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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Filippo sul cammello in Egitto
NEWS

Traguardo vicino, energie in rosso. L'Arezzo da battaglia tira il fiato. Ci può stare

Ma se anche la squadra uscisse dalle prime nove posizioni della classifica, c'è qualcuno che si straccerebbe le vesti? Sicuramente no. La stagione quel che doveva dire, nel male e soprattutto nel bene, l'ha già detto. Adesso, a quattro turni dalla fine, l'organico è sgonfio. E i giocatori non sono macchine né stupidi: molti hanno capito che non resteranno. Mollare è un effetto collaterale e fisiologico, in previsione della prossima annata in cui sarà lecito aspettarsi di più



l'Arezzo in flessione nell'ultimo periodoMa se anche l'Arezzo uscisse dalle prime nove posizioni di classifica, c'è qualcuno che si straccerebbe le vesti? Sicuramente no. La stagione quel che doveva dire l'ha detto, nel male e soprattutto nel bene. La squadra ha fatto quel che doveva fare, ha lottato con il coltello tra i denti ogni settimana o quasi. Ha messo in fila risultati importanti. Ha dato filo da torcere perfino alle big del torneo, senza sconti per nessuno. Ha conquistato il pubblico per il cuore e l'applicazione con cui ha interpretato la missione salvezza. Non si è mai fatta risucchiare dentro i play-out. Ha consegnato agli annali giornate piacevoli che hanno segnato una saldatura sorprendente con la piazza. Tutto ciò, oltre che cronaca, è già storia, seppure recente.

E' ovvio che chiudere in bellezza sarebbe il coronamento di un percorso iniziato con una salita ripida e concluso con un dolce declivio. Ma l'Arezzo di quest'anno ha una morfologia tecnica ben precisa, che si fonde con quella psicologica. Senza una preda da azzannare, senza un obiettivo preciso su cui mettere le mani, la squadra si affloscia. I suoi punti di forza vengono meno e le debolezze si fanno più eclatanti. Ce lo siamo ripetuto svariate volte nel corso della stagione ed è inutile ribadirlo di nuovo. La verità è che quest'organico, assemblato nei tempi e nei modi che sappiamo, è stato cambiato più volte in corso d'opera e spremuto fino all'ultima goccia. Adesso che il lieto fine è vicino, le prestazioni stanno perdendo intensità. Non sarà piacevole ma è comprensibile.

E se qualcuno teme ribaltoni clamorosi in classifica, eccede in brutti pensieri. Il Monza rischia un'ulteriore decurtazione di punti che sarebbe fatale. E sotto l'Arezzo c'è una miriade di squadre. Certo, sbracare al punto di collezionare brutte figure in giro per l'Italia sarebbe uno sfregio all'annata, ma bisogna pure essere pragmatici e accontentarsi. Non sarà l'ultimo mese di campionato a spostare giudizi e riflessioni sui pregi e sui difetti di Capuano e della rosa.

 

Capuano si sbraccia davanti alla panchinaPoi è vero che il bel calcio l'abbiamo visto di rado. Ma quest'anno la priorità era la salvezza più delle sovrapposizioni sugli esterni o del gioco manovrato. E gli steccati ideologici vanno saputi mettere da parte: l'impostazione tattica di Capuano ha pagato alla grande. L'Arezzo è sempre stato un monolite, solido e compatto, ordinato e organizzato. Questo ha detto il campo, che notoriamente è giudice unico e incontestabile. Sfruculiare l'allenatore adesso, con la squadra sgonfia nella testa e nelle gambe, è ingeneroso. Anche perché i calciatori non sono macchine e non sono nemmeno stupidi: molti hanno capito che a luglio saranno da un'altra parte e mollare un po' è un effetto collaterale fisiologico. A prescindere dalla professionalità che non è in discussione.

E' pertinente invece attendersi un salto di qualità in vista dell'anno nuovo, quando cambieranno obiettivi e aspettative. Se l'Arezzo dovrà sgomitare per un posto play-off, bisognerà fare gioco, alzare il baricentro e la cifra tecnica del palleggio, migliorare la fase offensiva. Sarà una sfida anche per Capuano, è vero. Ma ci sarà tempo per parlarne. Per ora vediamo di finire noni. E se non succede, amen.

 

scritto da: Andrea Avato, 12/04/2015





Arezzo-Cremonese 0-1 / Intervista a Capuano

Arezzo-Cremonese 0-1
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