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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Claudio e Daniele in trasferta a Venezia
NEWS

Bentornata curva sud. Dopo quattro anni il cuore del tifo amaranto riprende a pulsare

La decisione di riaprire il settore per la serie D aveva fatto storcere il naso a molti. E guardando la partita di Coppa con il Sansepolcro, si era avuta la sensazione che l'Arezzo il campionato non l'avrebbe vinto. Per fortuna invece il ripescaggio ha aperto scenari insperati e sui gradoni della Minghelli si respira di nuovo l'atmosfera giusta che mancava da troppo tempo



un bel colpo d'occhio nella sud durante Arezzo-TorresLa decisione di riaprire la curva dopo l’esilio in tribuna sembrava un provvedimento non necessario in vista del campionato di serie D. Invece, con il ripescaggio, la Sud dedicata a Lauro Minghelli può tornare a essere il catino bollente del tifo amaranto e brillare di luce propria.

Vederla chiusa era motivo di tristezza, ma d’altronde per la serie D la tribuna era più che sufficiente. Poi, la decisione di riaprire il covo del tifo più caldo, a ripescaggio già sfumato, aveva fatto storcere il naso a molti. Per fortuna c’hanno (ri)pensato la Lega e Ferretti a dare senso a tale scelta con il tanto auspicato ripescaggio in Lega Pro, dopo la riapertura dei termini a fine agosto. Mercoledì 10, in occasione del debutto stagionale contro la Torres, sembrava di essere tornati indietro nel tempo, per lo meno all’ultimo anno di serie C, con il sogno promozione sfumato già dopo la partita d’andata contro la Cremonese. Da quel giorno la curva non ha più vissuto brividi del genere. L’inno cantato da tutti, in modo da sovrastare finalmente gli altoparlanti; i cori che risuonano nell’aria, l’eco dopo lo scandire di A-RE-ZZO; l’ululato al gol sfiorato; i fragorosi applausi conclusivi, meritati da squadra e mister Capuano per la prova gagliarda e l’importantissimo punto conquistato. Tutte emozioni intense, che chi ha vissuto quattro anni di inferno come noi non vedeva l’ora di riprovare.

Ma riavvolgiamo un momento il nastro: 31 agosto, primo turno di coppa Italia di serie D tra Arezzo e Sansepolcro. Finalmente si torna in curva: devo ammettere che mi mancava entrare dal basso e vedere quel muro di file amaranto che si erge di fronte a te; iniziare a scalarlo per trovare il proprio posto, quello più congeniale, quello che ti senti tuo (ognuno ne ha uno). Tuttavia, chi era in curva come me ricorderà il clima di desolazione che si respirava, nonostante la riapertura dei termini per il ripescaggio fosse già nell’aria. Il fatto è che l’Arezzo, a vederlo giocare, tutto sembrava fuorché una squadra ammazzacampionato. E in D alternative non ve n’erano.

 

la curva Minghelli prima della partita con il SansepolcroIn una quindicina di giorni è cambiato tutto, per fortuna. Basta mettere a confronto una foto della curva contro il Sansepolcro e una contro la Torres e, senza nemmeno “aguzzare la vista” come nel gioco della Settimana Enigmistica, notare le sostanziali differenze: bandieroni, sciarpata, curva semipiena. E poi il sostegno alla squadra senza soluzioni di continuità. I gruppi organizzati, encomiabili come sempre, e il popolo amaranto tutto, meritano questa ribalta. Ora però c’è da mantenere la categoria, sperando che l’Arezzo continui la sua evoluzione tattica, tecnica e atletica e dia conferma dei buoni segnali visti nelle prime due partite.

Da parte nostra dovremo stare più che mai vicini alla squadra, perché è inevitabile che incapperemo in partite difficili, in sconfitte dolorose, in momenti di difficoltà. Le critiche costruttive sono sempre gradite ed è sempre giusto auspicarsi miglioramenti, senza però dimenticarci da dove siamo venuti. L’augurio è anche quello di continuare a vedere un certo seguito di pubblico al Città di Arezzo, a prescindere dal risultato della settimana prima, perché “gli amaranto han bisogno di noi”. Il desiderio è quello di sentire sempre più gente cantare “Forza Arezzo alé” o “segna per noi, magico Arezzo”. Io l'altra mattina ho fatto l’abbonamento, perché mercoledì sera è stato tutto bellissimo: dagli “olé” durante la lettura della formazione (da quanto tempo non si sentivano?) all’esplosione di entusiasmo e soddisfazione alla fine del match, passando pure per i sospiri di sollievo nelle poche occasioni sbagliate dai sardi. Ora ci sono due partite consecutive in casa in cui forse l’Arezzo potrà osare qualcosa di più, ma solo col nostro aiuto.

 

(la rubrica Gas in curva è curata da Luca Amorosi, tifoso amaranto nonché laureando in lingue che segue abitualmente la partita dai gradoni della Minghelli)

 

scritto da: Luca Amorosi, 18/09/2014





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