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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Rita e Simone sposi amaranto
NEWS

Il ripescaggio di luglio e quello di oggi, la sfida di Ferretti, l'etica e la gente da serie C

Sarebbe inutile e masochistico crocifiggere il presidente in eterno, specie dopo le scuse pubbliche, per l'occasione persa un mese fa. Ma ora, ammesso e non concesso che vada tutto a buon fine, sarà molto più complicato costruire una rosa all'altezza. Quel che serve veramente, comunque, è una struttura tecnica in grado di costruire un progetto duraturo. Altrimenti tornare tra i professionisti porterà soltanto un bagno di sangue economico



uno striscione esposto ieri in curva Minghelli1. Crocifiggere Ferretti in eterno, dopo che si è anche scusato pubblicamente, sarebbe inutile e masochistico. Resta però un dato di fatto, alla faccia di tutti quelli che un mese fa hanno sottovalutato per miopia, insipienza calcistica o secondi fini gli effetti devastanti del mancato ripescaggio: allora, cioè il 28 luglio, con la domanda presentata regolarmente l’Arezzo avrebbe ottenuto dei bonus clamorosi. Uno: sarebbe stato ripescato tra i professionisti, perché l’alternanza tra club di serie C e di serie D, unitamente allo stadio a norma, l’avrebbe messo un gradino sopra la concorrenza, con buona pace di Correggese, Akragas e Aversa Normanna, che a Ferretti deve quantomeno un ringraziamento lungo così. Due: l’Arezzo sarebbe finito nel girone B, quello più naturale per collocazione geografica, con una miriade di derby all’orizzonte e trasferte decisamente più abbordabili e meno costose. Tre: la campagna abbonamenti ad agosto avrebbe avuto un’impennata da record, con tutti i benefit del caso per le casse societarie. Quattro: l’immagine pubblica di Ferretti e della società sarebbe stata ripulita a fondo, per un new deal in salsa amaranto che ad oggi è ancora utopia. Cinque (alla luce delle frasi di Capuano di ieri): ci sarebbe stato un mese di tempo per fare mercato in maniera mirata, costruendo una rosa adatta alla categoria e in grado di partire fin dall’inizio col piede giusto. Invece a luglio si è dato un calcio alla fortuna e oggi eccoci qua.

2. Ora, ammesso e non concesso che vada tutto a buon fine, l’Arezzo finirebbe nel girone A, con trasferte nel lontano settentrione (da Novara a Pordenone) che fanno sudare chilometri solo a pensarci; la campagna abbonamenti avrebbe sì un’impennata ma con picchi relativi; il mercato dovrebbe essere condensato in quindici giorni, col rischio di partire ad andatura zoppa e dover rimontare piano piano. Quando si dice la lungimiranza.

3. La frenesia con cui adesso l’Arezzo sta preparando la documentazione per il ripescaggio, la solerzia con cui vengono tenuti i contatti con il Comune, la Prefettura, il notaio, lo studio legale di Mattia Grassani e i referenti della Federcalcio, lo scrupolo con cui sono state richieste le ultime certificazioni, dimostra che a luglio, contrariamente alle apparenze, l’Arezzo all’ipotesi di salire in C non ci aveva mai pensato. Né si era mai mosso in questo senso. Questo va detto per amor di verità.

4. E’ anche giusto, considerando che al ripescaggio ambiscono altri club ambiziosi e disposti a battagliare a suon di carte e cavilli giuridici, che di qui a venerdì (giorno in cui la Figc dovrebbe annunciare la società eletta) si crei una saldatura tra dirigenza e ambiente in generale. Non è facile, anche alla luce di quel che è successo ieri, ma sarebbe utile. L’Arezzo in C non sarebbe una redenzione solo per Ferretti ma per tutti noi.

 

Antonino Bonvissuto uno dei papabili per restare in caso di ripescaggio5. Il presidente Ferretti ha dichiarato che dal punto di vista etico la società con più diritti per il ripescaggio sarebbe la Correggese, vincitrice dei play-off. Non è un concetto sbagliato, almeno in teoria. Il problema è che, sempre per una questione etica, la Figc ha stabilito che per giocare tra i prof servono stadi con certi crismi. La Correggese non ce l’ha, l’Arezzo sì. Senza dimenticare che nel 2007, quando l’Arezzo retrocesse dalla B per colpa di Calciopoli e di un -6 che il tempo (galantuomo) ha dimostrato essere ingiusto, di etico non c’era proprio nulla.

6. A proposito di fortuna. Qualcuno comincia a dubitare che il ripescaggio in C adesso, in extremis, sia veramente un’occasione e non un bagno di sangue. In effetti, oltre ai 600mila euro di fidejussione + 46mila euro di iscrizione + adeguamento contratti (in D un ragazzino prende poche centinaia di euro, in C il minimo federale sono ventimila euro circa) + premi valorizzazione giovanili + spese logistica e trasferte, ci sono tutti i soldi da cacciare per rifare la squadra da capo a piedi (Capuano dixit). Ma la vera sfida in realtà è organizzativa: finora Ferretti, più che investire, ha speso. Quel che è sempre mancato è la struttura: da un direttore generale vero a un direttore sportivo effettivamente operativo, da una rete di osservatori a un progetto che non fosse quello di vincere domenica e poi si vedrà. Finora l’unico che ha avuto potere di veto e di parola è stato De Martino e non serve aggiungere altro. Adesso Ferretti può dare una svolta importante e, a ben vedere, merita un’ultima apertura di credito, se non altro perché ci ha messo i soldi. E la faccia.

7. Dopo le parole di Capuano di ieri e il sentore che stavolta il ripescaggio potrebbe andare a buon fine, non ci si poteva aspettare un Arezzo agguerrito contro il Sansepolcro. La sconfitta non è venuta per caso, con uno spogliatoio che, intuita la fine che faranno in tanti se piovesse dal cielo la serie C, si dev’essere sentito fuori posto, fuori luogo e fuori gioco.

8. Resta un paradosso: che questa rosa ha troppa gente di C per asfaltare un campionato bastardo come la serie D (dove si vince quasi sempre con gente forte di categoria) e poca gente di C per assorbire gli effetti di un ripescaggio a inizio settembre. E quindi sarà di nuovo rivoluzione. Quest’estate, a prescindere da come andrà a finire, la ricorderemo per un pezzo.

 

scritto da: Twitter @Andrea Avato, 01/09/2014





Coppa Italia / Arezzo-Sansepolcro 1-2

Arezzo-Sansepolcro 1-2
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