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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Roberto sulle scogliere di Donegal - Irlanda
NEWS

Lo zibaldone della trasferta di Pagani (bis). No smoking, le tre carte e giri turistici

Lo zibaldone della trasferta a Pagani, la seconda nel giro di dieci mesi anche se molto diversa dalla prima in quanto a clima. E non solo perché un anno fa c'erano trenta gradi e un sole estivo, mentre domenica soffiava una tramontana gelida che mozzava le orecchie, quanto perché stavolta di cazzotti non ne sono volati e di facinorosi in giro non ce n'erano. In compenso, l'altro ieri come allora è finita pari. Non proprio un risultato memorabile.



col navigatore per uscire da PaganiLo zibaldone della trasferta a Pagani, la seconda nel giro di dieci mesi anche se molto diversa dalla prima in quanto a clima. E non solo perché un anno fa c'erano trenta gradi e un sole estivo, mentre domenica soffiava una tramontana gelida che mozzava le orecchie, quanto perché stavolta di cazzotti non ne sono volati e di facinorosi in giro non ce n'erano. In compenso, l'altro ieri come allora è finita pari. Non proprio un risultato memorabile.
A come aretino calpestato. Il testo di un fantasioso striscione esposto dai tifosi della Paganese, che hanno ricordato a modo loro i fatti (incresciosi) del 10 maggio 2009, sui quali, per non riaprire pagine dolorose, è meglio sorvolare.
B come Bozzaffia. In difficoltà con Laverone, trasformato quasi impercettbilmente in Lavarone, e poi tratto in inganno dalle liste ufficiali, dove era riportato un inedito Ferreira Pedro al posto del solito De Oliveira, lo speaker dello stadio “Torre” ha ribattezzato l'attaccante amaranto Bazzoffia, invertendo le vocali. Per evitargli ulteriori imbarazzi, Galderisi ha tenuto Bazzoffia, o Bozzaffia, in panchina per tutta la partita.
C come classe B. La macchina presa a nolo per andare a Pagani, perché la mia col ca...volo che la rischio e portarne giù una con la scritta Teletruria non era il caso. Così ci hanno dato una Mercedes nera fiammante, duemila diesel, che a 150 all'ora prendeva ancora gas che era una bellezza. Ma, dettaglio determinante, rispetto ai mezzi di Teletruria aveva un'incredibile, esaltante, elettrizzante accessorio: l'autoradio! Un viaggio da urlo.
D come desaparecidos. Rispetto all'anno scorso, a Pagani hanno cambiato tutto il servizio d'ordine. Gli steward adesso mi sono parsi steward veri, mentre l'anno scorso ce n'erano un paio che sarebbero stati meglio a fare un altro lavoro. E poi non ho rivisto nemmeno il baffino che nell'intervallo, quando Massimo Gianni cercava un carabiniere per sporgere denuncia dopo che era stato cazzottato al viso, commentò così: “I carabinieri non ci stanno in questo paese”. Pausa. “Sono tutti morti”. Chissà se l'hanno messo dentro, se si è pentito e si è fatto frate oppure, più banalmente, se non tifa più Paganese. Boh...
E come espulso. Gaetano Biscotto è il magazziniere della Paganese, figura storica e pittoresca perché non riesce a contenere il suo carattere debordante. Eziolino Capuano lo citò in una delle sue celebri provocazioni, sostenendo che avrebbe salvato la squadra anche con una punta sola, Gaetano Biscotto per l'appunto, per significare che avrebbe compiuto l'ennesimo miracolo della sua carriera. All'andata Biscotto battibeccò con Semplici, che stava rilasciando le interviste del post gara e che alla fine sbottò: ma icché vole questo? Domenica il magazziniere è stato allontanato dall'arbitro perché passeggiava dietro la porta di Mazzoni, con un pallone in mano, e presumibilmente urlava qualcosa di poco cortese alla terna. Così in tribuna stampa, per qualche minuto, i cronisti locali hanno spiegato a chi non ne era a conoscenza tutte le colorite “imprese” di Biscotto al quale, se ci legge, consigliamo di scrivere un'autobiografia. Sarebbe un successo.
