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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Ecaterina di Bucarest
NEWS

Tutto un altro Arezzo, ma con il solito epilogo. Squadra viva circondata dall'incertezza generale

Sembrava una domenica diversa: gli amaranto avevano affrontato la Spal, rullo compressore in trasferta, con personalità, ritmo e senza timori reverenziali, guidati da un Tremolada d'altra categoria e con un Bentancourt rinato. Invece la vittoria è sfumata di nuovo in extremis e la rasoiata di Cellini al 95' rischia di lasciare strascichi pesanti. Anche perché tutt'intorno a Capuano, tra punti interrogativi sul mercato e nodi da sciogliere sul futuro della società, manca chiarezza. E tocca a Ferretti farsi sentire



scoramento amaranto dopo il 3-3 contro la SpalDi sicuro l’epilogo di Arezzo-Spal è destinato ad allargare il partito di coloro che pensano che questa sia un’annata maledetta. Anche perché stavolta sembrava davvero che potesse finire in maniera differente. Ed invece il finale ha riservato l’ennesima frustrazione, l’ennesima delusione. La rasoiata di Cellini al 95’ è di quelle che rischiano di lasciare ferite profonde. Nell’animo oltre che nella classifica. Soprattutto perché fino al recupero fatale, l’Arezzo era stato tutto quello che non era riuscito ad essere, o solo a sprazzi, nelle precedenti quattordici giornate. Novanta minuti di personalità, forza mentale, giocate di qualità. Ha affrontato la capolista, rullo compressore in trasferta, senza timori reverenziali.

 

Il decimo pareggio stagionale, record assoluto, fa più male degli altri. Perché se rimonti due volte lo svantaggio alla squadra più forte del campionato, ribalti il risultato, segni tre gol, ma poi non vinci, il contraccolpo rischia di essere pesante. Se una prestazione del genere non basta diventa difficile guardare in prospettiva con serenità e fiducia.

E così sono sette le rimonte subite in campionato con l’astinenza da vittoria che si allunga e i numeri casalinghi che restano impietosi. Un solo successo al Comunale, lontano ormai due mesi (17 ottobre, 1-0 al Prato).

 

Tempo per recriminare non c’è. Bisogna ripartire. Perché il campionato è ancora lungo. E l’Arezzo deve farlo aggrappandosi al suo giocatore di maggior qualità, Luca Tremolada. In questo momento l’uomo che può fare la differenza in positivo. Contro la Spal ha disputato una gara totale. Schierato mezz'ala con licenza di agire a tutto campo, ha sciorinato una prestazione da altra categoria. Due gol e l’assist per l’1-1. Difficile chiedergli di più. Una crescita esponenziale dopo un avvio stentato. L’Arezzo non può prescindere dalle sue giocate.
E poi c’è Bentancourt. Il gol di Pistoia è stato come un'Epifania. Adesso sembra un altro giocatore. La deviazione sotto porta contro la Spal è da attaccante vero. Ha trovato convinzione nei propri mezzi.

 

A fine gara Capuano ha sciolto nelle lacrime la tensione nervosa vissuta a metà tra panchina e tribuna (espulso nell’intervallo, ha seguito la ripresa in mezzo ai tifosi). Prima di essere colto da un leggero malore. Lui, combattente per natura, sembra sopraffatto dagli eventi negativi. Già in settimana l’umore dell’allenatore non era dei migliori, tra punti interrogativi sul mercato e nodi da sciogliere per il futuro societario. Entro il 31 dicembre c’è da presentare il bilancio e ricapitalizzare. Tocca a Ferretti fare chiarezza su ogni fronte.

In campo l’Arezzo ha dimostrato di essere vivo. Nonostante tutto. E’ il senso di incertezza generale che preoccupa.

 

scritto da: Andrea Lorentini, 14/12/2015





Arezzo-Spal, Capuano in tribuna dopo l'espulsione

Arezzo-Spal 3-3
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