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Ferretti e la lista dei desideri. Gelo con Capuano. ''Nel mio gruppo c'è chi rema contro''

Quasi un'ora di conferenza stampa per una lunga dichiarazione d'intenti, a cominciare dall'obiettivo di azlare l'asticella per il prossimo campionato. Il presidente dell'Arezzo ha speso parole al miele per il Dg Riccioli e il Dt Gemmi, mentre ha preso le distanze dall'allenatore, con il quale sembra sempre più certo il divorzio. Frecciate anche ai tifosi e ad Amaranto Magazine



il presidente Mauro Ferretti in conferenza stampaCONFERENZA BLINDATA - Fuori dallo stadio una volante della polizia. Un'altra è posteggiata dentro il parcheggio interno. Ci sono un paio di agenti. C'è il servizio steward. In Questura forse pensavano che sarebbe andato in scena il G8, chissà.

Ferretti arriva in sala stampa e si siede da solo al tavolo della conferenza. Riccioli e Gemmi rimangono in piedi in fondo allo stanzone. Il presidente apre motivando la sua assenza allo stadio nell'ultimo periodo: ''Problemi di lavoro. Sono andato a cercarmelo all'est, sono tornato vincitore e sono contento. Nessun abbandono da parte mia''.

Quindi aggiunge: ''La conferenza dovevamo farla ieri, poi ho avuto un impegno imprevisto ed è slittata a oggi. Il vicepresidente De Martino deve partecipare al consiglio nazionale della Cisl ed è solo per questo che non è qui vicino a me''

 

LA LISTA DEI DESIDERI - Appresa la fondamentale precisazione, Ferretti comincia. La conferenza durerà 52 minuti, dai toni molto diplomatici. La differenza con il passato sta qua, nel modo più accomodante di interloquire con i giornalisti. Nella sostanza, invece, non poteva esserci nulla più di quello che c'è stato. Una lunga sequela di dichiarazioni d'intenti, sull'asticella da alzare per la prossima stagione, sull'obiettivo di piazzarsi tra le prime tre, sul budget che verrà incrementato (ma Ferretti di budget non ne vuole più parlare), sui rinforzi che arriveranno anche da qualche Primavera di serie A. Le relazioni con il Comune sono definite ''buone'', gli incontri con Orgoglio Amaranto verranno scadenzati in modo più frequente, la trasformazione da Srl a Spa è in corso d'opera per facilitare l'ingresso di nuovi investitori.

 

FATTI E NON PAROLE - La lista dei buoni propositi è praticamente completa, con l'aggiunta di parole al miele per il Dt Gemmi, ''è un uomo di calcio, arrivato grazie a un'amicizia comune'', e per il Dg Riccioli: ''mi ha ridato entusiasmo''. Sembra di riascoltare i discorsi d'investitura per Bonafede, Diomede o Pagni, presentati con sorrrisi a trentadue denti e poi messi bruscamente alla porta, ma stavolta magari andrà diversamente. 

Che ci sia una distanza da sanare con la piazza, lo sa anche Feretti, il quale alla domanda su cosa serva per recuperare un rapporto proficuo con l'ambiente, risponde: ''occorrono i fatti, non più le parole''.

 

VELENO E POLEMICHE - Ma sotto la cenere del bon ton cova il fuoco della polemica. Ferretti non risparmia frecciatine ai tifosi (''mi dicevano che in Lega Pro sarebbero venuti in 5mila, ma io 5mila allo stadio non li ho mai visti''), rispolvera l'annosa questione del ripescaggio (''facile accusarmi di essere un pezzente, io però 3 o 4 milioni in fila li ho visti, chi scriveva quelle cose non ne ha la più pallida idea''), e butta là sospetti pesanti (''anche all'interno del mio gruppo c'è chi rema contro''). Quest'ultimo è un messaggio che resta sospeso nel vuoto e che però apre la caccia al traditore. Chi sarà mai?

 

BYE BYE EZIOLINO - E Capuano? Freddezza totale, tutto un altro atteggiamento rispetto ai lacrimoni versati insieme quando Eziolino venne ricoverato dopo l'esultanza smodata in Arezzo-Monza. O quando l'allenatore era ''il nostro Ferguson''. Dietro le parole di circostanza di stamani si cela un divorzio imminente che l'incontro del 9 maggio, a campionato finito, non potrà che sancire.

Ferretti il motivo della rottura con l'allenatore non lo svela, ma la lingua batte dove il dente duole: ''io avevo detto in tempi non sospetti di allungare i contratti di Monaco e Tremolada'', ''i contratti di un anno li hanno fatti Capuano e Ciardullo, sono stati una scelta tecnica e non societaria'', ''Capuano è strabordante'', ''io avrei confermato Bonvissuto'', ''non ho nulla contro l'allenatore, ma un conto è il rapporto personale e un conto quello di lavoro''.

In più una serie di riferimenti al vetriolo, tra cui l'immancabile graffio sul contratto: ''quello di Capuano è il più oneroso di tutta la Lega Pro, ma verrà onorato in un modo o nell'altro''

 

QUEI PROVOCATORI DI AM - Di mea culpa da parte di Ferretti nemmeno mezzo, come da tradizione. Anzi, uno: la comunicazione che non è stata incisiva. Come a dire, tutto e niente. 

Infine, con la più classica delle arrampicate sugli specchi, non poteva mancare il dito puntato contro la stampa. ''Le critiche diventano uno sprone quando sono costruttive'' dice il presidente, ma Amaranto Magazine fa soltanto gossip e il direttore è un provocatore, che fa le pulci a Ferretti perché non gli sta simpatico. Con i soliti decerebrati, aggiungiamo noi, che poi vanno allo stadio e contestano. E niente: sono tre anni e mezzo che sull'argomento se le canta e se le suona. Ormai non c'è più speranza

 

scritto da: Andrea Avato, 14/04/2016





La conferenza stampa integrale di Mauro Ferretti

Il presidente Mauro Ferretti: ''alzare l'asticella''
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