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Organigramma azzerato, tifosi infuriati, liti continue: cercasi progetto calcistico per l'Arezzo

Se Ferretti ha una speranza concreta di sopravvivere alla buriana delle ultime settimane, c'è una sola strada da percorrere: quella della riorganizzazione. Mancano direttore generale, direttore sportivo, osservatori e segretario: impossibile andare avanti così, senza uno straccio di idea per programmare il futuro. E intanto la Fossa, uno dei gruppi della curva sud, annuncia: noi non ci abboniamo



Arezzo in cerca d'identitàSe l'Arezzo di Ferretti ha una speranza concreta di sopravvivere alla buriana delle ultime settimane, bisogna che entro Ferragosto si consumi una svolta profonda. Altrimenti stavolta sarà difficile andare avanti.

La vicenda ripescaggio ha frantumato tutto, anche quel poco di buono che ancora resisteva dopo un anno e mezzo di gestione approssimativa della società. Perché qua si fa tutti un bel parlare di vittorie, gironi, attaccanti e moduli di gioco, ma il problema vero, angosciante, di fondo è un altro: il progetto calcistico dell'Arezzo qual è?

Da quando è arrivato Ferretti alla presidenza, c'è stato solo un clamoroso tourbillon di uomini, ruoli e prospettive. E adesso suonano sinistramente profetiche le parole di Nello De Nicola, defenestrato non appena si consumò il cambio di proprietà. ''C'è chi fa calcio e chi fa pallone. Questi fanno pallone'' disse in un pomeriggio di gennaio. Mannaggia a lui, aveva capito tutto. E citiamo De Nicola perché è uno che in questo mondo ci sta da quarant'anni e può essere considerato al di sopra delle parti.

Il progetto, dunque. Ferretti è qua da un anno e mezzo e con il settore giovanile non ci sono stati passi avanti. Se non fosse per l'accordo che Zerbini volle fortissimamente a suo tempo, saremmo allo stallo totale. Ferretti, riguardo la Football Academy, aveva parlato di cessione di ramo d'azienda non più tardi di due mesi fa, ma non se n'è saputo più nulla. Cosa si vuole fare per il futuro? Boh. 

L'organigramma dell'Arezzo è un deserto totale. Non c'è un direttore generale che tenga sotto controllo le attività del club, da quelle prettamente sportive a quelle amministrative. Non c'è un direttore sportivo che faccia mercato e che, soprattutto, faccia da punto di riferimento per l'allenatore, per la squadra, per la piazza. Non c'è un responsabile degli osservatori anche perché, ed è incredibile per una società con queste ambizioni, non ci sono osservatori. In più da oltre un mese non c'è nemmeno un segretario e Dio solo sa quanto peso abbia una figura del genere, specie in questo periodo. Ci sono solo due sponsor che pagano il giusto e che non sono contenti, un socio di minoranza messo in castigo non si sa bene perché, una tifoseria a dir poco perplessa e un'amministrazione comunale, che, vivaddio, sta cominciando a porsi delle domande.

Ferretti, quindi, come pensa di programmare il domani? Mettendo soldi a fondo perduto per pagare gli ingaggi ai calciatori e allo staff e poi quel che viene, viene? E' qui che il presidente dovrebbe avere uno scatto d'orgoglio e mostrarsi diverso da prima. Ha ammesso l'errore gravissimo sul ripescaggio, adesso passi dalle parole ai fatti. Servono professionisti nei gangli vitali del club e serve una strategia: si vuole vivere valorizzando i giovani? Servono osservatori. Si vuole programmare la serie C? Serve un uomo di calcio che semini per poi raccogliere. Si vuole ricreare entusiasmo? Serve un atteggiamento diverso. Ferretti non se ne deve andare né stizzirsi se il vento adesso gli soffia in faccia. In diciotto mesi ha brillato quasi solo per i litigi con mezzo mondo, dichiarando che la macchina la conduce lui e decide lui se cambiare marcia. Solo che la patente per questo tipo di guida non ce l'ha (ancora). E il circuito del calcio ha curve pericolosissime. 

La via d'uscita è una sola: riorganizzare l'Us Arezzo e invertire la rotta. Ferretti ricordi che volere è potere.

 

P.S. La Fossa, uno dei gruppi della curva sud, ha diffuso questo comunicato stampa.

''Preso atto degli ultimi avvenimenti, in primis la non presentazione della domanda di ripescaggio, la Fossa prosegue la sua contestazione contro questa dirigenza.
Contestazione iniziata già nella stagione passata, dichiarando il nostro disappunto tramite la nostra pezza capovolta.
Questa stagione, nel ritiro di Cascia abbiamo già espresso il nostro giudizio nei confronti del presidente Ferretti, la cui gestione del NOSTRO Arezzo è senza tanti giri di parole INDEGNA.
Come ulteriore atto di sfiducia nei confronti di questa pseudo società non ci abboneremo.
Questo non significa che non seguiremo e sosterremo in casa ed in trasferta la NOSTRA squadra''.

 

scritto da: Andrea Avato, 06/08/2014





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