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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Caterina, Sara, Marta e Sarah
NEWS

La salvezza da raggiungere e una domanda: cosa vuole fare l'Arezzo da grande?

L'ultima domenica ha riportato a galla dubbi e critiche. L'obiettivo stagionale è ancora lontano e le difficoltà non mancheranno. Capuano del resto lo aveva sempre detto, ma in parallelo ai risultati sportivi serve un segnale forte da parte del club, sotto forma di programmazione e investimenti. Senza contare che anche il pubblico e le istituzioni devono fare la loro parte



il presidente Ferretti con Pupo nel prepartita di domenica scorsaUna domenica triste. L'orario balordo, poco pubblico, l'infortunio di Erpen, la confusione in campo, la sconfitta e il compleanno di Eziolino Capuano rovinato; in ordine cronologico le note negative di una domenica nerissima che ci ricaccia in basso in classifica e fa risorgere, con le paure finora tenute lontane da un cammino eccellente, anche i dubbi e le critiche di coloro che erano stati tacitati dai risultati. Quel che è indubitabile, numeri alla mano, è che una flessione c'è stata: nelle prime 10 partite l'Arezzo ha collezionato 16 punti (media 1,60) e nelle altre 11 ne ha messi insieme 11 (media 1,00).

Non mancano le attenuanti sotto forma di infortuni, squalifiche, calendario più difficile, ma dobbiamo anche riconoscere che il costante richiamo alle difficoltà, quel “se ci salviamo senza play-out è come vincere il campionato” lanciato a ripetizione da Capuano anche nei momenti più felici - tanto che si era quasi giunti a ritenerlo più un rito scaramantico che un reale avviso di pericolo - si sta trasformando nella dura realtà. Anche in questo caso va dato merito all'onestà intellettuale dell'allenatore che non ha mai smesso di indicare alla squadra ed ai tifosi sia l'obiettivo che quanto fosse duro raggiungerlo e che anche domenica al termine di una partita insufficiente non si è nascosto dietro alibi.

A questo punto credo sia più che mai necessario il concorso di due fattori: impegno da parte della società, appoggio da parte del pubblico e della città. Il sodalizio guidato da Ferretti deve finalmente dare un segnale forte circa le sue intenzioni per il futuro, a partire da questo benedetto mercato di gennaio che deve portarci quei rinforzi (in numero e in qualità) che ci consentano di arrivare serenamente in porto. I paletti messi fino ad ora hanno impedito arrivi importanti, le ultime notizie parlano di maggiore flessibilità (intanto anche Testardi è arrivato con contratto a 5 mesi) ma il tempo stringe e occorre lucidità e vera determinazione. Il 30 giugno poi si avvicina a grandi passi anche per tutti i componenti la squadra, dal tecnico in là; e che da febbraio/marzo cominci il calcio mercato estivo ormai lo sanno anche i sassi. Così è assolutamente normale che chi non sa dove lavorerà la prossima stagione, in mancanza di segnali di continuità, cominci a guardarsi intorno.

 

il saluto della squadra alla sud dopo la sconfitta con l'AlbinoleffeDiventa quindi prioritario ragionare su cosa vogliamo fare da grandi, cominciare a fissare incontri con chi si ritiene possa garantire gli obiettivi e le ambizioni (se ci sono) per la prossima stagione, a partire dall'allenatore che è l'anima e il fulcro della squadra. Avere garanzie sul futuro prossimo sarebbe uno stimolo aggiuntivo e darebbe probabilmente la spinta decisiva per affrontare con la giusta determinazione il finale di stagione. A contrario si rischia che la testa dei giocatori sia occupata da pensieri aggiuntivi e diversi dall'amaranto (il tutto in maniera legittima sia chiaro). Anche le istituzioni dovrebbero muoversi (e sarebbe ora...) per capire gli obiettivi e rassicurare la proprietà.

Il pubblico invece deve tornare a stringersi intorno alla squadra come avvenuto ad inizio stagione, smettendola di pensare che la serie C ci spetti per diritto divino. Sappiamo troppo bene quanto sia drammatico e umiliante cadere nei tornei minori. E' vero che lo “spezzatino” (assolutamente demenziale) di orari complica un po' le cose, ma attenzione a non farne una scusa o un pretesto. Se vogliamo avere un futuro all'altezza delle nostre tradizioni dobbiamo anzitutto pensare al presente e consolidare il presente. Ogni dubbio, ogni obiezione, anche ogni fondata critica nei confronti della società devono per ora essere messi in secondo piano per puntare all'obiettivo comune, quello viene prima e oltre ogni altra cosa per il bene dell'Arezzo e di Arezzo. Attenzione però, in secondo piano non significa assolvere nessuno o giustificare l'ingiustificabile e anzi gli occhi bisogna continuare a tenerli ben aperti, perchè raggiunta quota 44 il futuro dovrà essere chiarito.

 

scritto da: Paolo Galletti, 22/01/2015





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