Buona la prima, coperta corta, la numerologia di Capuano, lo strapazzo e il Renate

Il debutto è andato bene. C'erano tante incognite e invece la squadra ha fatto una figura più che dignitosa, rischiando quasi zero. Ha anche creato poco ma era un dazio da pagare. Erpen, Benassi e Bonvissuto i più applauditi, in attesa che il mercato porti gli ultimi rinforzi. Ma se contro la Torres era relativamente semplice tirare fuori palle e prestazione, più complicato sarà ripetersi fra tre giorni a Meda, con inizio all'ora del pranzo

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1. La prima è andata bene. Squadra nuova, condizione fisica precaria, movimenti provati un paio di volte al massimo, incognita avversario, fibrillazione del debutto: obiettivamente c'era di che preoccuparsi. Ma il calcio non è scienza esatta e l'Arezzo ha fatto una figura più che dignitosa, tenendo il campo con ordine e rischiando quasi nulla. Ha anche creato poco ma la coperta corta era un dazio prevedibile da pagare. Diciamo che di questo 10 settembre messo alle spalle ricorderemo soprattutto l'atmosfera pre e durante la partita. Ripensando al clima da gita in campagna della serie D, è già qualcosa.

2. Abituati a quattro anni in cui l'Arezzo (quasi sempre) provava a giocare e gli avversari (quasi sempre) provavano a barricarsi in difesa, la circolazione di palla di ieri sera ha scaldato il cuore. Non sarà Champions League ma almeno somiglia un po' di più al calcio vero.

3. Tacciato di giocare un football sparagnino all'eccesso, Capuano ha risposto affidando il 5 a Carcione, cioè il regista della squadra, il 7 a Brumat, cioè l'esterno di destra, l'11 a Fè, cioè l'esterno di sinistra, e il 10 a Erpen, cioè il fantasista d'attacco. Anche la numerologia ha un suo perché.

4. La gara dell'applausometro l'ha vinta Erpen, facilitato dal fatto che conosceva già le zolle del campo e gli umori dei tifosi, con i tifosi che avevano in memoria il suo piede mancino. Al secondo posto Benassi, accolto come un re quando è andato a piazzarsi sotto la Minghelli. Per uno che ha vestito la maglia del Perugia, e che contro l'Arezzo al Curi parò anche i moscerini, è un'investitura da leccarsi i baffi. Terzo gradino per Bonvissuto, apprezzato per il piglio e l'ardore. In carriera non è mai andato in doppia cifra, ma l'aria di San Cornelio fa bene ai centravanti. Sfogliare gli almanacchi per credere.

5. Dal punto di vista tecnico è evidente che alla squadra mancano almeno un paio di difensori di buon livello, compreso un centrale che sappia guidare il reparto. Panariello non ha sfigurato in quel ruolo ma sul centrodestra si trova meglio. E davanti serve un attaccante che veda la porta, in grado di capitalizzare il lavoro di Bonvissuto e le rifiniture di Erpen, oltre che la fisicità di Morga. Alla lista vanno aggiunti un dodicesimo, un esterno di destra e magari un centrocampista con qualche gol nelle gambe. C'è tempo fino a lunedì ore 12.

6. La notte di Arezzo-Torres aveva tutti i requisiti per siglare una sorta di luna di miele tra pubblico e squadra. Era la prima in C dopo quasi un lustro, c'era la consapevolezza che sarebbero venute a galla alcune fisiologiche difficoltà, la gente era carica a molla e i calciatori, citando Capuano, hanno giocato al limite dello strapazzo, buttando in campo energie fisiche e nervose a tonnellate. Sotto un certo punto di vista, tirare fuori le palle e la prestazione ieri sera è stato anche semplice, laddove il semplice va interpretato nel modo giusto. Ben più complicato, e chi annusa il calcio lo sa, sarà concedere il bis fra appena tre giorni in casa del Renate, nello stadiolo di Meda, all'ora del pranzo. La bicicletta l'abbiamo voluta ma adesso bisogna pedalare.

 

scritto da: Andrea Avato, 11/09/2014

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Arezzo-Torres 0-0 / Intervista a Ezio Capuano