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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
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Trestina4 set15Pianese
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L'alfabeto di Ferretti. Aspro, brutale, permaloso... Ma questa sembra la volta buona

Le due ore di conferenza stampa del presidente hanno smosso le acque. E se togliamo la querelle con Zerbini, su cui sarebbe bene sentire entrambe le campane, sono emersi aspetti che sembrano confermare una linea precisa: quella di fare calcio in maniera organizzata e programmata. Certo il carattere dell'uomo non è facile. E non è bello da aretini sentirsi trattare come appestati. Però ha ragione da vendere quando reclama la giusta attenzione per la prima società sportiva della città



Mauro Ferretti, presidente dell'Arezzo dal gennaio 2013Aspro, Brutale, Circostanziato, Deciso, Esplosivo, Furibondo, Graffiante, Irritante, Lucido, Martellante, Nervoso, Offensivo, Permaloso, Querelabile, Ruggente, Sospettoso, Testardo, Urticante, Verace, Zerbinicida.

L'alfabeto di Ferretti dopo la conferenza stampa di mercoledi scorso si arricchisce di aggettivi e la lista non li esaurisce certo tutti. Le parole del massimo dirigente dell'Arezzo hanno scatenato reazioni in città ed anche fuori (vedi procuratore di Matulevicius) eppure da quelle due ore dense di attacchi a testa bassa si possono evincere aspetti che potrebbero, se confermati, far pensare che davvero ci sia la volontà questa volta di fare calcio in maniera organizzata e programmata anche ad Arezzo.

La scelta di investire a La Nave, il programma per la B in due anni, lo sviluppo di un serio settore giovanile, l'idea di lasciare il segno che traspare dalle parole; tutta roba che dalle parti nostre non si era forse mai ascoltata. Certamente il carattere dell'uomo non è facile e quando lui stesso si definisce permaloso e irascibile (per altro prendendo spunto da giudizi espressi su questo sito) si potrebbe anche dire che fa eufemismo. Altrettanto vero che certi passaggi nei quali si fa trasparire l'idea che ci sia quasi un complotto di natura partitica contro di lui sembrano un po' una caccia alle streghe, ma come dargli torto quando parla delle mancanze dell'amministrazione comunale? Come si può non riconoscere che in questa città MAI il Comune ha aiutato la società (non solo ora), sempre con la scusa della scarsa liquidità, problema che però scompare quando si tratta di altre manifestazioni (vedi Icastica)? Come non considerare un po' pretestuosi (magari per rimandare un pagamento in tempi di magra) certi adempimenti e pericolosissima la faccenda della mancanza dell'agibilità che neppure Romizi ha smentito nella conferenza stampa di risposta?

 

Umberto Zerbini e Tomas Locatelli, massimi dirigenti della Football AcademyNemmeno l'imprenditoria locale ha mai brillato per il sostegno alla squadra amaranto e anche questo è un dato storico negli ultimi 30 anni che presenta solo alcune luminose eccezioni. Circa gli attacchi a Zerbini invece poco si può dire, giacché sarebbe necessario ascoltare anche l'altra campana e magari un confronto pubblico tra i due potrebbe chiarire le questioni (in assenza di soluzioni pacifiche che poi sarebbero le benvenute nell'interesse del calcio aretino).

Da queste pagine non si sono risparmiate critiche anche feroci (molte firmate) alla gestione societaria, a certi vuoti che c'erano nell'organigramma, a certe prese di posizione discutibili nei confronti della città. Questa volta Ferretti, in una esternazione che non è esente da appunti e da riserve, prende posizione forte per il futuro della Società e reclama quell'attenzione che sarebbe giusto avesse la prima società sportiva della città e della Provincia e definisce ulteriormente l'organigramma riportando in seno allo staff Lami e Buratti, aretini doc.

Rivedere i toni per lui non credo sia facile (forse è impossibile), cercare lo scontro a tutti i costi rischia di diventare improduttivo ma Ferretti è anche un imprenditore di successo e non credo che abbia fatto la fortuna delle sue aziende andando lancia in resta contro il mondo; probabile che sappia anche valutare quando può e deve farlo e quando invece sia giusto sedersi e trattare. Da tifoso, se mantiene la metà di quel che ha detto mercoledi, mi sento gratificato. Da aretino continuo a chiedergli di cercare il contatto con la gente, quella vera, di avvicinarsi e non tenerci a distanza perché non è bello sentirsi trattare come appestati dal presidente della squadra del cuore. Anche qua siamo gente chiusa e un poco scontrosa, ma ci provi Presidente (o ci riprovi se preferisce). Sono convinto che se scopre gli aretini avrà ancor più soddisfazione nel perseguire i suoi obiettivi sportivi.

 

scritto da: Paolo Galletti, 20/04/2015





Le email del Comune che hanno fatto arrabbiare Ferretti
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