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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Sangiovannese4 set15Ostiamare
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Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Paolo a Londra davanti allo stadio dei Gunners
NEWS

Arezzo-Sperotto, la battaglia del silenzio. Le parti non conciliano, si profila controversia legale

Nessun comunicato ufficiale da parte della società sul caso WhatsApp e nessuna presa di posizione del calciatore e del suo entourage: sembra il chiaro segnale di un muro contro muro che potrebbe arrivare fino ai tribunali sportivi. Con un risvolto tecnico importante: la lista ufficiale non potrà essere modificata e resterà con 23 elementi fino a gennaio, quando riaprirà la campagna trasferimenti



Sperotto in azione durante un'amichevole estivaSperotto non si è allenato neanche oggi. Da parte del giocatore e del suo entourage nemmeno una parola di commento su tutto quello che è accaduto nei giorni scorsi, così come da parte dell'Arezzo: dopo le frasi forti di Capuano al termine della partita con la Carrarese e i commenti informali di domenica, quando il nome del colpevole è saltato fuori, è cominciata la battaglia del silenzio.

La società non ha ancora comunicato nulla di ufficiale sul caso WhatsApp. Né ci sono state prese di posizione da parte di Sperotto. Il che lascia presupporre che si andrà per vie legali e nessuna delle due parti vuole prestare il fianco alle contromosse avversarie, specie se si finirà davanti a un tribunale sportivo.

 

L'unica certezza è che da ieri, giorno in cui la squadra ha ripreso a lavorare, Sperotto non è più aggregato al gruppo. Cosa succederà adesso? La linea di Capuano e dell'Arezzo non è mutata: intransigenza totale. L'episodio della registrazione e della superficialità con cui il file è stato spedito via cellulare ai contatti della rubrica viene considerato grave anche dal punto di vista dell'immagine, sia del tecnico che del club. Per questo, a oggi, non filtra alcun riavvicinamento. E comunque il muro tirato su dai protagonisti del caso è altissimo e sbirciare di là è praticamente impossibile. 

Sperotto, dal canto suo, si trova nella scomoda situazione di chi ha commesso una ragazzata e ne sta pagando conseguenze pesantissime, probabilmente al di là delle sue intenzioni. Fiutando l'aria che tira in questi giorni, è probabile che la vicenda avrà strascichi legali rilevanti.

 

Lo scenario più probabile, per le prossime settimane, è che Sperotto verrà messo fuori dalla lista dei 24. Quindi non potrà più essere utilizzato in gare ufficiali. Come Bergamini, il centrocampista che Capuano ha bocciato in estate e che si sta allenando con il Bologna, club proprietario del suo cartellino. Attenzione però: contrariamente a quello che sembrava in un primo momento, l'Arezzo non potrà rimpiazzare Sperotto. La facoltà di pescare dall'elenco degli svincolati, o di reintrodurre calciatori già tesserati e tenuti fuori lista, è previsto solo nel caso in cui intervenga una risoluzione di contratto, consensuale o per inadempimento. E non è il caso di Sperotto, almeno per adesso, anche se la richiesta di rescissione potrebbe essere avanzata dall'Arezzo. Ma considerando i tempi della giustizia sportiva, chissà quando si arriverebbe a sentenza... Dunque la lista resterà ridotta a 23 elementi fino a gennaio.

 

Leggi la normativa per la compilazione delle liste di 24 calciatori

 

Altro dettaglio importante. Fuori lista non vuol dire fuori rosa. La decisione di non includere (o di escludere) un calciatore dall'elenco dei 24 è squisitamente tecnica e non disciplinare. Il concetto di "fuori rosa" oltretutto è stato superato dall'ultimo accordo collettivo firmato tra Figc, Associazione Calciatori e Lega Pro. Le società non hanno più la possibilità di estromettere un giocatore dallo spogliatoio, farlo allenare in campi e orari diversi rispetto ai compagni o mandarlo a lavorare con le giovanili. Le sanzioni previste dal contratto di lavoro sono: ammonizione scritta; multa o riduzione del compenso; esclusione temporanea dall'attività; risoluzione del contratto.

Per le ultime due voci occorre però una grave e constatata inadempienza contrattuale.

 

Intanto la partita con il Prato si avvicina. E la speranza dell'Arezzo, tutt'ora in silenzio stampa, è che il clamore mediatico suscitato dalla storiaccia nata a Lucignano una settimana fa, piano piano si spenga.

 

scritto da: Andrea Avato, 13/10/2015





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