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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Giacomo detto Lallo a Gallipoli
NEWS

Sempre lo stesso sul campo, molto diverso nell'animo. Capuano e l'Arezzo che si trasforma

Un po' d'amarezza, un po' di diplomazia, la solita vena polemica, l'orgoglio di ''due anni di capolavori''. Nella conferenza stampa di stamani ha parlato un Eziolino che accetta a fatica, e non è un segreto, il processo di normalizzazione con l'obbligo di ''pensare solo al campo''. Dall'obiettivo vittoria a Prato alle assenze di Milesi e Greco, dal terreno d'allenamento ''vergognoso'' al contratto biennale che ora sembra più una zavorra che una risorsa: analisi di un momento particolare per l'uomo che dall'estate 2014 fino all'altro ieri ha mandato avanti la baracca



Eziolino Capuano nella conferenza stampa di stamattinaErano una sorta di amuleto, sono diventati una barriera verso l'esterno, un filtro per non far uscire i sentimenti dall'anima. Eziolino Capuano e i suoi occhiali da sole con le lenti blu, indossati pure d'inverno sotto le luci al neon della sala stampa: ''portano fortuna'' spiegava. Oggi è diverso e tra i dico e non dico delle ultime settimane si cela l'amarezza dell'ex allenatore manager, obbligato ''a pensare solo al campo''.

 

Che Capuano non sia contento del suo nuovo ruolo formato small è un segreto di Pulcinella. Ma il professionista che alberga in lui è più forte della tentazione di aprire il cuore e confessare tutto dalla A alla Z. Come faceva ai vecchi tempi, quando si sentiva tutt'uno con la proprietà. Oggi non è più così, tant'è che sul fatto che la squadra non andrà in ritiro prima della partita di Prato, ha commentato: ''Sarei un ipocrita se dicessi che è una scelta mia. Ma non voglio fare polemiche''.  

E se salire in pullman alle 17 per una trasferta dietro l'angolo ha una sua logica, è pur vero che qualche mese fa sarebbe stato impensabile prendere una decisione del genere senza il consenso di Eziolino, l'uomo che da luglio 2014 fino all'altro ieri ha mandato avanti la baracca.

Ma le cose cambiano e Roberto Gemmi, neo direttore dell'area tecnica, c'entra di rimbalzo. Per lui Capuano ha speso parole di stima: ''Ha competenza e spessore umano. Se una società vuole crescere, è giusto che ci siano nuove figure. Tra noi c'è un confronto giornaliero, anche se i miei due anni di capolavori restano''.

 

Due anni ad alta intensità da consegnare alla storia. Nonostante la normalizzazione in corso, Capuano quando allena e quando gestisce la partita è sempre lo stesso: maniacale, sanguigno, presente con la testa e con la voce.

Domani mancheranno Milesi (frattura composta alla costola) e Greco (influenza), ma ''non stiamo parlando di Thiago Silva e Ibra. Li sostituiremo come facciamo dall'inizio del campionato con i tanti assenti, non ho mai cercato alibi e non li cerco nemmeno stavolta''

 

l'allenatore intervistato dai giornalisti Però quando a Eziolino domandano se a luglio sarà sempre sulla sua panchina, lui glissa in modo diplomatico: ''ho un altro anno di contratto, il mio futuro lo decide l'Arezzo''. Già, quel biennale che pesa dal punto di vista economico, firmato nel periodo dell'idillio con Ferretti e oggi (forse) più zavorra che risorsa. 

Mai, in passato, Capuano avrebbe utilizzato la metafora tirata fuori stamani: ''se fossi un direttore di banca, il mio obbligo sarebbe quello di svolgere bene le mie mansioni. Se poi il mio capo mi invitasse a prendere un caffè, dovrei decidere io se andare o meno. Ma è secondario. L'importante è che faccia bene il mio lavoro''.

 

Insomma, il caffè da dolce è diventato più amaro. Colpa dell'ultima e improvvisa sterzata societaria e anche del terreno di via Arno, dove l'Arezzo si allena quotidianamente causa rinuncia (sciagurata) ai campini. I giocatori si cambiano allo stadio, salgono in macchina, vanno al campo appesantito dalla pioggia, rimontano in auto e tornano indietro. ''E' vergognoso che una squadra professionistica debba lavorare in una struttura da amatori - ha accusato Capuano. Ho sentito dire che quella di via Arno è una soluzione ottimale ma non è così, sia per colpa della qualità del terreno che delle dimensioni''.

Una stoccata polemica contro l'assessore Lucia Tanti e l'amministrazione comunale nel suo complesso. Cambiano le legislature e gli eletti, ma i problemi restano sempre gli stessi.

 

E comunque tra poche ore c'è la partita di Prato, contro un avversario difficile, in una gara da vincere. Anche se, a parere di Eziolino, ''è impossibile fare voli pindarici, l'obiettivo play-off è illusorio. I giocatori ci credono? Mi fa piacere, di sicuro cercheremo di raccogliere più punti possibile. E domani andiamo per vincere''.

Poi, a fine stagione, chissà che succederà. E' l'unico momento della conferenza stampa in cui Capuano si sfila gli occhiali: ''io ci ho sempre messo la faccia, adesso è giusto che lo faccia pure qualcun altro''. E gli schiaffi che si rifila sulle guance, per rafforzare il concetto, risuonano nel microfono. L'eco, sicuro, sarà arrivata fino a Roma. 

 

scritto da: Andrea Avato, 26/02/2016





Capuano su Prato, campo di via Arno e ritiro

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