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Tutti contro Capuano. Lui si difende: ''Ma quale omofobia. Soltanto una frase infelice''

''Le checche non possono giocare a calcio'': la frase pronunciata in diretta su Radio Groove nel post gara di Alessandria è rimbalzata sui mass media nazionali e ha suscitato un vespaio di polemiche. Stamani l'allenatore dell'Arezzo ha provato a chiarire: ''A Montini ho chiesto scusa. Ma nelle mie parole non c'era razzismo. L'Arcigay mi ha invitato a partecipare alle campagne di sensibilizzazione e io, che mi reputo una persona per bene, parteciperò senza problemi''. Anche l'Us Arezzo prende posizione con un comunicato ufficiale



la foto postata dal consigliere comunale Lucio BianchiQuella frase buttata là nella sala stampa di Alessandria, in diretta su Radio Groove, è rimbalzata sulle homepage dei principali siti italiani d'informazione: Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, TgCom hanno dato ampio risalto alle parole di Capuano, associandole a sostantivi come sessismo, razzismo e omofobia. Anche le radio nazionali si sono tuffate a pesce sulla storiaccia, chi per biasimare e chi per ironizzarci sopra. Come Radio Deejay, che grazie al Trio Medusa ha gettato in parodia il Capuano pensiero: ''le checche non possono giocare a calcio, in campo ci vogliono uomini con le palle''.

 

Il comitato Arcigay di Arezzo ha diramato ieri sera un comunicato durissimo contro l'allenatore. E molto drastico è stato Alfio Nicotra, giornalista e consigliere provinciale della Federazione della sinistra di Arezzo: ''Ezio Capuano non può rimanere al suo posto, per rispetto della città e della dignità dello sport''.

Lucio Bianchi, consigliere comunale del Movimento 5 stelle di Arezzo, ha pubblicato sulla sua bacheca Facebook una foto con dedica per Eziolino: ''all'allenatore e al suo bigottismo che nasconde la paura'' ha postato. Nell'immagine si vedono due paia di scarpe da calcio appese nello spogliatoio e una scritta in basso: ''ora che lo sai, cosa cambia?''.

 

Insomma, è venuto fuori un putiferio mediatico che Capuano ha dovuto fronteggiare stamattina davanti ai giornalisti: ''Quando bestemmiai in conferenza stampa, chiesi scusa. E ieri ho chiesto scusa anche a Montini, un ragazzo che stimo e che ho portato io ad Arezzo. Volevo solo stimolarlo, se ho detto che deve andare a lavare i panni o a pettinare le bambole è perché mi sono fatto trascinare dall'adrenalina. Quell'errore tecnico Montini lo aveva commesso con la Feralpi e qualche minuto prima ad Alessandria. Ecco perché sono impazzito. Voi cronisti cercate il clamore, io la prossima volta me ne starò dieci minuti a riflettere prima di rilasciare interviste. Le scuse? Le porgo comunque, anche se significa ammettere un errore che non mi sento di aver commesso''.

Capuano ha poi affrontato di petto la questione razzismo: ''Non mi possono accusare di sessismo o di omofobia. Io non volevo discriminare né offendere nessuno. Mi dispiace se ho ferito la sensibilità di qualcuno, ma il mio era solo un ragionamento calcistico: in campo voglio gente tosta e grintosa, tutto qui. E' stata una frase infelice, non c'è nient'altro dietro. Comunque l'Arcigay mi ha invitato a partecipare alle iniziative di sensibilizzazione su questo tema e io, che mi ripeto una persona per bene, parteciperò senza problemi''.

La chiosa è stata questa: ''Negli spogliatoi ai miei giocatori dico cose ben peggiori. Sono fatto così. Mi fossi comportato in modo più ipocrita, avrei di sicuro fatto più carriera. Ma ho sempre pensato che il buon padre non è quello che dà sempre baci al figlio. Il buon padre è quello che di giorno lo pungola e il bacio glielo dà in fronte quando il figlio dorme''.

 

Nel pomeriggio anche l'us Arezzo ha preso posizione con una comunicato ufficiale. 

La US Arezzo prende atto delle pubbliche scuse avanzate dal Signor Ezio Capuano nel corso della odierna conferenza stampa in relazione alla frase pronunciata al termine della gara Alessandria-Arezzo del 2 novembre 2014.
La società, nel ribadire la sua ferma condanna ad ogni tipo di comportamento o atteggiamento omofobo, sessista o razzista, nel caso in argomento è certa che la frase infelice giustamente contestata è stata pronunziata dal Signor Ezio Capuano al solo fine di far comprendere il suo disappunto per lo scarso impegno mostrato in campo da alcuni giocatori e non per offendere o discriminare soggetti terzi. 

 

scritto da: Andrea Avato, 04/11/2014





Capuano, le scuse, l'omofobia, Chevanton

Capuano si difende: ''Ma quale omofobia''
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