiva sarà la società, attesa dopo un anno e mezzo al definitivo e non più rimandabile salto di qualità.

 

scritto da: Andrea Avato, 11/06/2014





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