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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Sara davanti al Duomo di Milano
NEWS

Blog - Un'ultima licenza per dire grazie. E quell'ironia fulminante seppellirà il brutto che c'è

Lo striscione degli Ultras e quello della Fossa, un grande piacere e un pizzico di disagio. Chiudiamo così una settimana strana e non facile, tornando a lavorare in sordina. Perché i veri protagonisti del calcio dovrebbero essere i tifosi, quelli veri. I dirigenti, quelli veri. E i calciatori, quelli veri



lo striscione della Fossa esposto all'inizio della partitaMi prendo un'ultima licenza. Approfittando di questa domenica con l'animo leggero per una vittoria pesante e tutt'altro che scontata, vorrei chiudere la storiaccia dei giorni scorsi con una manciata di sensazioni da condividere. 

 

Innanzitutto un grazie grosso così per quello striscione esposto ieri in curva Minghelli. Firmato dagli Ultras Arezzo, condiviso da più mani e più cuori. Non me l'aspettavo, non sono riuscito a leggerlo per bene fino a quando non ho rivisto immagini e foto nell'intervallo, non penso nemmeno di meritarlo fino in fondo. Ma me lo prendo con un piacere enorme e anche con quel pizzico di disagio che si prova quando ti fanno un regalo inatteso, quando ti rivolgono un complimento all'improvviso o ti danno una pacca sincera sulle spalle. E quella parola, rispetto, è la più bella che si potesse usare in un contesto del genere. Poi ognuno rifletterà, ad Arezzo o a Roma o dovunque nel mondo, davanti allo specchio o prima di addormentarsi, su ciò che il rispetto dovrebbe spingerti a dire e non dire, a fare e non fare. Su quei gradoni ho tanti amici, con loro ho condiviso storie di vita e di passione, ma oggi mi sento in debito e va benissimo così.

 

E' stata una settimana strana e la vittoria di ieri mi ha tolto un peso dal cuore. Il tarlo che più mi infastidiva era creare ansie, pressioni, turbative alla squadra, anche se mio malgrado. Per fortuna è andata bene, ma sono stati giorni in cui mi sono imposto il silenzio: avrei voluto scrivere, dire tante cose. Ho tenuto la penna nel taschino e mi sono morso la lingua, però giuro che il dopo Pisa si è rivelato per alcuni aspetti più demoralizzante dell'episodio in sé. Di sicuro mi sarei aspettato il presidente Ferretti in tribuna ieri pomeriggio (magari anche in sala stampa). Invece la sua poltrona vuota, esattamente come quella di fianco, assume un significato preciso. Tutto legittimo, ci mancherebbe, ma anche tutto liberamente interpretabile. Non è polemica, soltanto amarezza.

 

Alla fine, come suol dirsi, una risata seppellirà tutto il brutto che è venuto fuori. E l'ironia fulminante dei ragazzi della Fossa, quella scritta ''Avanti Arezzo senza De e senza Ma'' dice più di mille discorsi, di mille lamenti e di mille invettive. Grazie anche a loro e stop, adesso veramente stop. Da domani ce ne torniamo in sordina a cercare di lavorare nel miglior modo possibile. I protagonisti del calcio devono essere i tifosi, quelli veri. I dirigenti, quelli veri. E i calciatori, quelli veri.

 

scritto da: Andrea Avato, 14/02/2016





Arezzo-Savona, immagini dagli spalti

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