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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Gabriele in visita a Petra - Giordania
NEWS

L'anno X dell'Arezzo: una partita su due è finita in pareggio. Dal 2016 la piazza vuole di più

Si chiudono dodici mesi caratterizzati da una pareggite evidente: 17 volte su 35 la squadra non ha vinto né perso e con questa media punti la salvezza a maggio diventa un obiettivo complicato da raggiungere. Ma da noi un trend del genere non è una novità: con Tognon, Riccomini e all'inizio degli anni '90 accadeva la stessa cosa. Adesso però il pubblico pretende un cambio di marcia da Ferretti e da Capuano, che dovranno gestire un mercato incisivo e una rosa (speriamo) rinforzata



pareggite acuta per l'Arezzo nel 2015Ci sono molti modi di intendere l’espressione “anno X”. Si può pensare ad un anno con l’incognita, può trattarsi di un anno ben preciso, individuato affinché avvenga una cosa considerata decisiva o importante, può essere pensato come l’anno della svolta; per l’Arezzo il 2015 è stato anno X soprattutto per i pareggi. Nell’anno solare la squadra amaranto ha disputato 35 partite vincendone 8, perdendone 10 e pareggiandone ben 17, praticamente la metà (il 48,5% per i pignoli). Dall’8 marzo in poi, giorno della discussa partita con il Pavia (anche lì un pareggio all’ultimo minuto, una maledizione che ci perseguita…), la percentuale sale ancora dato che su 26 incontri i nulli ammontano a 17 contro 6 sconfitte e sole tre vittorie (con il Monza, con la corsa sfrenata di Capuano sotto la MInghelli e quest’anno Tuttocuoio e Prato).

 

Non che la “pareggite” sia una malattia rara da queste parti. I più anzianotti come me ricordano ancora l’incredibile annata 1969-70 con Omero Tognon in panchina e 24 pareggi su 38 partite (serie B per altro), ma la cosa si è ripetuta anche negli anni '80 con i 21 su 38 di mister Riccomini nel torneo 1986-87 e poi ancora per un intero triennio: 1988-89 (16 su 34), 1989-90 (17 su 34) e 1990-91 (17 su 34). Erano però campionati nei quali la vittoria valeva due punti ed un risultato di parità aveva un peso differente; non a caso si usava l’espressione “divisione della posta in palio”, una frase che si sente a volte anche oggi ma che non è esatta a rigor di numeri dato che oggi il pari vale il 33,3% del risultato pieno.

 

il rigore di Capece contro il Prato, ultima vittoria amaranto datata 17 ottobreL’introduzione della regola dei tre punti per la vittoria ha cambiato in maniera sostanziale il modo di interpretare la classifica e le partite. Basti pensare che prima si considerava che con la media di un punto a gara la salvezza era praticamente certa in ogni categoria, mentre adesso la media punti a gara deve essere almeno di 1,32 (supponendo la salvezza a quota 45). L’Arezzo di quest’anno viaggia per ora sotto media con 1,06 punti a partita che, proiettati in termini di rendiconto finale darebbero 36 punti. Troppo pochi per non rischiare. Da qui la necessità assoluta di cominciare bene il nuovo anno cercando di lasciarsi alle spalle le incertezze e le paure, i dubbi e tensioni di questo 2015. Dobbiamo cominciare a vincere e la squadra ne ha le potenzialità e la possibilità, l’ha dimostrato nell’ultimo mese con una crescita significativa che non è stata premiata in termini di classifica anche per una buona dose di oggettiva sfortuna.

 

Il doppio turno casalingo con il quale si va a cominciare l’anno nuovo sembra disegnato apposta per segnare un cambiamento importante; se ci mettiamo anche le dichiarazioni di Ferretti nell’ultimo comunicato del 19 dicembre, che lasciano presagire un rafforzamento della società ed un rilancio delle ambizioni, possiamo coltivare la speranza che si possa passare dall’anno della X come pareggio all’anno X come stagione della svolta. Certamente le parole (e nemmeno le statistiche) non bastano ed occorrono i fatti. Li aspettiamo da Capuano e dai suoi ragazzi sul terreno di gioco e dal presidente Ferretti (a proposito, le foto nella cena post natalizia lo mostrano in buona forma e questo ci rallegra) fin dal sostegno ad un mercato di gennaio che sia davvero di prospettiva e non solo di mera riparazione; le prime indiscrezioni sono incoraggianti anche in tema di rinnovi contrattuali. L’anno che sta arrivando, tra un anno finirà; un grande Arezzo starà arrivando? Sarebbe una novità (graditissima).

 

scritto da: Paolo Galletti, 31/12/2015





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