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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Francesca ed Elisa in campeggio in Irlanda
NEWS

E' un mese decisivo, vietato mollare. Grinta in campo, passione in curva: ce la faremo

I giorni di festa nel calcio coincidono quasi sempre con i giorni di sosta. E se disintossicarsi dal campionato era necessario, adesso è tornata forte la voglia di seguire e incitare la squadra. Gennaio è periodo di mercato e di scontri diretti: le incertezze non mancano ma non è il caso di scadere nel fatalismo. Soltanto con il cuore caldo si può dare una mano a centrare la salvezza



un mese decisivo per squadra e tifoseriaCaro Arezzo, non vedevamo l’ora. Non vedevamo l’ora di rivederti in quel campo verde (martedì più bianco per il ghiaccio che verde, a dire il vero) a giocarti il possesso di quella cosa tonda che rotola. Perché le feste saranno pure belle, ma per i tifosi di calcio appassionati festa fa (quasi) rima con sosta, e la domenica senza gioire o imprecare per la tua squadra del cuore non è affatto la stessa cosa. Diciamocelo, un paio di giorni di “disintossicazione” ci stanno pure bene, ma già al terzo giorno la voglia di riparlare di calcio giocato, di Arezzo, di Eziolino e compagnia torna più forte che mai.

Purtroppo, di martedì non c’è molto da salvare, se non i gol delle due punte di cui, per ora, ci possiamo avvalere, e la determinazione a non arrendersi mai, a prescindere dal risultato indicato dal tabellone e dai minuti rimasti. Due volte sotto di due gol, gli amaranto hanno accorciato le distanze entrambe le volte, senza raggiungere il pari che per voglia, grinta e abnegazione sarebbe stato meritato, ma per il gioco espresso, sinceramente no. E questa è la nota dolente: il fatto di aver smesso di giocare una volta trovato il vantaggio iniziale, forse insperato, e di non aver provato a combattere se non quando eravamo alle corde. È un peccato, perché tornare a casa a mani vuote avendo fatto tre gol in una sola partita, aumenta il rammarico in modo esponenziale. Mancavano Panariello e Conti, che in difesa probabilmente avrebbero arginato qualche scorribanda dei padroni di casa, ma indietro non si torna e i punti lasciati per strada, ora come ora, iniziano a farsi sentire. La classifica si è accorciata, complici le prestazioni corsare di Mantova e Lumezzane, e la tranquillità che potevamo evidenziare fino a qualche settimana fa si è dissolta come il ghiaccio del terreno di Bolzano nel secondo tempo.

 

bandiere in curva sudUrgerebbero interventi mirati sul mercato: acquisti di giocatori di categoria e di sicuro affidamento in ogni reparto (attacco, esterni, difesa) ma i rigorosi paletti imposti dalla società e confermati da Capuano non sembrano poter garantire innesti di qualità. Va bene non turbare gli equilibri dello spogliatoio e non fare follie, ma pretendere che bomber di razza, esterni funambolici o difensori affidabili accettino contratti di sei mesi e ingaggi risicati è quasi utopistico, mentre sperare nelle disgrazie altrui (vedi Monza) per portare qualche giocatore a casa forse ci potrà far comodo quest’anno, ma non è esattamente ciò che viene in mente alla tifoseria quando si parla di un progetto solido e a lungo termine.

Per cui che fare? Finora non ci siamo certo potuti lamentare, e non è la soluzione ai nostri problemi. Certo, come al solito noi tifosi meriteremmo più chiarezza da parte dei massimi esponenti della società; non da Capuano, che ci parla col cuore e non dovrebbe essere l’addetto a fare comunicati o tranquillizzare il popolo amaranto. Dalla nostra parte, però, dobbiamo continuare a sostenere la squadra, ancor più di prima, perché siamo ancora fuori dalla zona playout ed è già un traguardo. Alla fine del girone d’andata siamo riusciti a lasciarci alle spalle almeno cinque squadre, e questo è quello che conta per poter festeggiare, o tirare un sospiro di sollievo grosso così, a fine stagione. Ora ci aspetta una serie prolungata di scontri diretti: sarà probabilmente un mese decisivo, perché ogni vittoria varrebbe sei punti. Anche se la preoccupazione c’è, non è il momento di fare del fatalismo. C’è un mese di battaglie alle porte, in cui l’Arezzo non dovrà mollare di un millimetro. E noi nemmeno. Quindi voce pronta, cuori caldi e tanta passione: l’Arezzo lo possiamo aiutare solo così.

 

P.S. chiunque prenda una penna o digiti parole con una tastiera, chiunque scriva per divertimento o per professione o chiunque eserciti la propria libertà d’espressione è un po’ Charlie. Je suis Charlie.

 

scritto da: Luca Amorosi, 10/01/2015





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