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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Giada e Ilaria in trasferta a Terni
NEWS

Episodi che non girano, il calcio vero, come sfruttare il rombo, l'arbitro anglosassone

Altri due pali contro il Pisa: e fanno quattro in totale, sommando i due colpiti contro L'Aquila. L'Arezzo finora ha raccolto meno di quanto seminato, ma il progetto tecnico c'è e si vede. Non a caso Capuano ha tenuto in campo il 4-3-1-2 fino alla fine, anche dopo il pareggio dei nerazzurri. Peccato per un primo tempo troppo frenetico, in cui sono stati bypassati Capece e Tremolada. Meglio la ripresa con le ripartenze. E adesso Savona sarà un bell'esame



il palo di Defendi a portiere battuto1. Altri due pali. E fanno quattro in due partite al Comunale. Gli episodi certo non stanno dando una grande mano all'Arezzo, zavorrato nel rendimento interno da alcuni errori individuali e una certa dose di sfiga. Poi ci sono quelli che “nel calcio fortuna e sfortuna non esistono”, ma evidentemente non hanno visto la traiettoria del tiro di Defendi e la carambola conseguente con il legno della porta. Le leggi della fisica potrebbero essere rivisitate.

2. Arezzo-Pisa non ha tradito le attese. Combattuta, emozionante, ben giocata, con diversi elementi di qualità in campo. Finalmente dentro lo stadio è tornato un po' di calcio vero. L'anno scorso pure c'erano stati giorni di spettacolo appagante, ma ieri è andato in onda un film diverso. Chi c'era (1.681 paganti più un migliaio di abbonati) avrà apprezzato. Chi non c'era si è perso qualcosa.

3. Amaranto contro nerazzurri mancava da una dozzina d'anni. Nel 2003 al Comunale finì 1-1 con due rigori segnati (da Gelsi e Ambrosi). Il copione non è cambiato e statisticamente è una notizia. Una curiosità sul penalty dell'Arezzo: c'è la foto della gallery che mostra Capece, Tremolada e Defendi parlottare prima dell'esecuzione, quasi che volessero tirare tutti e tre. Capece per fortuna ha messo tutti d'accordo e la freddezza con cui ha guardato il portiere fino all'ultimo è dote rara. Dicesi specialista.

4. All'Arezzo l'amaro in bocca resta per i pali di cui sopra. Non siamo ai livelli della sconfitta contro L'Aquila, ma quasi. Peccato per un primo tempo gestito con eccessiva frenesia: il vantaggio dopo 5 minuti doveva stimolare la voglia di fraseggio, invece ha iniettato fretta nelle vene. Troppi palloni scaraventati in avanti, Defendi e Bentancourt costretti a macinare chilometri spesso a vuoto, Capece e Tremolada costantemente bypassati. Il 4-3-1-2 interpretato a quel modo diventa sterile e difatti Capuano predicava maggior calma dalla panchina. Le cose sono migliorate nella ripresa: con il Pisa più lungo, si sono aperti spazi. E in ripartenza l'Arezzo ha fatto vedere le cose migliori: un paio di palle rubate e ribaltate, anche se non concretizzate nel modo giusto, altre situazioni di pericolo potenziale, il palo di Defendi. Come cifra complessiva di gioco e qualità di palleggio, contro L'Aquila era andata meglio. Ma dipende anche dagli avversari.

 

Ricci pareggia su rigore davanti ai tifosi pisani5. Il Pisa ha pagato l'assenza di una vera punta davanti. Montella e Starita, l'ha detto anche Gattuso, sono più esterni che attaccanti veri. I nerazzurri comunque hanno confermato di essere squadra attrezzata, anche sul piano tattico: costante la ricerca delle corsie laterali per approfittare del vantaggio numerico sulla mediana amaranto, schierata a tre. Continuo anche il possesso palla, però sterile e poco incisivo. Menzione per Ricci, mediano-regista di scuola Roma che ha segnato e giocato un partitone. Lui e Carlini sono stati i più bravi.

6. A proposito di Carlini. Fino ad oggi è stato il più continuo e il più arrembante, al punto che nessuno lo metterebbe più a fare il braccetto della retroguardia a tre, forse nemmeno Capuano. Da quarto a destra va come un treno: ha senso dell'anticipo, corsa, tempo d'inserimento, brillantezza e pure un cross discreto. Ormai è un beniamino.

7. Di quest'Arezzo ardimentoso e bistrattato dagli episodi, piace l'atteggiamento. Ed è indicativo che Capuano non abbia modificato assetto nemmeno dopo il pari del Pisa, quando la botta poteva creare danni. Invece l'allenatore ha scelto di conservare il 4-3-1-2, tenendo dentro il tridente fino alla fine. La squadra finora ha raccolto meno di quanto seminato, ma il progetto tecnico c'è e si vede. Savona sarà un bell'esame.

8. Panariello-Monaco sono una bella coppia. Bentancourt è molto bravo nell'aggredire lo spazio, deve acquisire cattiveria nei sedici metri. Capece e Tremolada vanno sfruttati di più. Defendi sta crescendo, ha intuizioni da altra categoria. E Gambadori è sempre Gambadori: a 34 anni va come un ragazzino.

9. Due parole sull'arbitro, evocato a più riprese a fine gara. Per Gattuso ha diretto bene, per Capuano è stato irriguardoso. Per noi ha fatto una buona gara. L'unico dubbio, non da poco, riguarda il fallo di Mannini su Carlini: ci stava il rosso, è uscito il giallo. Ammoniti e non espulsi anche Golubovic e Sperotto per i due falli da rigore, molto simili nella dinamica. Né Feola né Peralta, stesi in area, erano in possesso del pallone e quindi decisione corretta. Nel complesso Di Ruberto ne ha cartellinati otto (quattro per parte), ha usato lo stesso metro che potremmo definire anglosassone e ha tenuto in pugno una partita difficilissima. Ne abbiamo viste ben di peggio.

 

scritto da: Andrea Avato, 27/09/2015





Arezzo-Pisa 1-1, intervista a Capuano

Arezzo-Pisa 1-1
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