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Ieri tifoso, oggi allenatore a Tegoleto: Dedo, che storia. ''Quante battaglie per l'Arezzo''

Tra pochi giorni è in programma l'amichevole a Badia al Pino, ma per Alfredo Gennaioli sarà un tuffo al cuore. ''Per anni non ho perso una partita dell'Arezzo, né in casa né in trasferta. E mercoledì andrò in panchina con la sciarpa amaranto''. Intervista a un aretino vero, ex portiere di buone doti e adesso alla guida di una squadra che sogna la promozione in prima categoria



Alfredo Gennaioli, ''Dedo'' per gli amiciOggi fa un certo effetto vederlo passeggiare sulla pista di atletica dello stadio comunale di Badia al Pino mentre osserva i lavori di risistemazione del terreno di gioco. Addosso la divisa del Tegoleto, attorno al collo il cronometro e il fischietto da allenatore mentre con il suo collaboratore prepara gli esercizi per l'allenamento che inizierà di lì a poco, quando i suoi ragazzi usciranno dal lavoro o alzeranno la testa dai libri.

Sono passati qualcosa più di dieci anni da quando difendeva la porta della Sansovino allenata all'epoca da un certo Maurizio Sarri e a fine partita correva a informarsi di cosa avesse fatto il suo Arezzo. Alfredo Gennaioli, uno di quei portieri che avrebbe potuto fare strada secondo gli addetti ai lavori, d'altronde non ha mai nascosto il suo amore per i colori amaranto.

 

“Quante battaglie per l'Arezzo” ricorda il “Dedo” (come lo chiamano gli amici e i suoi ragazzi con i quali mercoledì prossimo affronterà in amichevole, per la prima volta in carriera, la formazione amaranto). “Giocherò contro il cuore e la fede calcistica – spiega mister Gennaioli. Ve lo dice un tifoso, una persona come tante che fin quando ha potuto ha seguito le partite dalla curva sia in casa che in trasferta, insieme agli amici e ai ragazzi dei gruppi organizzati. Mercoledì andrò in panchina con la mia sciarpa amaranto perchè sono un tifoso e lo considero un dovere verso la squadra della mia città”.

Intanto però c'è una stagione da preparare perché quest'anno il Tegoleto vuole essere qualcosa più di un protagonista nel torneo di seconda categoria“L'anno scorso abbiamo lottato per la promozione fino all'ultimo. Non credo siano molti i gironi in cui con 65 punti una squadra non riesce a vincere il campionato – prosegue Gennaioli. A noi purtroppo è successo questo. Quest'anno abbiamo mantenuto un'ossatura importante perché vogliamo vincere ed essere protagonisti anche in Coppa. Sono arrivati giocatori importanti e dalla Juniores sono stati promossi in prima squadra alcuni giovani molto interessanti. Daremo il massimo per essere nelle prime posizioni anche se ci sono avversarie ben attrezzate come Bettole, Montagnano, Pienza e Santa Firmina”.

 

lavori in corso al campo di Badia al PinoDopo una vita a difendere le porte nei campi della provincia di Arezzo e non solo, ecco la scelta di diventare allenatore partendo ovviamente dal basso, in quelle categorie dove non si parla di stipendi ma di rimborsi spese e che difficilmente vantano più di uno o due zeri. “Qui siamo tutti accomunati dalla passione per il calcio – spiega Alfredo. La differenza in queste categorie la fanno soprattutto la fame e la passione, non certo i soldi. A volte è già tanto riuscire ad avere un rimborso per la benzina”.

 

La carriera di allenatore per mister Gennaioli è iniziata meno di cinque anni fa a Viciomaggio, seguita dall'esperienza formativa a Monte San Savino in Promozione quando la società savinese si preparava a ripartire dopo la gestione Volpi-Perez. Con gli arancioblu fu tra gli autori di una partenza sorprendente: cinque vittorie in altrettante partite. Arrivò poi una serie negativa che gli costò l'esonero. Le cose non migliorarono e così dopo poche giornate eccolo tornare alla guida della prima squadra, come motivatore prima ancora che come mister. Alla guida di una rosa sempre più giovane mancò di un soffio la permanenza in categoria complice anche un pesante -6 in classifica. Dalla scorsa estate è l'allenatore del Tegoleto. “Adesso posso dire di sentirmi a casa. Credo di aver trovato una delle realtà più solide nel panorama del calcio dilettantistico aretino” racconta mister Gennaioli.

L'obiettivo per l'immediato futuro è quindi già fissato, ma nel cassetto c'è ovviamente qualcosa di più. “Il sogno che culla ogni allenatore è migliorarsi sempre. Io lo dico anche da tifoso: un giorno mi piacerebbe sedere sulla panchina dell'Arezzo”.

 

scritto da: Matteo Marzotti, 21/08/2015





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