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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Alessandro e Riccardo a Parigi
NEWS

Riconoscenza, programmazione, trasferta a L'Aquila: per l'Arezzo sono giorni di fuoco

Dal caso Monaco alle strategie di mercato, dalle sirene che cantano alla necessità di costruire il domani: è un periodo intenso per la società amaranto, alle prese con le trattative per la campagna acquisti e cessioni. Ma la squadra non può mollare e anzi deve allungare il momento positivo: 8 gol segnati nelle ultime quattro partite, due vittorie di fila e piglio autorevole. Oggi servono conferme



una bella immagine della curva MinghelliSiamo a gennaio e quindi, come di consueto, il calcio giocato s’intreccia con il mercato invernale, perciò, prima di parlare delle speranze per la partita odierna, sembra doveroso spendere due righe per commentare la vicenda relativa a Monaco e, di riflesso, ai giocatori del nostro amato Arezzo.

 

La riconoscenza è ormai merce rara nel mondo del calcio e poco importa se solo qualche mese fa era stato il difensore in carne e ossa a bussare alle porte dell’Us Arezzo per chiedere di essere messo alla prova: ora lo vuole mezza penisola e non sembra esserci modo per trattenerlo. Ed è ora che i nodi vengono al pettine; sì, perché il compito di una società calcistica dovrebbe essere anche quello di preservare in primis i propri interessi, anche solo per fare cassa, investendo in quei giocatori che hanno maggiori margini di crescita. Invece quello che succede con Monaco e che ci auguriamo non accada con altri della rosa è di vederli partire senza ricavarci nulla o doverci accontentare delle briciole pur di non rimanere a bocca asciutta. Già la stagione scorsa parlavamo di quanto è importante avere dei giocatori di proprietà per non ritrovarci con un pugno di mosche a fine stagione. Quest’anno più che mai, dato che abbiamo giocatori molto più giovani e, di conseguenza, di maggior prospettiva. Errare è umano, ma perseverare è diabolico: urge trovare il modo di rinnovare i contratti di quei giocatori ritenuti funzionali al progetto. Trovarsi a giugno con un esodo di massa sarebbe il colpo di grazia alla tanto sbandierata programmazione.

 

Per quanto riguarda il caso specifico, abbiamo visto tutti le capacità del giocatore, ma l’Arezzo ha dimostrato di poter scendere in campo e giocarsela anche senza di lui. Monaco, insomma, è utile, anzi utilissimo, ma non indispensabile, a patto che dal mercato, in caso di partenza, arrivi un difensore che possa garantire affidabilità. La decisione non può che spettare alla società, fermo restando che sembrano poche le possibilità di trattenerlo in amaranto. Per cui, che sia meglio lasciarlo andare ora e prenderci qualcosa? A chi conviene trattenerlo controvoglia e magari metterlo fuori rosa?

 

il gol del 3-1 di Tremolada al SantarcangeloGrazie al cielo c’è il campo a distrarci da questi fastidiosi pensieri. È domenica e c’è solo da pensare a giocare e continuare la serie utile. Queste due vittorie consecutive sono state ossigeno puro, ma non possiamo certo considerarci fuori pericolo ancora, anche perché siamo solo alla seconda giornata di ritorno. A L’Aquila c’è da lottare per vendicare l’amarissima sconfitta dell’andata, origine di quasi tutti i mali che hanno caratterizzato la prima parte di stagione. In trasferta non abbiamo mai perso e questo depone a nostro favore. Inoltre, la squadra sembra aver trovato la famosa quadratura del cerchio e il giusto equilibrio per rischiare poco senza per questo essere completamente inoffensiva: lo dimostrano i gol all'attivo nelle ultime giornate (dalla partita con la Spal 8 gol segnati contro gli 11 di tutte le partite precedenti!), soprattutto se confrontati con quelli subiti (4 gol, di cui tre contro la capolista).

 

Sono proprio i numeri, dunque, il primo indice di un netto miglioramento della situazione, ma poi i numeri lasciano il tempo che trovano e contano il cuore, le gambe, la forza di volontà, la voglia di arrivare prima sul pallone, il piede fatato e il contrasto deciso. Tutte cose che stiamo finalmente vedendo in questo Arezzo più sicuro di sé, più tonico, più arcigno e più cinico. E abbiamo proprio voglia di continuare a vedere ognuna di queste caratteristiche esaltata sul campo: andate a l’Aquila per vincere, perché potete farlo. Essenziale è non abbassare la guardia, perché c’è ancora tanta strada da percorrere. Avanti, Arezzo!

 

scritto da: Luca Amorosi, 24/01/2016





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