il gioco delle tre carte all'autogrillF come festa a sorpresa. Pagani, Ristorante degli Amici, lo stesso dove eravamo stati l'anno scorso. Mentre noi finiamo di pranzare, ai tavoli accanto si raduna un po' di gente. A un certo punto entra un signore di una certa età e tutti gli altri, sbucando da dietro la parete, gli urlano “sorpresaaaaaaaaaa”. E giù applausi e auguri. Il festeggiato ringrazia ma al centro dell'attenzione non c'è lui, bensì le sue nipoti, more, occhi scuri e una presenza da otto in pagella. Ho proposto di scattare una foto a tutte e tre le ragazze (solo per metterla sulla zibaldone eh!), ma i miei compagni di viaggio si sono vergognati e il click è saltato. Eppure ne valeva la pena.
G come gatto di marmo. Saraò è il terzo portiere della Paganese. Non giocava da settembre, poi Melillo si è infortunato, Pantanelli ha smoccolato in campo e allora è toccato di nuovo a lui. Nel complesso non se l'è cavata malaccio, ma sul gol di Croce mi ha ricordato il vecchio adagio popolare riguardante il portiere della Chiassa, che se buttava quando la palla era bel che passa...
I come ironia. Sempre in relazione ai tafferugli di Pagani del maggio 2009, pare che anche i sostenitori amaranto avessero preparato uno striscione sul tema. Se la trasferta non fosse stata vietata, gli aretini avrebbero appeso un lenzuolo con la scritta: noi pronti allo scontro, voi pronti... attenti, via! Ma sono solo indiscrezioni.
L come lutto. A 65 anni se n'è andato Tonino Carino da Ascoli, uno dei volti più noti di Novantesimo minuto, la trasmissione televisiva che ha segnato un'epoca. Carino, reso celebre dai suoi collegamenti dallo stadio Del Duca, era malato da tempo. Lui, Paolo Valenti e gli altri inviati di quello straordinario programma, posso ancora citarli a memoria: Giorgio Bubba da Genova, Gianni Vasino da Milano, Cesare Castellotti da Torino, Marcello Giannini da Firenze, Luigi Necco da Avellino, Ferruccio Gard da Verona, Emanuele Giacoia da Catanzaro, Italo Kuhne da Napoli, Franco Strippoli da Bari. La sigla di Novantesimo minuto oggi è un cult. Quel calcio lì era un altro calcio. Molto migliore.
M come Mohamed Fofana. Prima o poi segnerà.
N come no smoking. Spesso si pensa che al sud è tutto consentito e che le regole che valgono qualche chilometro più su, lì non trovano applicazione. Oddio, qualcosa di vero c'è. Un motorino con tre ragazzotti sopra, tutti senza casco, l'ho visto veramente arrivare allo stadio e sfrecciare davanti agli occhi dei vigili urbani. Agli incroci, senza semaforo e senza rotonde, vige assolutamente la legge del più forte: chi guida il mezzo più grosso ha la precedenza, alla faccia di chi viene da destra. Però dentro la sala stampa, mezz'ora prima della partita, un collega di Arezzo si è presentato con la sigaretta accesa. E gliel'hanno fatta spengere prima di subito. Le regole vanno rispettate, perbacco.
O come omertà. Domenica insieme a me, Giulio Cirinei e Matteo Marzotti, è venuto anche un amico che di solito va in curva ma stavolta voleva passare una giornata diversa. Così gli ho fatto l'accredito e l'ho portato giù. Ho promesso di non svelarne il nome e non perché la sua fidanzata non sapesse della trasferta (l'ha chiamato almeno duecento volte, minacciando uno sciopero dell'amore se non fosse rientrato in tempo per cena), ma perchè è timido e si vergogna. Non dirò dunque come si chiama. Dico solo che sette ore di viaggio totali non sono bastate a fargli comprendere l'organizzazione tecnica di Teletruria per filmare le partite e poi mandarle in onda. Devo ammettere che non era compito facile.
