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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Trestina4 set15Pianese
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Alessandro a Istanbul - Turchia
NEWS

Sbatti il ''mostro'' in prima pagina. La Gazzetta, Capuano e la solita gogna mediatica

Un frammento della conferenza stampa di giovedì scorso è finito sulla home page del sito della rosea. L'allenatore amaranto, che continua la tradizione di quei personaggi carismatici come Mazzone, Pugliese e Fabbri, è stato trattato alla stregua di ''fenomeno'' senza che nessuno abbia provato a raccontarne la carriera e metterne in luce i tanti meriti. E invece Eziolino è prima di tutto un grande professionista



Ezio Capuano si agita durante la partita con il TeramoPer sfizio mi sono messo a scrivere due righe alla Gazzetta dello Sport dopo l'ennesimo sfottò al nostro allenatore. Nei giorni scorsi, infatti, un frammento della conferenza stampa pre partita di giovedì mattina, è stato ''sparato'' nella home page del sito della rosea. Lo pubblichiamo per mera condivisione. 

 

E va bene; avete trovato il personaggio che per di più non ha santi in paradiso né peli sulla lingua e vi divertite a sfotterlo richiamando in prima pagina parole dette in libertà dentro quella che lui considera ormai casa sua.

Eppure Eziolino Capuano, il “nuovo mostro” da guardare ed illustrare con spocchiosa superiorità, è uno di quegli uomini che danno un senso al gioco del pallone, riportandolo alle sue origini ed al suo sapore più vero, quello della sfida che si fa sul prato dello stadio o del campetto di periferia ma che prende gusto anche e soprattutto dalle parole che la precedono e da quelle che la seguono.

 

Il nostro sport è diventata la cosa più amata in giro per il mondo proprio per tutto quello che è sempre girato intorno alla palla, i personaggi immortali che ne hanno fatto la storia sono spesso stati sopra le righe e comunque con caratteri forti e tali da trascinare la gente anche sul piano dialettico oltre che per il solo gesto atletico. Capuano è la continuazione sotto altre forme della grande tradizione dei tecnici che trascinano la squadra ed il pubblico. Continua le gesta dei Mazzone, degli Herrera, del Petisso Bruno Pesaola, di Oronzo Pugliese e di Mondino Fabbri, gente che in panchina faceva di tutto e in conferenza stampa pure, ma che in quel modo riusciva a far parlare del calcio una settimana intera.

 

Capisco che oggi, in un mondo in cui regnano gli stereotipi, dove il 90% delle interviste del dopo partite potresti scriverle il venerdi, ipotizzando i tre risultati possibili e scegliendo poi per conseguenza con un copia-incolla di scontata noia, avere a che fare con un vulcano di neologismi e di affermazioni a viso aperto come è l’allenatore dell’Arezzo sia una manna per ravvivare pagine che rischiano di diventare ripetitive. Infastidisce però che nell’esibizione del “fenomeno” non ci si ricordi o non si provi neppure a spiegare chi è l’autore di tante esternazioni e cosa ha fatto nella sua carriera.

Troppo spesso la gogna dei social appiccica etichette ed anche qua, ad Arezzo, quando è arrivato in tanti abbiamo storto il naso. Poi ci siamo accorti di avere a che fare con una persona che ha una conoscenza mostruosa del mondo del pallone, che conosce a menadito tutti i giocatori dalla Lega Pro in su (compresa una notevole quota di quelli delle giovanili), uno che sa di tattica e che la sa insegnare, che lo scorso anno ha fatto in tre giorni una squadra con gli scarti delle altre formazioni di terza serie ed è arrivato settimo, uno che quest’anno ha recuperato al calcio che conta una promessa mai fiorita come Luca Tremolada (cresciuto sotto l’occhio benevolo di tale Mourinho), che non perde occasione per ringraziarlo. In carriera ha calcato campi spelacchiati e dovuto gestire rose approssimative e sarebbe interessante vederlo alle prese con un gruppo di qualità.

 

Insomma Ezio Capuano detto Eziolino (come dice lui di se stesso) è certamente un personaggio, ma è anche un uomo vero come pochi ce ne sono nell’ambiente, uno che il richiamo in prima pagina sulla Gazzetta lo meriterebbe per la coerenza e l’attaccamento al proprio lavoro. Nell’attesa che un titolo lo guadagni magari in virtù di qualcosa di importante fatto con i nostri colori, noi ci godiamo l’imprevedibile eloquio di un grande professionista e a voi lasciamo le recite a memoria di tanti che magari s’improvvisano nel mestiere, forti di sponsor eccellenti…

 

scritto da: Paolo Galletti, 21/03/2016





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