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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

Il monumento alla vittime civili della Seconda Guerra Mondiale

Dal 27 ottobre 2007 anche Arezzo ha il suo monumento alle vittime civili della Seconda Guerra Mondiale. Si trova tra l’area per gli spettacoli itineranti di via Duccio di Boninsegna e la mega rotonda di via Leonardo da Vinci.



L'opera in bronzo è stata realizzata dallo scultore Andrea RoggiDal 27 ottobre 2007 anche Arezzo ha il suo monumento alle vittime civili della Seconda Guerra Mondiale. Si trova tra l’area per gli spettacoli itineranti di via Duccio di Boninsegna e la mega rotonda di via Leonardo da Vinci.

La splendida opera in bronzo, alta circa tre metri, fu voluta fortemente dalla sezione locale dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, sponsorizzata dalla Provincia e dal Comune, e realizzata dallo scultore castiglionese Andrea Roggi, uno dei più apprezzati artisti del territorio aretino.

La provincia di Arezzo durante il secondo conflitto mondiale pagò un prezzo altissimo in termini di vittime, con circa 4.000 caduti di cui quasi la metà civili. Per questo motivo è stata insignita della Medaglia d’oro al valor civile e militare dal Presidente della Repubblica. I pesanti bombardamenti alleati, i feroci eccidi nazisti e le vicende belliche che hanno fatto sì che la guerra si fermasse a lungo in Toscana, provocarono ben 1.801 morti civili aretini tra donne, bambini e uomini inermi.

Durante la Seconda Guerra Mondiale morirono 1.801 civili aretiniIl monumento di Roggi raffigura la disperazione di una figura femminile, che nella sua veste riporta le bifore della pieve di Santa Maria Assunta, e quindi simboleggia il dramma della città e del suo territorio. Il volto angosciato è colto nel momento in cui viene lanciato un grido di dolore: un urlo lancinante di richiesta di pace, amplificato dalle braccia protese verso il cielo.

Alla base alcuni blocchi di marmo, con forme irregolari e frammentarie, rappresentano le rovine e le macerie causate ad Arezzo dagli eventi militari.

La collocazione della scultura è stata scelta per un motivo semplice: le piazze del centro storico cittadino mal si adattavano a un simile monumento o in alcuni casi già avevano le loro statue, mentre la soluzione definitiva valorizza quella parte della città sospesa tra il centro e la campagna e offre una grande visibilità all’opera, trovandosi nei pressi di uno degli snodi viari più trafficati.

Così ogni giorno migliaia di persone possono ammirare in tutta la sua monumentalità questo pregevole bronzo, che rappresenta un forte messaggio per le nuove generazioni e un monito per tutti, poiché una guerra, legittima o sbagliata che sia e da qualsiasi parte la si combatta, sarà sempre il peggior modo per risolvere le questioni e porterà solo dolore e distruzione.



scritto da: Marco Botti, 19/11/2010