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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

Lupa Roma, un inizio di stagione orribile. Poi la risalita con Maurizi. Ma i numeri restano pessimi

Un pareggio e otto sconfitte nelle prime nove giornate, le dimissioni di Cucciari, il cambio di panchina: la squadra laziale ha cominciato col piede sbagliato la stagione, tant'è che ha ancora peggior difesa e secondo peggior attacco del girone. Con l'arrivo del nuovo tecnico però c'è stata un'inversione di rotta e nelle ultime due gare sono stati conquistati 4 punti. In rosa elementi esperti come D'Agostino, Tajarol e Tulli



Pasqualoni esulta dopo il gol alla CarrareseDopo il buon pareggio ottenuto a Siena, l’Arezzo cerca di sfatare il “tabù” del Comunale, affrontando la Lupa Roma in una partita importante in chiave salvezza, visto che i laziali al momento seguono gli amaranto in classifica con soli 5 punti.

La squadra del presidente Alberto Cerrai, imprenditore nel ramo informatico e della videosorveglianza, reduce dal tredicesimo posto dell’anno scorso, aveva iniziato la stagione con Alessandro Cucciari in panchina. Il mister, ex centrocampista di Perugia, Ternana e Samp, era stato il nocchiero della storica promozione in Lega Pro della società, bissata dalla tranquilla salvezza ottenuta nella passata stagione. L’inizio di questo campionato però è stato da incubo: un pareggio (con il Prato) e ben otto sconfitte, che hanno portato Cucciari a rassegnare le proprie dimissioni dopo la partita persa con il Tuttocuoio. Al suo posto è stato chiamato Agenore Maurizi, nel 2014/15 ad Ischia, a fine anni ‘90 campione d’Italia di calcio a 5 prima alla guida della Lazio e poi del Genzano.

Il nuovo allenatore ha cercato di riportare ordine tattico, reimpostando la squadra con il 4-3-1-2, modulo che durante la partita può trasformarsi in un più offensivo 4-3-3, quando Cerrai si allarga sull’esterno.

 

In porta ci sarà Mangiapelo, proprietà Frosinone, la stagione scorsa a Grosseto, dove nel girone di ritorno ha fatto da dodicesimo al “nostro” Baiocco. Gli fa da vice Di Mario, titolare nella sfida con il Rimini.

La linea difensiva dovrebbe presentare a destra Pasqualoni, classe ’94, cresciuto nelle giovanili della società, autore domenica scorsa del momentaneo vantaggio contro la Carrarese, con a sinistra Celli, altro ’94, sempre titolare in questo inizio stagione, prelevato giovanissimo dal florido vivaio della Tor Tre Teste. La coppia centrale probabilmente sarà formata da Fabbro, esperto difensore classe ’81, protagonista della sfortunata autorete che ha permesso alla Carrarese di pareggiare la partita domenica scorsa, e Sfanò, prelevato dal Colleferro, eccellenza laziale, autore del gol vittoria, unica per il momento, a Santarcangelo. Le possibili alternative nel reparto sono rappresentate da Silvagni, classe ’95 ex primavera della Lazio, e Cane, ex Messina e Barletta, titolare ad inizio stagione prima dell’arrivo di Fabbro.

 

Agenore Maurizi, allenatore della Lupa RomaA centrocampo sarà assente per squalifica Quadri, esperto mediano ex Barletta e Catanzaro, quindi potrebbe essere rilanciato dal primo minuto Gaetano D’Agostino. Giocatore dal talento mai completamente espresso, abile sui calci piazzati, in A con le maglie di Udinese, Fiorentina e Siena, 5 presenze in Nazionale, è arrivato alla Lupa dopo una stagione vissuta a metà tra Andria e Benevento. Dovrebbero affiancarlo Malaccari, tesserato nelle ultime settimane, lo scorso anno alla Paganese, e Cristiano, anche lui approdato a Roma a stagione iniziata, classe ’84, nelle ultime stagioni in B con le maglie di Varese, Ascoli e Albinoleffe, giocatore con un discreto fiuto del gol, in rete all’esordio con la Spal. Potrebbero trovare spazio nell’arco dei 90 minuti Santarelli, in gol nella sfida col Pontedera, scuola Lazio, alla terza stagione con la maglia della Lupa, e Manuel Ricci, alle prese però con un piccolo fastidio muscolare, classe ’90, ex Reggiana e Salernitana, che può essere utilizzato anche in posizione più avanzata.

Tra le linee agirà il capitano Lorenzo Cerrai, mancino alla sesta stagione con la maglia della Lupa, figlio del Presidente della società Alberto, oro alle recenti Universiadi svoltesi in Corea del Sud, giocatore tecnicamente bravo ed abile anche quando si allarga per giocare sull’esterno.

In attacco certo del posto sarà Stefano Tajarol, navigato attaccante, ancora all’asciutto in questa stagione, lottatore nato nonostante un fisico tutt’altro che possente, che non sembra nella sua migliore annata. Sarà affiancato molto probabilmente da Alessandro Tulli, in rete contro la Pistoiese, classe ’82, in B con Lecce e Piacenza, prima punta abile nel gioco aereo, che in carriera non ha mai avuto un gran feeling con la porta avversaria. Prima alternativa è Leccese, argentino classe ’82, rientrato domenica dopo un fastidioso infortunio, capocannoniere dei laziali con due reti (Rimini e Prato). Sicuramente non sarà della partita David Di Michele, 40 anni a gennaio, oltre 600 gare e 120 reti nei campionati professionistici, in gol contro il Pontedera, che pare abbia deciso anzitempo di appendere le scarpe al chiodo per intraprendere la carriera da dirigente.

 

Formazione esperta, da temere in special modo sulle palle inattive, la Lupa arriva ad Arezzo nel suo momento migliore, dopo aver ottenuto 4 punti in due gare grazie alla vittoria di Santarcangelo e al pareggio interno con la Carrarese, frutto del cambio in panchina che ha influito positivamente sull’andamento della squadra.

Nelle ultime uscite la compagine di Maurizi in difesa è apparsa più quadrata, in generale ha concesso poco agli avversari e l’atteggiamento in campo è apparso per nulla rinunciatario anche dopo che la squadra si è ritrovata in vantaggio.

Aver abbandonato l’ultima posizione ha giovato all’umore dei laziali, ma se prendiamo l’andamento generale in campionato della squadra, i numeri sono nettamente peggiori: con 26 reti è la difesa più perforata e l’attacco, con la miseria di 8 goal, è il penultimo dell’intero girone.

Quella con i laziali, in campionato, è sfida inedita ed è da affrontare con le dovute cautele per non incorrere negli stessi errori commessi contro la Lucchese. L'Arezzo deve vincere assolutamente per la classifica, visto l’esiguo vantaggio sui play-out, per i tifosi e soprattutto per scrollarsi definitivamente di dosso le scorie di un inizio stagione al di sotto della aspettative.

 

scritto da: Mauro Guerri, 27/11/2015





Lo sfogo di Maurizi nella sala stampa di Ischia

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