P come progetto. Dalla scorsa settimana si è ripreso a parlare e scrivere di programmi, piani di rafforzamento e rinnovi di contratto. Togni ha firmato per altri due anni, con alcuni giocatori le trattative sono in corso, Ceravolo guarda all'oggi ma anche al domani. La domanda è: ma Galderisi in tutto ciò che ruolo avrà? Nel senso: il progetto prescinde dall'allenatore o ruota intorno a lui?
Q come quindici euro. Antipasto misto mare-terra. Spaghettino alle vongole. Dolce. Acqua e vino bianco. Caffè. Amaro. Prezzo modico, porzioni generose, cibo di qualità e anche un cuoco simpatico che, incurante della macchia di sugo sulla pannuccia, è venuto a salutarci spiegando che della Paganese gli importava fino a un certo punto, mentre la sua speranza era che il Napoli vincesse a Bologna. Gli è andata male, ma noi da tavola ci siamo alzati sazi e contenti. Il costo della vita al sud è leggermente diverso che da noi...
lo striscione contro l'ArezzoR come Ramon Diaz. Famoso negli anni '80, quando era un centravanti dal sinistro preciso e potente, è diventato allenatore nella sua Argentina e da diverso tempo manca dall'Italia. Dev'essere stato protagonista di qualche boccaccesca vicenda gossippara, perché da un paio di settimane su tutti i campi di casa nostra gli danno del suino. Porco Diaz di qua, porco Diaz di là. Cos'avrà fatto mai 'sto Ramon Diaz?
S come scurnacchiato, anzi scurnacchiaaaaaaaaaaaat. L'epiteto più gettonato rivolto a Galderisi quando si alzava dalla panchina per dare indicazioni ai giocatori. C'erano una decina di attempati sostenitori della Paganese, sistemati al parapetto della tribuna, che evidentemente avevano come compito preciso quello di urlare dietro all'allenatore dell'Arezzo. Non hanno saltato un giro e non hanno mai perso la voce. Devono essere allenati.
T come tre carte. Autogrill tra Roma e Napoli. Sulle scale d'ingresso un personaggio che ve lo raccomando ha piazzato il suo tavolino e attira giocatori che hanno voglia di farsi spennare con bastoni, spade, coppe e denari. L'asso vince, il fante perde, il fante perde, l'asso vince. Dov'è l'asso? Quelli puntano il dito e sotto c'è sempre il fante. Lasciano moneta e tornano alla macchina. Il personaggio sorride, intasca e fa un tiro di sigaretta. Uno spicciolo per volta, si guadagna la giornata. Sempre meglio che lavorare.
U come un altro mondo. Sabato, insieme al mio amico Michele Catalani, sono andato a vedere Fiorentina-Juventus. Abituati come siamo alle partite di serie C, su campi di serie C, con atmosfere da serie C, trovarsi di fronte alla serie A è come passare da un cartone di Tavernello a una bottiglia di Berlucchi. E prego dunque il direttore Ceravolo di tener fede al suo programma quinquennale, che ha come fine ultimo quello di portare l'Arezzo nella massima serie. Quando avremo visto il settore ospiti del “Franchi” colorato d'amaranto, potremo ritenerci soddisfatti.
V come visita turistica. Siccome a Pagani c'erano i lavori, e dunque un paio di strade erano chiuse; siccome i navigatori per le auto sono utilissimi ma a volte calcolano gli itinerari non si sa bene con quali criteri; siccome di tempo per tornare a casa ce n'era in abbondanza; siccome tutto ciò, dopo la partita ci siamo fatti un giro per il centro del paese, transitando su strade strettissime e notando una caratteristica particolare degli automobilisti del luogo: posteggiano dove gli pare. E se ostruiscono la corsia, amen. Loro devono aspettare l'amico che è andato a comprare le sigarette. Quattro frecce e via.
Z come zibaldone. Prossima trasferta, Crema. Dove i tifosi locali sono chiamati nientepopodimenoche... cannibali!

scritto da: Andrea Avato, 09/03/2010