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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Nanci sulla neve con la papala amaranto
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Blog. Dove finisce la Giostra e comincia il tutti contro tutti. I mille veleni del giorno dopo

I quattro quartieri uno contro l'altro tra accuse, polemiche, ritorsioni. Dalla bottigliata partita dal pubblico contro Scortecci agli ''oltraggi'' ai Rettori, dai disturbi dei figuranti ai disordini durante il corteo: riflessioni su una giornata in cui si è superato il limite. Perché il Saracino è folklore e rivalità, ma così ci stiamo facendo male da soli



Vedovini a cavallo durante gli attimi concitati del corteoBotte da orbi e tutti contro tutti. Meno male che mercoledì la Giostra va dal Papa, magari Bergoglio ci mette una mano santa... Da quasi ventiquattr'ore se ne dicono e se ne sentono di ogni. Ricapitolando.

Santo Spirito ce l'ha a morte con Porta del Foro: dal pubblico hanno tirato una bottigliata a Scortecci appena arrivato al pozzo, i figuranti hanno invaso la lizza quando Cicerchia doveva spareggiare, il Rettore Ezio Gori si è preso manciate di terra addosso durante la consegna della lancia. Episodi intollerabili.

Porta del Foro è avvelenato con Santo Spirito. Rimprovera a Cicerchia di non aver avuto rispetto per gli avversari dopo il III decisivo, facendosi scappare dietro le Logge qualche parola di troppo. Il Rettore Francesco Fracassi, mentre abbandonava la tribuna, ha preso un calcio da un figurante gialloblù. Un comportamento vergognoso.

Porta Crucifera ha appena firmato un comunicato stampa del Consiglio Direttivo in cui si punta il dito, senza se e senza ma, contro Enrico Vedovini, giostratore di Porta Sant'Andrea, colpevole durante la sfilata di aver ''messo il proprio cavallo di traverso andando addosso alla gente in maniera deliberata e molto pericolosa''. Un atteggiamento inqualificabile.

Sant'Andrea è su tutte le furie con Colcitrone e ha replicato a sua volta. Ogni volta che il corteo transita davanti a piazza San Michele, punto di ritrovo dei rossoverdi, è sempre rumba. Ieri è dovuta intervenire la celere per sedare gli animi, mentre quartieristi, figuranti e non si sa chi se le davano di santa ragione, con il cavallo di Vedovini, oltre che gli incolpevoli presenti, messi gratuitamente in pericolo. Provocazioni inammissibili.

 

le forze dell'ordine durante la carica a San MicheleIl giorno dopo, tutti raccontano un brandello di verità, magari distorta o parziale. Ognuno tira l'acqua al suo mulino. Indulgenti con gli amici, intransigenti con i rivali. La retorica non fa bene alla Giostra e quindi è inutile sproloquiare con tanti discorsi e fare i sermoni.

Bisognerebbe solo mettere dei punti fermi, perché la piazza, per esempio, non è lo stadio: non è il luogo dove suonare le trombe, srotolare gli striscioni, accendere i fumogeni o fare le coreografie con i cartelli colorati. Tantomeno si possono lanciare le bottiglie addosso ai cavalli. Se lo fai, poi devi stare a casa e non entrare più. Se nei posti in piedi hanno voglia di sfogarsi, si comportino come vent'anni fa: tirano una riga per terra per dividere i settori e se qualcuno mette il piede di là, giù sberle. Una volta volavano gli sganassoni, ma addosso si portava solo il foulard. E sulla lizza nessuno tirava niente.

La Giostra non è la prima alla Scala e quindi non si pretende lo smoking. I figuranti sono figuranti, il disturbo ci sta, fa parte del ''gioco''. Però fino a un certo punto: i Rettori vanno lasciati stare, i giostratori anche, i cavalli di più. C'è un limite anche al folklore e alla rivalità. Se non altro perché poi arrivano i soliti tromboni a pontificare sulla ''bella figura che fate fare alla città'', ''io il Saracino l'abolirei'', ''e questo deve portare il turismo?''. Gente che magari non sa distinguere un quartiere dall'altro e che però si sente in dovere di dire la sua.

Una cosa va fatta in fretta: ridare dignità al corteo. Ormai è diventata una sfilata (quasi) senz'arte né parte: figuranti che si fermano a salutare gli amici, passo difforme, turisti che attraversano la strada quando e dove vogliono, gente che s'infiltra tra gli armati per fare le foto con il cellulare, quartieri che si portano dietro una specie di servizio d'ordine lungo il percorso. 

Questa veramente non è Giostra. A toppe, come si dice, si può fare la notte della vigilia. Il giorno che si va in piazza, però, va usata la testa. Sennò ci facciamo male da soli

 

scritto da: Andrea Avato, 19/06/2016





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