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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Passione, entusiasmo, fantasia: i cori della curva Minghelli e un Abbruscato alé da rispolverare

Con il ritorno di Elvis, sovviene alla mente l'incoraggiamento che giungeva dalle gradinate dopo i gol del centravanti. Sono moltissimi i canti, spesso accompagnati da battimani e coreografie, ideati dalla tifoseria, al punto che è difficilissimo scegliere una top ten. Anche se ''magico Arezzo, facci sognare'' resta sempre il più gettonato



le bandiere in curva Minghelli“Senza musica la vita sarebbe un errore”, diceva Nietzsche. E la musica con il tifo c’entra più di quanto si possa superficialmente immaginare. Perché è da melodie orecchiabili, canzoni popolari, ritmi facilmente memorizzabili che poi nascono i cori che cantiamo ogni fine settimana allo stadio. Ci pensavo appena è giunta la voce del ritorno di Elvis Abbruscato ad Arezzo come allenatore della Berretti, che subito fa saltare alla mente l’omaggio del popolo amaranto nei suoi confronti, quell’“Abbruscato alé” intonato dopo i suoi gol e al suo ritorno, l’unico, da avversario, in un Arezzo-Feralpi Salò della prima stagione dal ritorno in Lega Pro. Ma soprattutto, di conseguenza, ho pensato a quanto i cori che cantiamo, i motivetti che conserviamo nella nostra memoria ci caratterizzino e ci accompagnino nella nostra fede calcistica. In questo periodo di astinenza da curva, ogni tanto quei cori che più fanno vibrare la voce e il cuore ti risuonano in testa, te li ritrovi improvvisamente sulla punta della lingua, non sai neanche come e perché, e va a finire che ti ritrovi a fischiettarli o canticchiarli senza neppure accorgertene.

 

Non sono solo le immagini, infatti, che restano in mente e costituiscono la memoria dei nostri anni al seguito di una fede. Ci sono, vividi, anche i canti, i cori, i tamburi, gli applausi, le urla di gioia o di delusione. Ed è anche ciò che esce dalle nostre bocche a fare la storia, non solo quello che guardiamo con i nostri occhi. E allora da Abbruscato possiamo saltare fino all’ultimo che è riuscito a prendersi un coro tutto suo, l’Ezio Capuano che almeno la tifoseria non si è dimenticata di ringraziare per quanto fatto, passando volentieri dall’inimitabile numero 83, perché quando “Floro segnò, tutta la curva esultò”. Ma al di là dei singoli, che costituiscono pagine indelebili ma per forza di cose vanno e vengono (e a volte ritornano, come il nostro Elvis o il buon Erpen), c’è la squadra, da sempre, da sostenere con la presenza attiva, ovvero con la voce.

 

uno striscione dedicato dalla vecchia curva sud a Elvis AbbruscatoNe ricordo tanti di cori che contraddistinguono il rapporto d’amore con la squadra della nostra città: ce ne sono alcuni che non passano mai di moda, come il “Forza Arezzo alé” sulle note della marcia trionfale di Verdi, cantato praticamente dopo ogni gol, il “Conquista la vittoria, conquistala per noi” per mettere subito in chiaro l’obiettivo o quello, da brividi, che spinge la squadra a segnare così “tutta la curva esploderà in un boato che farà tremar la terra e il mar”!

Ce ne sono altri che diventano immediatamente virali, come l’emozionante “ho preso la bandiera, son corso da te” che, per mesi, ha contribuito maggiormente ad alzare i decibel del Città di Arezzo. Altri ancora, invece, escono dalla “playlist” per ovvi motivi, come quello che diceva: “anche nei dilettanti, mi fai battere il cuor”. Speriamo di non doverlo mai rispolverare! Infine ci sono quelli che, con piccole ma azzeccatissime modifiche, tornano sulla cresta dell’onda, trascinanti come non mai: così, con “gioca bene, gioca male, è la squadra del mio cuore” un coro “old style” torna prepotentemente sulla bocca di tutta la Sud, in casa e fuori!

 

Sarebbe interessante scoprire quali sono i preferiti dei tifosi, stilare una sorta di compilation di quelli più belli o più toccanti. Ce ne sono stati talmente tanti, negli anni, che riuscire a fare, che so, una “top ten” sembra impresa titanica. Ci sono i battimani, quelli “a risposta”, quelli secchi come “forza vecchio cuore amaranto”, per non parlare degli sfottò e dei cori contro le rivali storiche. Un capitolo a parte lo meriterebbero quelli sulle note di pezzi famosi, italiani e non, ma non la finiremmo più! Sta di fatto che dietro al tifo esiste un inventario di parole, ritmi, assonanze, melodie che denota la creatività dei gruppi organizzati, sempre pronti a lanciare un coro storico così come a introdurne uno nuovo di zecca o magari sentito altrove e sapientemente modificato per tingersi d’amaranto. Anche così si misura la passione e si trasmette di generazione in generazione, anno dopo anno. Non a caso, “ormai son tanti anni che sono qui a cantar, sto diventando grande, vorrei la serie A”. Per la serie A, la strada è ancora lunghina, ma tu, “magico Arezzo, facci sognare!” P.s. “E chi non salta è un perugino!”

 

scritto da: Luca Amorosi, 03/07/2016





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