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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Samuele e Marco al Vicente Calderon di Madrid
NEWS

Dal Teramo al Teramo. Un girone dopo è cambiato tutto. Ora bisogna chiudere in bellezza

Fu nel match di andata che si sbloccò Tremolada, confinato in panchina e poi a segno per la prima volta. Oggi il trequartista è il leader di una squadra risalita dalla zona calda della classifica fino al settimo posto, con la prospettiva play-off non ancora sfumata completamente. Capuano ha saputo toccare le corde giuste di un gruppo che adesso deve completare l'opera con due mesi a manetta



i sostenitori amaranto a Teramo nel match di andataLa partita dell’andata è stata, probabilmente, lo spartiacque della stagione. Eh sì, perché a Teramo arrivò il primo acuto di Luca Tremolada (si è tanto parlato di lui negli ultimi giorni) e da lì in avanti il trequartista dal sinistro magico è stato quasi sempre decisivo per le sorti del cavallino. Chissà che in Abruzzo la scelta di Capuano di relegarlo, all’inizio, in panchina non sia stata la sua decisione più determinante nell’arco di questa stagione… Tremolada ha dichiarato che avrebbe voluto averlo come allenatore a 18 anni: il mister deve aver spinto sui tasti giusti, usando il bastone e la carota per pungolarlo e stimolarlo a dare tutto se stesso in campo, cosa che il 10, da lì in poi, ha fatto, tanto che a giugno ci lascerà sicuramente per approdare in una categoria superiore, ritrovando il calcio che gli appartiene e che aveva perduto per discontinuità e, forse, un po’ di immaturità. Era difficile che potesse firmare e rimanere per pura riconoscenza o in mancanza di un progetto concreto di ascesa in serie B nella prossima stagione.

 

Questo è tanto, inutile rimuginarci ancora: adesso Tremolada, e tutto l’Arezzo, dovranno continuare a far bene per la maglia, per il consolidamento di una buona posizione di classifica e per raggiungere gli obiettivi elencati da Capuano. Non dubitiamo praticamente più, ormai, della bontà della rosa e del valore anche caratteriale degli uomini del mister, plasmati da mesi e mesi di lavoro martellante sulla loro testa. Vogliamo credere che i ragazzi onoreranno al meglio il finale di stagione, senza regalare niente a nessuno e provando sempre a ottenere il bottino pieno per, chissà, riaprire discorsi che oggi sembrano archiviati. A ben vedere, infatti, la quarta classificata del nostro girone ha, attualmente, gli stessi punti di quella del girone A, cosa che potrebbe riaprire qualche spiraglio insperato. I punti da recuperare sono sempre tantissimi, ma il distacco non è incolmabile come per il terzo posto. Insomma, l’Arezzo ha il compito di non aumentare la lista dei rimpianti, che già è lunghina, e di non lasciare nulla di intentato.

 

la curva Minghelli, cuore del tifo amarantoLa stagione, per ora, è stata buona a metà: per lasciare un bel ricordo, di qui alla fine, è essenziale fare il massimo e racimolare ancora un buon gruzzoletto di punti. Le parole della lettera aperta di Tremolada suonano, in questo senso, come una garanzia e devono essere raccolte e condivise anche dal resto della rosa. Una rosa che deve comportarsi bene per il loro grande condottiero, che ha smussato gli spigoli di questa scultura rendendola pian piano più levigata e armoniosa; ogni singolo giocatore deve dare tutto per il compagno con cui sta condividendo una stagione sportiva e non, per quel compagno di reparto che fa uno scatto in più in suo soccorso. E tutti, nessuno escluso, devono sputare sangue anche per i tifosi, quelli che ci sono sempre, che non li hanno mai abbandonati, che spesso li hanno applauditi e qualche volta li hanno fischiati, senza mai mancare, né in casa né fuori.

 

Se poi non riuscissero a trovare stimoli da questi motivi, ma credo che non sia il caso, almeno che lo facciano per loro: tanti giocatori si giocano il rinnovo, le chiamate di altre squadre o ancora il richiamo dalla casa-base (eventualità da mettere in conto). È anche per loro stessi che si mettono in gioco in questa seconda parte del girone di ritorno. Allora petto in fuori, mente fredda e piede caldo. E via, attaccare, arrembare, dilagare. Mai sazi e mai domi come noi, che stiamo al di là delle barriere: noi che vincere non ci basta mai; noi che se ci metti il piede è segno che ci tieni, che se provi il tiro in porta, anche da fuori area, ti applaudiamo a prescindere; noi che se conquistiamo un angolo cresce l’euforia e allora tutti “in the box”. Noi che se la butti dentro, esplodiamo di gioia, scendiamo due o tre gradoni dallo slancio, come a voler entrare in campo insieme a voi; noi che ci crediamo sempre e non molliamo mai. Vinci per noi, magico Arezzo.


scritto da: Luca Amorosi, 19/03/2016





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