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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Stefano al Camp Nou di Barcellona
NEWS

Un'iniezione di orgoglio dopo anni di beffe in provincia. E col Pavia rigiochiamola!

L'Arezzo ha scollinato la fatidica quota 40 punti e per la salvezza manca solo la matematica. Un risultato che ha dell'incredibile e che ha portato la tifoseria a provare una sana felicità dopo stagioni di umiliazioni sui campetti della serie D. Bene ha fatto Capuano a porsi subito un altro obiettivo, cioè quello della Coppa Italia, per tenere viva la squadra. E quasi quasi non sarebbe male ripetere la partita contro Maspero: sarebbe una vera finale!



il due aste esposto in curva Minghelli contro il PaviaSe non siamo salvi poco ci manca. Solo l’aritmetica non ce ne dà la certezza, ma a Lumezzane, luogo che continua a regalarci piccole grandi soddisfazioni, l’Arezzo ha pescato il jolly e chiuso la sua personale partita. Il fatto, poi, che l’azione da cui è nato il gol decisivo sia stata di Coppola e il gol vittoria di Montini non fa che confermare che questa squadra è, prima di tutto, un gruppo unito in cui tutti stanno recitando la propria parte e sono nella condizione di rivelarsi utili, se non decisivi. Un aspetto che non fa che inorgoglire allenatore, società e tifoseria. Ed è così che il nostro Arezzo è riuscito a superare, già a nove partite dal traguardo, la fatidica quota 40 punti che, punto più punto meno, da sempre è nel mirino delle squadre che ambiscono alla permanenza in qualsiasi categoria.

Un risultato che ha dell’incredibile e che ci spinge inevitabilmente a provare un bel po’ di sana felicità e di impagabile fierezza. Infatti, non sono mancati apprezzamenti sempre più convinti al mister e ai giocatori. L’abbraccio “circolare” di Capuano alla tifoseria è ricambiato con un trasporto sempre maggiore mentre almeno la formazione tipo è di quelle da recitare a memoria alle prossime generazioni. Non avranno vinto un campionato, è vero, ma in un certo senso hanno fatto pure di più: dopo quattro anni di dimenticatoio, in cui tutti noi siamo stati sbeffeggiati da cugini rivali e umiliati in campetti di provincia, con un sentimento di desolazione mista a rassegnazione, questi ragazzi sono riusciti a farci ritrovare l’entusiasmo e l’orgoglio calpestato e represso nel fondo del nostro animo. Hanno condotto un campionato sempre all’insegna della determinazione, del sudore, del sacrificio. Hanno barcollato più volte, ma, fedeli all’incitamento della tifoseria a “non mollare mai”, non hanno mai mollato. E anche nei momenti più delicati, l’Arezzo è sempre rimasto sopra la soglia dei playout, avvalendosi spesso e volentieri di un rassicurante cuscinetto di punti tra sé e la quintultima.

A Salò per noi inizierà probabilmente un altro campionato: con molta meno pressione e senza quasi nulla da perdere, ma con le ulteriori motivazioni trovate dal mister, che anche in questo frangente dimostra la sua intelligenza e la sua esperienza. Senza porsi un altro obiettivo, questo Arezzo si rilasserebbe inevitabilmente, abbassando la tensione dopo tutti questi mesi di adrenalina e di enorme dispendio mentale.

 

i tifosi amaranto in trasferta a LumezzaneInvece no, appena il mister si è reso conto che questa salvezza non potrà più sfuggirci, ha gettato benzina sul fuoco che arde dentro i nostri guerrieri, puntando dritto al nono posto, che ci consentirebbe di partecipare alla prossima Coppa Italia, quella dei grandi, che ci ha visto per l’ultima volta a un passo dall’eliminare il Milan (quello vero!). Se questo ulteriore tentativo di mantenere tutti sul pezzo pagherà o meno, “lo scopriremo solo vivendo”, ma questa squadra merita fiducia, anche perché l’obiettivo più importante di quest’anno è comunque lì, pronto da esporre come una coppa alzata o una medaglia al valore.

Resta il fatto che il nostro Eziolino si è così immedesimato con noi tifosi da capire che abbiamo davvero bisogno di ulteriori soddisfazioni dopo anni di batoste e che arrivare a giocarsi una partita contro una squadra di A in coppa sarebbe un altro motivo di orgoglio e una festa per il popolo amaranto (anche se di acqua sotto i ponti ne dovrà passare ancora molta). Non sarebbe bello vivacchiare fino a maggio: vogliamo esultare ancora, salutare il mister che corre festante sotto la Sud e che manda baci alla tribuna; vogliamo continuare a vedere una squadra di “maiali inferociti” che non mollano l’osso nemmeno quando l’hanno fatto suo. Ecco perché il nostro campionato non può finire questa settimana.

Anche perché se una certa partita si dovesse rigiocare, tutta la tifoseria vorrebbe che fosse interpretata come una finale, anche solo per zittire quel benpensante presuntuoso che siede sulla panchina pavese e probabilmente non ha visto Arezzo-Bassano di qualche settimana fa, altrimenti saprebbe benissimo che è meglio non provocare una squadra come la nostra! Questo è l’Arezzo che ci piace e che piacerebbe vedere fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata di campionato. Ma per voi, ad ogni modo, gli applausi non mancheranno mai. E ora sotto con la Feralpi, per continuare questa cavalcata trionfale!

 

scritto da: Luca Amorosi, 14/03/2015





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