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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Francesco, Maurizio, Marco e Luca a San Siro
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Blog - Dieci cose da dire sul caso Tremolada. Aut aut, riconoscenza, Floro Flores, disfattismo

Negli ultimi quindici anni amaranto, il club di chi ha fatto cantare la palla comprende solo tre giocatori. E uno è il trequartista che ha deciso di non firmare il prolungamento di contratto con l'Arezzo (gliel'avessero proposto a ottobre, chissà...): ci ha conquistati perché ci ha fatto meravigliare con le giocate. E allo stadio ci si va per un'emozione, il resto è contorno. Adesso la delusione è comprensibile, ma la storia va avanti e chi si ferma è perduto. Certo, un segnale di cambiamento da parte della società ce lo meriteremmo anche, perché è vero tutto ma questo addio è duro da digerire



Luca Tremolada, emozioni forti1. Negli ultimi quindici anni di Arezzo, soltanto due giocatori hanno fatto cantare la palla come Tremolada. Nel club ci stanno Ricchiuti e Floro Flores, che non a caso hanno messo i piedi in serie A. Sul piano della tecnica pura, il podio è questo. Senza discussioni.

2. Che Tremolada non avrebbe firmato il prolungamento, lo avevano capito anche i sassi. E quindi dargli l'aut aut a otto giornate dalla fine del campionato, è stato un errore di valutazione da parte della società. Adesso questi due mesi che mancano, saranno così lunghi che sembreranno quattro.

3. Qualcuno dice che da ieri a oggi non è cambiato nulla, che in campo sarà tutto come prima, perché Tremolada sapeva fin dall'inizio che non avrebbe firmato. La differenza è che ora lo sanno anche tutti gli altri. E 

4. Dobbiamo essere onesti: Tremolada fa una giocata e suscita piacere, meraviglia. Perché non te l'aspetti, resti un attimo così e poi metti a fuoco la realtà. Non capita a tutti i calciatori, anzi capita a pochissimi. Allo stadio ci si va per questo, per un'emozione. Il resto è contorno.

5. Non ha senso, in questa storia, tirare in ballo la riconoscenza. Dettori e Villagatti volevano restare e avrebbero firmato con il sangue un anno fa. L'Arezzo aveva altri obiettivi, saluti e baci. Non c'è stata ingratitudine in quel caso, non c'è ingratitudine in questo. Non si parla di amicizia, si parla di lavoro. E lo dice uno che aveva il cuore in tumulto quando Pilleddu fu ceduto al Foggia.

6. Tremolada se ne sarebbe andato anche se avesse avuto un contratto fino al 2020. Dopo gol così, con la B che ti chiama, a 25 anni ancora da compiere, era impossibile un epilogo diverso. In quel caso l'Arezzo ci avrebbe preso un conguaglio, ma la mancata plusvalenza certo non è colpa di Tremolada.

7. Una scappatoia c'era: firmare il prolungamento e mettere una clausola che liberasse il giocatore in caso di richiesta dalla B. Magari con un indennizzo minimo per non scoraggiare l'acquirente. Così invece che a marzo o aprile, Tremolada salutava a luglio. Sarebbe stato peggio.

8. Tremolada ha giocato un campionato fino all'8 novembre e uno dall'8 novembre in poi. L'8 novembre Capuano lo ha messo in panchina a Teramo, poi lo ha buttato dentro ed è arrivato il primo gol. Da lì in avanti, per un girone intero, Tremolada ha fatto la differenza. Sa che a Capuano deve la svolta della carriera, sa che ad Arezzo deve la sua rinascita. E' riconoscenza anche questa.

8 bis. E comunque, anche quando giocava così così, Tremolada si vedeva che stava una spanna sopra gli altri. Magari a ottobre avrebbe firmato, chi lo sa.

9. La delusione della piazza ci sta, il disfattismo no. La numero 10 l'anno prossimo sarà sulle spalle di qualcun altro, l'Arezzo giocherà lo stesso, allo stadio ci andremo comunque. La storia va avanti, chi si ferma è perduto.

10. Tremolada se ne va ma non vuol dire che ad Arezzo non ci siano ambizioni. Certo, un segnale in controtendenza rispetto alle ultime tre stagioni, uno spiraglio di cambiamento, un indizio di programmazione, un accenno di diversità, qualche fatto concreto dopo fiumi di parole, magari ce lo aspetteremmo e ce lo meriteremmo pure. Trovare motivo di consolazione in un addio dopo l'altro non è mica facile. E alla fine, che Tremolada non giocherà più qui, ci fa girare i coglioni che la metà bastava.

 

scritto da: Andrea Avato, 15/03/2016





Tremolada, addio all'Arezzo a fine stagione

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