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Cinque punti per un Arezzo nuovo. Obiettivo bomber: Del Sante, Cellini e la vera prova del 9

Presentarsi alla piazza con un'immagine diversa: è questa l'urgenza della società dopo un finale di stagione segnato dalle polemiche. I primi passi sono stati confortanti: rinnovo di contratto per il direttore sportivo, concessione dello stadio, scelta di un allenatore con un curriculum di livello. Adesso mancano altre due caselle da sbarrare: l'ingaggio di un cannoniere da doppia cifra e un feeling più solido tra Ferretti e l'ambiente. Perché alzare l'asticella non significa solo aumentare il budget



Stefano Del Sante, obiettivo di mercato dell'ArezzoC'erano cinque caselle da spuntare per presentarsi alla piazza con un vestito nuovo. Perché di questo aveva e ha bisogno l'Arezzo: accreditare di sé un'immagine diversa, mettere il tappo alle polemiche maldestre che hanno marchiato a fuoco il finale di campionato e le ultime tre stagioni, accompagnare con i fatti le mille parole spese in passato. 

Cinque caselle, si diceva. La prima era legata al direttore sportivo, catapultato dentro l'organigramma a due giorni dalla chiusura del mercato di gennaio e contrattizzato soltanto per cinque mesi. Il prolungamento è arrivato con congruo anticipo rispetto al 30 giugno ed ha sgomberato il campo da un equivoco che avrebbe minato la credibilità del progetto.

Seconda casella, lo stadio. La concessione dell'impianto ottenuta dal Comune può diventare uno strumento di guadagno per la società in tempi medio lunghi e non brevissimi. Però quel pezzo di carta che entrerà in vigore dal primo luglio è un attestato di merito per il lavoro diplomatico svolto nei corridoi di palazzo Cavallo. Dio solo sa quanto è complicato far quadrare il cerchio con le pubbliche amministrazioni. L'Arezzo c'è riuscito e mettiamo un'altra crocetta sul quadratino.

Terzo punto, l'allenatore. Nelle orecchie riecheggiavano le parole di Ferretti sull'asticella da alzare e la scelta del mister era fondamentale. Ormai, considerando l'evoluzione degli eventi dell'ultimo triennio e gli obiettivi sbandierati per l'anno prossimo, non c'erano margini per puntare su un emergente, anche bravo, che arrivasse con l'incognita della scommessa. Bisognava andare sul sicuro e Sottili, in Lega Pro, ha un cv già formato. Ha vinto due volte la C2, ha conosciuto piazze diverse, ha toccato la B, è reduce da un terzo posto. Gli manca la consacrazione definitiva e questo può essere un dettaglio stimolante per lui e per l'Arezzo.

 

il presidente Ferretti e mister Sottili La quarta casella, ancora da barrare, riguarda il bomber. Diciamo la verità: è la prova del nove. Il punto focale di tutto il mercato sta lì, nel centravanti che dovrà segnare i gol necessari per migliorare la classifica. Al di là delle discussioni sterili sugli attaccanti che se fanno il lavoro sporco, poi arrivano poco lucidi al tiro, la verità di fondo è che all'Arezzo manca una punta da doppia cifra dai tempi di Chianese, un tipo che metteva dentro un pallone ogni due. Se l'obiettivo è arrivare nei play-off e lottare per la B, in rosa deve trovare posto un cannoniere. Anche qua, vale il ragionamento fatto per Sottili: la scommessa avrà il suo fascino, ma stavolta occorrono certezze.

Defendi, 25 anni, è in odore di conferma: però non è mai andato sopra le 8 segnature. Polidori, classe '92, a Rimini ha toccato quota 11. Può essere un investimento intrigante per il futuro, sperando si confermi nel presente. Del Sante, 29enne, è giocatore formato. L'Arezzo lo voleva diciotto mesi fa, ma all'epoca segnava con la Vigor Lamezia e costava troppo. Oggi viene da un'annata così così tra Pavia e Juve Stabia e lo scenario è diverso. Esperto ma non proprio bomber. Infine Cellini, vicino all'addio con la Spal. L'Arezzo ci ha fatto un pensierino. Ha 35 anni e a quell'età aumentano le incognite. Le ultime tre stagioni di Lega Pro, comunque, dicono 83 presenze (69 da titolare) e 42 gol. Numeri importanti. 

Quinta casella, Ferretti. E' il presidente, è lui che decide quale strada percorrere, cosa fare e cosa dire. Con l'ambiente, salvo brevi periodi, non ha trovato un feeling duraturo. Soltanto qualche flash seguito da lunghe quarantene. Oggi il percorso dell'Arezzo sembra più lineare, più razionale. Alzare l'asticella non significa soltanto aumentare il budget, significa anche costruire una sintonia. E' il vestito nuovo di cui parlavamo all'inizio, inserito al quinto punto ma non meno importante degli altri.

 

scritto da: Andrea Avato, 07/06/2016





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