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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Leo, Fede e Luca a Castiglion della Pescaia
NEWS

Il pagellone di fine anno. Garanzia Bucchi. Crescenzo e Cissé, che scoperte

E' un campionato da 7 quello che sta giocando l'Arezzo. Ma per risalire tra i professionisti, il girone di ritorno dovrà essere da 8 se non di più. Finora voti buoni per Bucchi, Pecorari e Mencarelli. Positivo il rendimento di Raso e Martinez, autori di 6 gol a testa ma tartassati dagli infortuni. Le note più liete però arrivano dagli under



Lorenzo Bucchi, 28 anni, una garanzia tra i paliE’ un campionato da 7 quello che sta giocando l’Arezzo. Una sola squadra davanti, tutte le altre di dietro a rincorrere e la concreta possibilità di conquistare la promozione. Ma per risalire tra i professionisti, il girone di ritorno dovrà essere da 8 se non di più, perché altrimenti c’è il rischio che gli amaranto arrivino a Roma senza vedere il Papa. E non sarebbe una bella cosa. I voti del pagellone di metà annata, quindi, sono coerenti con questa premessa.
DIFESA – Un bel 7 lo merita Lorenzo Bucchi (’83). L’Arezzo ha scelto di non mettere l’under in porta e lui ha dimostrato che è stata una decisione azzeccata. Un paio di indecisioni, sporadiche e saltuarie, non inficiano la valutazione di quello che, di nome e di fatto, è un autentico numero uno per la squadra. Idem dicasi per Marco Pecorari (’77), capitano e leader dello spogliatoio. Senza tormenti fisici, è nettamente una spanna sopra al livello medio della serie D. Con lui di fianco, giocano tutti bene. Ne è una riprova Valerio Pucci (’93), titolare dall’inizio di stagione e ormai punto fermo in difesa. Merito di una guida di livello lì vicino, ma merito pure suo, che in campo tutto sembra fuorché un ragazzino. Mai travolto dalla partita, merita un 7 così come Michele Mencarelli (’85). A sinistra l’Arezzo ha una freccia importantissima per il suo arco, tornata acuminata al punto giusto dopo qualche settimana iniziale di rodaggio. Ma poi è stato un concerto di complimenti per un giocatore che merita la Lega Pro. Sufficiente il rendimento di Matteo Sensi (’88), dapprima esiliato in panca per la regola degli under, poi nella mischia con un po’ di ruggine, impiegato da centrale e da terzino, e pure penalizzato da qualche episodio dubbio, come il rigore a Sansepolcro. Il voto è 6, identico a quello di Davide Macellari (’93), che a destra ha dato un contributo di sostanza senza sfigurare.
Daniele Crescenzo, maggiorenne da una settimanaCENTROCAMPO – Finché era abile e arruolato, Daniele Speranza (’79) ha fatto il suo. Senza lampi, ma con buona continuità e soprattutto con 3 gol, 2 dei quali molto pesanti contro Pontevecchio e Trestina. Voto: 6.5. Sullo stesso piano Stefano Rubechini (’90), jolly utilizzato da esterno, da trequartista e da mediano puro. Magari intermittente nel rendimento, ma autore di 3 segnature provvidenziali, specie quelle che hanno fruttato il pari con Pierantonio e Sporting Terni. Positivo l’avvio di campionato di Matteo Bozzoni (’93), con buone prove da laterale di centrocampo. Difficoltà maggiori da rifinitore e adesso un ruolo da dodicesimo titolare o primo cambio. Voto 6. Non giudicabile Roberto Nofri (’91), che ha segnato un gol ma che ha avuto a disposizione solo pochi spezzoni. Inferiore alle aspettative l’apporto di Domenico Marino (’84): nel suo score un gol e tre giornate di squalifica per un rosso ingenuo che più ingenuo non si può. Un gran bel voto lo prende invece Daniele Crescenzo (’93), vera rivelazione del girone d’andata. Bravo a cucire gioco, a recuperare palla e a inserirsi in attacco, ha segnato un gol ma potevano essere quattro o cinque. Una piacevole scoperta. Voto 7.5. Tutta da seguire la crescita di Matteo Idromela (’94), un 17enne di belle prospettive.
ATTACCO – Insieme a Crescenzo, sul gradino più alto del podio, c’è Salim Cissé (’92). Sbucato dal nulla, ha stupito tutti per la facilità con cui si è calato nel pianeta calcio. La sua storia è nota, il suo rendimento anche, corroborato da 5 gol e un sacco di giocate interessanti. 7.5 pure per lui. Non male, anche se tartassate dagli infortuni, le altre punte. Mario Raso (’82) merita 6.5, perché ha giocato poco, ha steccato clamorosamente la partita con il Pontedera ma alla fine l’ha buttata dentro 6 volte, 4 delle quali sullo 0-0, sbloccando il risultato. Mezzo punto in più per Horacio Martinez (’87), a bersaglio in 6 occasioni, 2 sullo 0-0 e con 2 rigori guadagnati. La combattività e la generosità ne hanno fatto un elemento indispensabile anche in condizioni fisiche imperfette. Sotto il 6 Demiro Pozzebon (’88), che non è riuscito a sfruttare le occasioni avute a disposizione.

scritto da: Andrea Avato, 30/12/2011





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: il ferro, il 30/12/2011 alle 11:14

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.....sotto il 6.....va beh, è natale....ma scrivere 4 fa proprio così paura???chi ha paura non va alla guerra.....

Commento 2 - Inviato da: Andrea Avato, il 30/12/2011 alle 11:18

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A chi lo daresti 4?

Commento 3 - Inviato da: Andrea Avato, il 30/12/2011 alle 11:19

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Ah, Pozzebon. In effetti sì, ci sta.

Commento 4 - Inviato da: el lagarto, il 30/12/2011 alle 21:22

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Uno come pozzebon deve giocare sempre per prendere fiducia  purtroppo con l'A rezzo non è stato possibile (Cisse)?... Se avrà questa opportunità potrebbe tornare più forte di prima, il fisico è ok.

Commento 5 - Inviato da: Amaranta, il 30/12/2011 alle 21:42

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Anche io sono convinta che Pozzebon si è parecchio demoralizzato non potendo giocare con continuita'. Sono sicura che alla Sansovino riuscira' a dare il meglio di se'.

 

Commento 6 - Inviato da: el lagarto, il 30/12/2011 alle 21:50

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Tutti i ragazzi che giocano con l'arezzo lo fanno con il cuore, alcuni sentono la pressione più di altri e non riescono a giocare tranquilli, altri dalla pressione vengono caricati e rendono di più

Commento 7 - Inviato da: Giulio Cirinei, il 31/12/2011 alle 10:23

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Pozzebon...
Io ricordo stagioni intere giocate a livelli ridicoli dagli stessi giocatori che tutti ricorderemo come i migliori della storia del calcio... quindi prima di "buttare giù dalle mura" un giocatore dopo mezza stagione ci penserei... soprattutto tenendo conto che la fortuna non ha proprio voluto aiutarlo in nessun modo qua ad Arezzo 

Commento 8 - Inviato da: el lagarto, il 01/01/2012 alle 17:59

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alcuni giocatori quando cambiano squadra riescono a fare cose impensabili, quando sentono la fiducia totale di tutto l'ambiente. Ho visto giocatori che in allenamento erano fenomeni e nessuno riusciva a spiegarsi come mai in campo erano dei brocchi inguardabili. Questi sono i misteri del calcio. Di contro ce ne sono altri bravissimi che per vari motivi hanno smesso di giocare perchè non hanno mai avuto alcuna opportunità.