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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Francesca a Barcellona
NEWS

Tribunali, scandali, ricorsi, bufale di mercato. Finalmente torna il calcio giocato (forse)

Si avvicina il debutto di lunedì a Santarcangelo di Romagna e per i tifosi veri è un sollievo. Sarebbe dura resistere ancora in mezzo a sentenze di processi, incertezze sui gironi e sui calendari, voci incontrollate su esoneri e ritorni in panchina, messaggi trasversali inquietanti. L'Italia non è un paese normale nemmeno nello sport. Quindi noi non possiamo che fare quadrato intorno all'Arezzo



si avvicina il fischio d'inizio del campionatoEra ora; ci siamo quasi. Forse tra poco potremo cominciare a parlare di calcio giocato e di punti veri, di classifica e dei tanti derby che ci aspettano in questa stagione. Ci separano ormai pochi giorni dall’esordio atteso e (tanto per cambiare) tribolato di Sant'Arcangelo di Romagna, sempre che le decisioni del Collegio di Garanzia de Coni convocato per oggi non rivoluzionino di nuovo tutto, imponendo per conseguenza l’inevitabile rinvio dell’inizio del campionato.

 

Sicuramente se qualcuno osserva dall’estero le vicende del calcio nostrano non può che concludere che anche in questo settore siamo lontanissimi dall’essere un paese normale. Infatti non credo possa essere definita come una cosa logica, normale, sensata, la decisione di ammettere ad una categoria superiore una squadra a 7 giorni dall’inizio del campionato (vale anche per quanto accaduto a nostro favore un anno fa) né tantomeno retrocedere tra i dilettanti una società sempre ad una settimana dal via. Il danno economico che quest’ultimo provvedimento provocherà sui conti di Torres e Vigor Lamezia potrebbe essere letale per la sopravvivenza stessa delle due società e certamente non aiuta chi potrebbe avere intenzione di investire nel calcio in maniera limpida e corretta, mentre apre varchi ad operazioni e personaggi opachi o limitrofi ad ambienti poco raccomandabili (chi vuole si vada a leggere la vicenda del Brindisi Calcio, nostro avversario negli anni 70, destinato a scomparire dalla geografia del pallone).

 

Defendi insieme al Ds CiardulloAd aggiungere confusione ad un quadro che già gli organi preposti si danno da fare per rendere intricato e a tratti nebuloso, ci s’è messa la “bufala” di fine agosto con la notizia sparata su un sito web del presunto esonero di mister Capuano. L’ansia si è per la verità dissolta nel giro di un paio d’ore, auspici prima la smentita verbale di Ciardullo poi la presa di posizione ufficiale del presidente Ferretti. Resta la sensazione sgradevole di quanto accaduto, posto che chi ha redatto la notizia non può certo essersela inventata di sana pianta e dunque da qualche parte la soffiata deve essergli arrivata. Magari prima di pubblicare sarebbe buona regola verificare, ma il condizionale è d’obbligo e la caccia al titolo non una novità, sempre che poi invece dietro non ci sia altro ancora come la volontà di far venir fuori la notizia per danneggiare sia l’immagine del tecnico che quella della società. L’aria che si respira intorno all’Arezzo è in effetti almeno strana. Amichevoli che saltano perché stiamo sulle scatole a presidenti di altri club, questori che paventano cataclismi in partite nelle quali storicamente non è mai accaduto niente (con quelli d’oltre Trasimeno c’è fiera rivalità che non è mai trascesa però oltre sfottò e cori anche feroci ma innocui) facendo perdere incassi buoni, voci sulla vendita del club, polemiche striscianti e messaggi trasversali come quello di lunedi mattina. Nessuna teoria del complotto, per amor di dio, ma spiacevoli episodi che gettano veleno gratuito nell’ambiente.

 

A noi che amiamo questa città, questa squadra, compete ora più che mai l’obbligo di fare quadrato intorno a Capuano ed ai suoi ragazzi per sostenerli in una stagione difficile ed affascinante per le tante sfide ritrovate. A loro l’onere e l’onore di renderci orgogliosi del loro stare in campo, non solo con i risultati (che ci vogliono, eccome!!) ma anche con il cuore e la voglia, la grinta e l’orgoglio di indossare la maglia amaranto. Lunedi (forse...) si comincia a soffrire, a tifare, a sognare. Era ora.

 

scritto da: Paolo Galletti, 03/09/2015





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